A New York sulle orme dei Ghostbusters: viaggio nei luoghi del film cult
Da Central Park a Coney Island, passando per le altre zone della Grande Mela che hanno fatto da sfondo alle avventure degli Acchiappafantasmi
Se state pianificando un viaggio a New York, c’è un nuovo modo di scoprire la città: seguire le orme degli Acchiappafantasmi più famosi al mondo. I Ghostbusters sono tornati in azione, a tre anni di distanza dall’ultimo episodio della saga e a quasi quaranta dal primissimo film.
Il nuovo film degli Acchiappafantasmi
“Ghstbusters: Frozen Empire”, uscito da poco al cinema e ricco di citazioni ai precedenti capitoli, ci riporta dove tutto è iniziato, l’iconica caserma dei pompieri di New York. Qui, la famiglia Spengler si unisce agli Acchiappafantasmi originali che, nel frattempo, hanno sviluppato laboratorio di ricerca top secret per portare la lotta a questi esseri soprannaturali a un livello superiore. Quando però la scoperta di antico artefatto scatena una forza malvagia, i vecchi e nuovi Ghostbusters dovranno allearsi per proteggere loro stessi e salvare il mondo da una seconda era glaciale.
Per unirsi a loro basta quindi armarsi dei mitici proton pack (in questo film leggermente modificati rispetto alle precedenti versioni) e intraprendere il percorso che porterà attraverso i cinque distretti che fanno da sfondo alle nuove avventure.
Il tour Ghosthbusters x New York City
Prezioso alleato del tour è “Ghosthbusters x New York City”, una serie di contenuti speciali creati da New York City Tourism + Conventions, consultabili direttamente sul sito, che forniscono informazioni interessanti e curiose sulle location del film.
La Public Library e la Columbia University
Prima tappa, la Public Library, ospitata nello Stephen Schwarzmann Building, sulla Fifth Avenue, all’altezza della 42nd St., un grande edificio in stile Beaux-Art davanti a Bryant Park. Il film originale inizia con strani avvenimenti che accadono proprio nelle sue sale trasformando una delle istituzioni più sacre della città in un luogo apparentemente infestato. Un fantasma spinge i libri dagli scaffali e divora la carta di quelli nei ripiani sottostanti, attirando l'attenzione degli esperti di paranormale Peter Venkman, Ray Stantz ed Egon Spengler. Ora gli scaffali sono inaccessibili al pubblico, ma vale davvero la pena ammirare la restaurata Rose Main Reading Room e, come fece Ray, correre giù per i gradini di marmo. La biblioteca ospita oltre 52 milioni di volumi e oggetti storici di grande valore come la lettera originale con cui Colombo annunciò la scoperta dell’America e la lettera Farewell Address che George Washington indirizzò al popolo americano.
Dalla Public Library ci si sposta alla Columbia University, al 2960 Broadway, università statunitense privata tra le più prestigiose al mondo, che fa parte della Ivy League. Il college appare alcune volte nel film originale e nel suo seguito ed è il luogo in cui i tre protagonisti hanno una borsa di studio nell'immaginario dipartimento di psicologia di Weaver Hall e dove successivamente Spengler lavorerà in un istituto di ricerca. Non si sa se attualmente qui ci siano dei fantasmi (e se ci sono si stanno nascondendo nei sotterranei), ma è, invece, certo che l’università (nelle cui aule hanno studiato presidenti come Franklin Roosevelt e Barak Obama, premi Nobel, scrittori, intellettuali e personaggi storici) è esattamente come ce la si immagina: un campus con ampi spazi verdi perfettamente curati, biblioteche immense, laboratori super moderni e tanti ragazzi che passeggiano indossando con fierezza l’immancabile felpa della Columbia.
Il campus può essere visitato autonomamente, così come la Low Memorial Library, una splendida biblioteca inserita tra i luoghi storici di New York. L’edificio, costruito all’inizio del ‘900 in stile classico, richiama il Pantheon di Roma per le sue colonne e il tetto a cupola e ospita al suo interno numerose statue in marmo che raffigurano gli dei e i grandi filosofi dell’antica Grecia.
Dalla caserma dei pompieri a Central Park
La location più famosa dei film però, è senza dubbio la caserma dei pompieri che gli Acchiappafantasmi requisiscono come loro quartier generale. La Ladder Company 8, a Tribeca, ha un posto speciale nel fandom di Ghostbusters, come dimostra il logo dell’azienda dipinto sul marciapiede in North Moore Street: una simpatica e originale fusione dei simboli dei Vigili del Fuoco e dei Ghostbusters. In “Frozen Empire”, gli Acchiappa fantasmi del 1984 si riuniscono con la famiglia Spengler riconquistando il quartier generale originale.
