Quello di
Predjama è uno dei castelli più spettacolari del mondo e potrebbe appartenere addirittura ad un mondo fantastico, ma la vera storia che c'è dietro questo castello rinascimentale è molto più interessante della finzione. Si distingue soprattutto per la sua posizione a dir poco particolare, visto che è stato costruito su una costone di roccia a 123 metri sopra il
torrente Lokva, e all'imbocco di una complesso di grotte. Questa sua caratteristica gli è valsa l'iscrizione nel Guinness dei primati come “
il più grande castello costruito all'ingresso di una grotta”. Il suo nome curioso ha un bellissimo significato: Predjama si può tradurre letteralmente come “
castello in una grotta”. Si trova a 11 chilometri dal villaggio di Postumia, nella Slovenia centro-meridionale, luogo noto soprattutto per le famose grotte.
La storia del castello
Sorprendentemente, l'attuale castello non è stata la prima costruzione costruita lì: risale al 1570, mentre la storia del luogo è molto più antica. La prima menzione del castello di Predjama risale al 1204, quando si diceva che in questo luogo sarebbe stato costruito il castello in stile gotico grazie alla protezione offerta dalla grotta. Incastonata tra le rocce, la fortezza non era facilmente accessibile, rendendola il nascondiglio perfetto per proteggersi dagli invasori. Il castello originale risalente al XIII secolo, fu opera dei Luegg o Luegger, famiglia feudale detta anche dei Cavalieri di Predjama, che nel tempo lo ampliarono e rimodellarono. L'attuale aspetto in stile rinascimentale si deve al barone Janez Kobenzl, che nel 1570 lo ampliò fino allo stato definitivo, che conserva fino ai giorni nostri. Dopo essere passato per diverse famiglie nobili, alla fine della Seconda Guerra Mondiale il castello venne nazionalizzato e trasformato in spazio museale.
La leggenda del Robin Hood sloveno
La leggenda narra che nella seconda metà del XV secolo, un cavaliere di nome
Erazem Lueger (
Erasmo di Predjama) decise di prendere parte, accanto a quest'ultimo, alla contesa tra l'imperatore
Federico III d'Asburgo e il re
Mattia Corvino d'Ungheria. Quando Erasmo assassinò il comandante della marina imperiale, fu costretto a scappare per sfuggire all'ira dell'imperatore del Sacro Romano Impero Federico III e si rifugiò nel castello. La fortezza fu assediata per più di un anno, senza sapere che il luogo aveva un'uscita segreta che permetteva agli assediati di entrare e uscire per approvvigionarsi di cibo e consentire anche alla popolazione del luogo di resistere agli invasori. Questo suo atteggiamento gli valse il soprannome di “
Robin Hood della Slovenia”. Alla fine fu uno dei servi, corrotto dal governatore, a tradire il suo padrone e così Erasmo venne ucciso e l'assedio terminò quindi con successo.
La struttura del castello
Come spesso accadeva nel Medioevo, la sicurezza, più che la comodità, era la preoccupazione più grande. Il castello ancora oggi appare impenetrabile, ma il freddo e l'umidità lo rendono quasi inabitabile. L'ingresso al castello avviene passando sopra un ponte levatoio, anche se in origine era situato più in alto, si accedeva tramite scale che si ritiravano rapidamente. I vari ambienti sono dislocati su diversi livelli pavimentali. Dall'
aula del tribunale, alla
sala delle torture, per poi passare anche alle altre aree del castello, la cappella, le stanze da letto, la vecchia prigione e le stalle. Ci sono alcune sale che si distinguono dalle altre per decorazione e dimensioni, come la sala da pranzo, arredata secondo il gusto dell'epoca, la
Sala dei Cavalieri o la
Sala Rinascimentale, con una collezione di trofei di caccia del periodo
Famiglia Windischgrätz. Nelle parti più alte del castello si trova la caserma e le varie terrazze di osservazione dalle quali si avvistavano i nemici. Dal castello si accede al
complesso di grotte che sono parte integrante della struttura, dove sono stati rinvenuti resti archeologici risalenti all'età della pietra, e si estendono per oltre 14 chilometri. Tra tra maggio e settembre è possibile visitarle, ma solamente con guide esperte.