Lisbona, due musei da non perdere: il Museu do Tesouro Real e il Maat
Dall’antico al contemporaneo, dall’epoca d’oro della monarchia portoghese alle attuali contaminazioni tra arte, temi sociali e politica
Dall’antico al contemporaneo. Due scelte arricchiscono un itinerario in Portogallo di grande valore artistico e culturale, vale a dire il Museu do Tesouro Real, collocato nell’Ajuda National Palace, e il Maat, edificato lungo il fiume Tago nella zona di Belém, sul sito della vecchia centrale termoelettrica di Lisbona, che riforniva città e regione.
Museu do Tesouro Real
Si trova all’interno del Palazzo Nazionale da Ajuda, costruzione neoclassica che divenne residenza ufficiale della famiglia reale quando il re Dom Luís I salì al trono (1861) fino alla caduta della monarchia (1910). L’esposizione permanente del MdTR mostra ai visitatori per la prima volta una collezione unica, che raccoglie alcuni dei tesori più preziosi dell’ex Regno del Portogallo. Era questa una monarchia parlamentare che divenne oligarchica e intrattenne rapporti di potere e commercio con le altre influentissime monarchie europee.
Relazioni simboleggiate da straordinari oggetti di oreficeria e gioielli di inestimabile valore, fra cui valgono la visita gli splendidi monili appartenuti a Donna Maria Pia di Savoia, oro e diamanti dal Brasile, pregiati manufatti originali egizi e romani, l’ultima corona realizzata per il re lusitano e la spettacolare spilla dell’Ordine del Vello d’Oro. Abbiamo particolarmente apprezzato anche le insegne reali, fra cui se ne distingue una hawaiana, la ricostruzione animata con zuppiere e posate originali d’argento delle tavole per i ricevimenti reali e l’assetto da viaggio per le spedizioni della famiglia reale.
Maat
Questo è un gioiello contemporaneo ancora in parte da esplorare. Il Museo di Arte, Architettura e Tecnologia rappresenta uno degli ultimi fondamentali investimenti culturali e artistici di Lisbona, spazio di discussione, pensiero critico e dialogo internazionale. Nella mostra ‘Plug-in’ di Joana Vasconcelos (Parigi, 1971) che abbiamo visitato, si assiste all’ispirazione nel suo darsi e farsi, attraverso una serie di sculture monumentali in cui l’artista si serve di tessuti da lei confezionati artigianalmente e oggetti di lusso – sua cifra distintiva – per invitare a riflettere su temi sociali e politici attualissimi, come le guerre, la strumentalizzazione a vari livelli e lo sfruttamento dell’infanzia, il concetto di identità femminile, il sentimento d’amore e la solitudine. Una sfida aperta alle convenzioni lanciata attraverso materiali insoliti e inaspettati.
‘Plug-in’ è allestita nei due edifici collegati del Maat Central e della Maat Gallery e propone opere d’arte destinate a imprimersi nella memoria di chi guarda. Come ‘Árvore da Vida’ (2023), adattata specificamente alla centrale elettrica, con le sue elaborate coloratissime radici di stoffa e la gigantesca chioma dell’albero a sfidare il soffitto, mentre nella galleria trovano posto sette lavori, fra cui ‘Drag Race’ (2023) e ‘War Games’ (2011), due automobili trasformate rispettivamente in una macchina di lusso, decorata esuberantemente con angioletti dorati e piume, e la seconda ricoperta di fucili giocattolo e pupazzi dentro l’abitacolo.
Per la prima volta a Lisbona, due opere presentate al Guggenheim Museum di Bilbao: ‘I’ll Be Your Mirror’ (2019), enorme maschera di specchi, e il gigantesco anello ‘Solitario’ (2018), collocati all’esterno. Per la prima volta in Europa, invece, sbarca dall’Asia la scultura in tessuti ricamati e cuciti insieme della ‘Valkyrie Octopus’, ad abbracciare con i suoi tentacoli l’intero soffitto della galleria grande.