Lasciata la caserma, prossima meta è Central Park. D’obbligo, prima di raggiungerlo, fare due soste. La prima al 55 Central Park West, per ammirare il palazzo in cui nel film abitava la musicista Dana Barret, posseduta dal fantasma di Zuul, il Guardiano di Gozer. Questo elegante condominio dell'Upper West Side, inserito nel Registro nazionale dei luoghi storici di New York, è un gioiello Art Deco. Progettato da Schwartz e Gross nel 1930, è immediatamente riconoscibile per l’elaborato design della sua facciata in mattoni sfumati dal rosso al giallo e con intricati motivi che si ripetono anche sulla torre decorativa inglobata nella sua struttura.
La seconda, sempre nell’Upper West Side, tra la West 62nd e la 65th Street. Qui si trova il Lincoln Center of the Performing Art, o più semplicemente Lincoln Center, uno di centri più importanti al mondo per le arti dello spettacolo. Il complesso è composto da tre edifici principali e da una serie di strutture per spettacoli all’aperto e al chiuso dove si può assistere a opere, balletti, concerti e altri eventi di fama mondiale. Il suo cuore, però, è la pizza centrale, la Josie Robertson Plaza, al cui centro si erge la Revson Fountain, una splendida fontana circolare che offre uno spettacolo di giochi d’acqua e di luce davvero unico. Lo possiamo vedere anche nel film, ma ammirandolo dal vivo è leggermente diverso per una recente ristrutturazione.
Finalmente arrivati a Central Park, immersa nel verde, troviamo la Tavern on the Green, l’elegante ristorante dove il vicino di casa di Barrett, lo sfortunato contabile Louis Tully, cerca disperatamente di entrare dopo essere stato inseguito da una bestia particolarmente temibile. Locale iconico per i newyorkesi, è stato progettato nel 1870 da Calvert Vaux per ospitare le pecore che pascolavano nello Sheep Meadow di Central Park e solo nel 1934 è stato trasformato nell’attuale ristorante le cui vetrate offrono una vista mozzafiato sul parco.
Il ponte tra Brooklin e Manhattan
Dopo quella di Central Park c’è un’altra scena “clou” del film originale che ci porta in una seconda location molto amata dai newyorkesi. Vi ricordate quando Ray Stantz e Winston Zeddemore attraversano il Manhattan Bridge discutendo sulla possibilità che arrivi il Giorno del Giudizio? Questo ponte che collega Brooklyn a Manhattan è una delle attrazioni della città ed è il più recente dei tre ponti sull’East River. Sicuramente suscita meraviglia per la sua imponenza (è lungo 2.089 metri) e per la sua struttura che per la prima volta al mondo si è basata sulla Deflection Theory, ma a stupire ancora di più è la possibilità di attraversarlo interamente a piedi, percorrendo la passerella pedonale, oppure in bicicletta, seguendo la pista ciclabile separata, per godere di una vista panoramica dello skyline del centro di Manhattan e del Brooklyn Bridge. I più pigri potranno percorrerlo in auto o in metropolitana, ma non regalerà le stesse emozioni.
In “Ghostbusters II” è, invece, un quadro recuperato da un magazzino in occasione una mostra a scatenare alcuni fenomeni sovrannaturali. Ci troviamo al National Museum of the American Indian, al numero 1 di Bowling Green, nel film sede dell'inesistente Manhattan Museum of Art, una specie di Met dei poveri.
Ospitato nell’Alexander Hamilton US Custom House e parte della prestigiosa Smithsonian Institution, il museo è dedicato alla storia degli Indiani d’America. Ha una sede anche a Washington D.C. e possiede una delle più grandi collezioni al mondo nel suo genere con oltre 825.000 manufatti e oggetti d’arte che appartengono a oltre 1200 culture indigene delle Americhe e più di 324.000 foto dal1870 a oggi.
Un altro indirizzo “cult” da non perdere è 33 St. Mark's Place. Qui, sempre in “Ghostbusters II”, si trova Ray's Occult Books, una libreria immaginaria, aperta e gestita da Ray Stantz, divenuta il punto ritrovo degli Acchiappafantasmi dopo la notifica di un ordine restrittivo che vieta loro di agire come investigatori del paranornale. La ritroviamo esattamente identica, come se Ray non se ne fosse mai andato, anche in “Frozen Empire”. Nella realtà, la libreria è un negozio di riparazioni di computer e telefoni. Indipendentemente da ciò, l'East Village è famoso per essere sede di molti negozi di occulto (come Enchantments, che vende libri e tarocchi) e di librerie interessanti (da East Village si possono trovare numerosi libri sul paranormale).
