In Normandia da Le Havre a Etretat: un viaggio lungo 150 anni

I paesaggi entrati nei più grandi musei del mondo, grazie alle celebri opere degli Impressionisti. Ma anche l’architettura contemporanea, la casa di Arsenio Lupin e la città che fu capitale del Belgio

di MONICA GUZZI -
24 giugno 2024
Il cielo sopra Le Havre: il ponte, la chiesta di Saint Joseph e il Volcan

Il cielo sopra Le Havre: il ponte, la chiesta di Saint Joseph e il Volcan

Le sue albe e i suoi tramonti sono finiti nei musei più importanti del mondo. Qui Claude Monet dipinse il porto immerso nella nebbia dell’alba, mentre il sole si levava a tingere di rosso il cielo. Il quadro si chiama ‘Impression Soleil Levant’ ed è uno dei manifesti degli Impressionisti. A pochi chilometri, le falesie di Etretat e la spiaggia di Sainte Adresse, ancora oggi protagoniste nei libri di storia dell’arte.

Sono passati 150 anni dalla nascita del rivoluzionario movimento che trovò a Le Havre la sua avanguardia, il mondo è cambiato e la città normanna affacciata sulla riva destra della Senna, trasformata completamente dalla guerra, ha ancora di più da raccontare. Oggi il borgo dipinto dagli Impressionisti è diventata una moderna città, con un porto importante affacciato sulla Manica e uno skyline che ricorda la New York degli anni Quaranta e Cinquanta. Una Manhattan sul mare sorprendente e contemporanea, il cui cuore ricostruito da Auguste Perret è entrato nella lista dell’Unesco come Patrimonio dell’Umanità.

La città disegnata da Perret e la chiesa di Saint Joseph, Ludovic Maisant
La città disegnata da Perret e la chiesa di Saint Joseph, Ludovic Maisant

Una città moderna

La storia comincia dal porto voluto nel 1517 da re Francesco I, ma si interrompe traumaticamente nel settembre del 1944, sotto le bombe della seconda guerra mondiale: sei giorni di bombardamenti che rasero al suolo il 90 per cento della città, con migliaia di vittime e di senzatetto. A ricostruirla e a dare una casa agli sfollati viene chiamato Auguste Perret, l’architetto del cemento armato, che in vent’anni, alla guida di un centinaio di architetti, realizzò la rinascita.

Opere contemporanee
Opere contemporanee

Oggi Le Havre è una città ricostruita su quasi un metro di macerie (è 80 centimetri più alta) secondo i principi dello strutturalismo classico, ispirata allo stile americano di quegli anni. Diecimila appartamenti ricostruiti secondo criteri di funzionalità, razionalismo ed efficienza. Chi arriva a Le Havre può visitare un appartamento modello: la classe media già negli anni Sessanta poteva disporre di abitazioni luminose, cortili verdi ed elettrodomestici di ultima generazione come la lavatrice. Moderna è anche l’icona di Le Havre, la chiesa di Saint Joseph, un’alta colonna di cemento (107 metri) firmata da Perret che ricorda l’Empire State Building di New York, alleggerita all’interno dal caleidoscopio di colori prodotto dalle vetrate firmate dalla maestra della luce Marguerite Huré.

Catena Container
Catena Container

Il colossale Ponte di Normandia e la creazione di un nuovo centro culturale – il Volcan – firmato dall’archistar Oscar Nyemer completano il quadro di una città rinnovata, segnata dagli interventi di tanti artisti contemporanei che ogni estate partecipano al programma di mostre, eventi e installazioni: famosa la Catena Container affacciata sul mare o la casa più stretta del mondo, realizzata in un giardino.

Il MuMa
Il MuMa

Il MuMa

Il Museo d’arte moderna André Malraux è prima ancora che un contenitore una vera e propria opera di architettura, firmata da Guy Lagneau, architetto dissidente dell’atelier di restauro di Perret. Un museo sospeso tra cielo e mare, con grandi vetrate che ne esaltano il prezioso carico. Dopo il Museo d’Orsay a Parigi, il MuMa vanta infatti la più ricca collezione di capolavori degli Impressionisti, a partire dal lascito di Eugène Boudin, più di 200 tele e numerosi studi, e da quello della vedova di Raoul Dufy. Un viaggio tra i capolavori di Monet, Renoir, Pissarro, arricchito in questi giorni da un approfondimento dedicato all’Impressionismo e alla fotografia.

La falesia di Etretat, Jean-Paul Calvet
La falesia di Etretat, Jean-Paul Calvet

Etretat: la spiaggia, i giardini e la casa di Arsenio Lupin

Alle falesie di Etretat a picco sul mare Monet dedicò più di cento dipinti. Oggi sulla sua sommità c’è un campo golf di 18 buche con vista mozzafiato a picco sulla spiaggia. Ma c’è un modo sorprendente di ammirare la scogliera di alabastro più celebrata dagli artisti: arrivarci da uno dei giardini più belli del mondo. Creati dall’architetto paesaggista russo Alexandre Grivko, i famosi Giardini offrono una vista eccezionale sulla famosa Aiguille mescolando arte paesaggistica e sculture di land art, in un viaggio sensoriale a 360 gradi, fra profumi e suoni che cambiano accompagnando il visitatore.

I Giardini di Etretat, Richard Bloom
I Giardini di Etretat, Richard Bloom

In mezzo al verde, i faccioni dell’artista catalano Samuel Salcedo e 33 terrecotte sospese sugli alberi che traducono la parola “arte” in 33 lingue, un’installazione approdata alla Biennale di Venezia.

E poi c’è la misteriosa casa di Maurice Leblanc, l’autore di Arsenio Lupin, un’antica villa con giardino meta di tante visite grazie all’originale museo di cui il ladro gentiluomo entra come protagonista, accompagnando gli sconosciuti avventori in un suggestivo viaggio tra segreti e colpi di scena.

Tramonto a Sainte-Adresse
Tramonto a Sainte-Adresse

Sainte-Adresse, la piccola capitale del Belgio

Non perdetevi l’infinito tramonto infuocato sulla spiaggia di questa piccola città satellite a pochi chilometri da Le Havre. Il piccolo borgo di pescatori, immortalato da Monet e da Corot, oggi ospita locali suggestivi nella località ribattezzata “la fine del mondo” e meravigliose seconde case affacciate sul mare. Ma durante la prima guerra mondiale ospitò il governo belga, che qui trovò ospitalità, dopo l’occupazione dell’esercito tedesco nel 1914. Tappa d’obbligo, la cena da Eugénie, con le vetrate sul tramonto, fra ostriche e crostacei.

In bici e in barca

La stagione degli eventi è lunga, e parte dai romanzi gialli alla musica, per terminare con il festival degli aquiloni, mentre da giugno a ottobre la città gioca con arte e architettura grazie al grande cartellone di ‘Un Eté a Le Havre’. Sono le giornate ideali per girarla comodamente in bicicletta o in e bike, grazie ai grandi viali che ospitano comode ciclabili. Un altro modo per conoscere la città è la barca. Le visite per mare partono dal porto turistico, di fronte all’hotel Hilton Garden Inn, famoso per il concept store Babette che comprende ristorante, boutique, intrattenimento e laboratori locali.

La città golosa

Le delizie del mare
Le delizie del mare

Dalle ostriche alla pasticceria, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Les Enfants Sages è un locale rétrochic dove il tempo si è fermato a prima della guerra: ospitato nell’antica casa del direttore di una scuola, immerso in un grande giardino, il ristorante propone pranzi, merende con tè e pasticcini, aperitivi e tapas. Chez André punta sulla tradizione, con prodotti e ricette locali, mentre a Etretat si possono gustare i frutti di mare sulla spiaggia al Rayon Vert, il ristorante dell’antico hotel di Le Perrey. Una scoperta è il ristorante Le Margote, che si fregia del riconoscimento Bib Gourmand della guida rossa Michelin, che premia prodotti e chef francesi, prezzo, cucina territoriale e stagionale. A firmare i piatti è il giovane chef Gauthier Teissere, che ha iniziato questa avventura 7 anni fa con la moglie Marguerite, che cura i vini.

Il mercato

I formaggi della Normandia
I formaggi della Normandia

Da non perdere al mercato un’esperienza di degustazione di formaggi da “Fabrice”, storica bottega oggi ribattezzata “Da Jean-Pierre”, dove Marion presenta le specialità casearie della Normandia tra un bicchiere di sidro, curiosità e aneddoti: oltre al noto Camembert, c’è il formaggio Livarot, chiamato anche “colonnello”, dalla confezione che richiama le mostrine militari, mentre il formaggio Neufchatel a forma di cuore nasce in tempo di guerra, quando le donne del luogo lo regalavano ai soldati inglesi come pegno d’amore. Per invitarli a tornare.

Info: www.france.it, www.airfrance.it, www.atout-france.frwww.lehavre-etretat-tourisme.com