Gracie Mansion, la casa dei sindaci newyorkesi
All’interno del Carl Schurz Park, sulla 88st nell’Upper West Side, dalla parte opposta di Central Park e a pochi metri dall’East River, si trova, invece, la Gracie Mansion, una dimora storica che da oltre 80 anni è la residenza ufficiale dei sindaci della Grande Mela. In “Ghostbusters II”, la Polizia scorta i nostri protagonisti a casa del sindaco. Anche se l’edificio ripreso nel film non è la vera Gracie Mansion, fare una tappa in quella originale è d’obbligo. Costruita in stile coloniale nel 1799 da Archibald Gracie, è una delle più antiche architetture in legno sopravvissute all’erosione del tempo. Visitarla è un’occasione imperdibile anche per scoprire, nella sua parte storica, alcuni dettagli “fake”: i pavimenti in legno sono stati dipinti per imitare il marmo e le porte colorate per sembrare in mogano.
Tra Central Park, Lincoln square e l’Upper West Side, si trova Columbus Circle, una delle piazze più famose della città. A renderla celebre, oltre alla statua di Cristoforo Colombo da cui prende il nome (alta 23 metri), l’essere il zero miles point di New York, ovvero il punto zero dal quale vengono misurate tutte le distanze ufficiali dalla città. Ma non solo. Anche il cinema ha contribuito alla sua fama. È stata immortalata in numerosi film, da “Taxi Driver” a “The Irishman” di Martin Scorsese e, ovviamente, in “Ghosbusters” con l’epico arrivo dell’Uomo Marshmallow. Oggi la piazza, dopo un rifacimento nei primi anni 2000, misura 3.700 metri quadrati con un diametro di 3.300 metri e accoglie giardini, spazi verdi e una fontana con 99 getti d’acqua. A circondarla poi, grattacieli, mall e musei tra cui il Museum of Arts and Design, dedicato all’arte e al design con particolare attenzione ai processi creativi e ai materiali usati per realizzare opere contemporanee di grande suggestione.
Il quartiere di Greenwich Village
Lasciata la piazza, ci si sposta a Washigton Square Park, a Manhattan, nel quartiere di Greenwich Village, che offre uno spaccato di vita neworkese originale e insolito. Esteso su un’area di 39.500 metri quadrati e circondato da numerosi palazzi che appartengono alla New York City University (e quindi frequentatissimo dagli studenti), è stato in passato una palude, un insediamento di ex-schiavi, un cimitero, un luogo di impiccagioni e un campo di addestramento militare. Diventato ufficialmente un parco a metà dell’800, è uno dei luoghi più visitati perché è un centro di attività culturali e il luogo dove si ritrovano bravissimi artisti di strada provenienti da ogni paese dl mondo.
Non si può però non menzionare il Washington Square Arch, un monumentale arco di marmo che accoglie i visitatori che entrano da Fifth Avenue, eretto nel 1892 per celebrare il centenario di George Washington come Presidente degli Stati Uniti. Lo si può ammirare anche in “Frozen Empire”, immortalato sullo sfondo in alcune scene.
L’arrivo del tour
Ultima tappa del tour, Surf Avenue a Coney Island, a sud di Brooklyn e a soli 50 minuti da Manhattan. La spiaggia di sabbia, ampia e lunghissima, i chioschi, i negozietti, le giostre del luna park… Qui l’atmosfera è rilassante e un po’ retro, davvero un altro mondo rispetto al caos e ai grattacieli del centro città. Oltre al luna park, cui deve il suo successo fin dagli inizi del secolo scorso, durante la bella stagione è la meta perfetta per fare una passeggiata lungo il Boardwalk, una passerella legno che costeggia il lungomare arrivando fino Brighton Beach e Little Odessa, il quartiere russo e ucraino.
Da vedere anche il New York Aquarium, proprio su Surf Avenue, dove i leoni marini sono i protagonisti assoluti. Cosa c’entra Coney Island con “Ghostbusters”? Quando Gil Kenan, regista di “Frozen Empire”, doveva decidere dove il cattivo Garraka avrebbe scatenato la sua ira gelida, ha scelto di ambientare la scena a Coney Island in piena estate per avere il massimo contrasto tra il caldo della spiaggia e la morsa gelida del ghiaccio.