Il Giappone e il culto del gatto: un tour a tema da Tokyo alle Cat Islands
Animale oltremodo venerato, nel Sol Levante gli vengono dedicati non solo caffè e librerie, santuari e statue, ma anche interi quartieri e addirittura due isole. E un felino può diventare capostazione oppure Signore del castello
Alzi la mano chi non conosce il maneki neko (招き猫, letteralmente ‘gatto che chiama’), il gatto portafortuna con una zampina alzata, oppure Hello Kitty, la dolcissima gattina interprete dei famosissimi cartoon che ha dato vita a un vero impero.
Il gatto, è uno dei simboli della cultura del Giappone, protagonista di favole, leggende, superstizioni e religioni. Non c’è da stupirsi quindi che il paese del Sol Levante sia uno dei luoghi dove il gatto è una vera istituzione e che i giapponesi siano dei ‘gattari’, habitués dei neko caffè, i caffè dei gatti dove, abituati vivere in appartamenti molto piccoli, difficili da condividere con un animale, trascorrono qualche ora coccolando i loro beniamini. Da Tokyo a Kyoto, passando per le famose ‘Cat Islands’ di Aoshima e Tashirojima, in un inedito tour si potranno scoprire statue e templi a loro dedicati, capistazione veramente unici, negozi e librerie a tema felino e molto altro che farà la felicità di ogni amante dei mici.
Partendo dalla capitale, proprio nel cuore di Tokyo, Yanaka è noto come il ‘quartiere gattaro’. Questo angolo della città è un paradiso per cat lover perché ospita numerosi negozi che vendono souvenir a tema, dolci e vari oggetti curiosi, oltre a caffè e strade dove i felini sono i protagonisti indiscussi. Un esempio? Ci sono ben sette statue di gatti posizionate in vari luoghi del quartiere, installate nel 2008 per portare fortuna e felicità ai passanti.
Sempre a Tokyo, nel quartiere di Setagaa a Gotokuji, si trova un famoso tempio dedicato ai Maneki-neko e si può ammirare una moltitudine di statue, simbolo di prosperità e buona sorte. Questo luogo è la meta ideale per chi desidera conoscere la leggenda associata a questi gattini con la zampa alzata. Si narra infatti, che un signore feudale fu salvato da un fulmine grazie al gesto di invito di un gatto. Nel quartiere di Jimbocho poi, si trova Jimbocho Nyanko-do, una libreria specializzata in pubblicazioni dedicate ai gatti che dispone di oltre duemila volumi, tra cui materiali pratici sulla cura dei mici, libri illustrati e fotografici e altre opere uniche. Ovunque ci si trovi all’interno della libreria sembra che i felini ti stiano guardando: questo perché il proprietario ha disposto la maggior parte dei volumi con le copertine rivolte verso l’alto.
Spostandosi dalla capitale, da non perdere l’isola Aoshima (nella prefettura di Ehime, sulla costa nord-occidentale di Shikoku) e l’isola di Tashirojima, al largo della costa orientale del paese, chiamate anche ‘Cat Islands’, isole dei gatti. Nella prima, visitabile in giornata, risiedono stabilmente meno di venti persone, a fronte di quasi il triplo di gatti. La seconda, invece, è conosciuta per il suo santuario dedicato ai felini.
Un altro indirizzo sacro dedicato ai nostri amici a quattro zampe è il santuario di Nekogami-jinja a Kagoshima, città capoluogo dell’omonima prefettura nel sud del Giappone, dove gli umani onorano la memoria dei loro padroni felini, pregando per la loro salute e felicità e offrendo loro cibo e altri tributi. Questo luogo rappresenta un rifugio spirituale per chi desidera connettersi con i propri animali in un contesto sacro e rispettoso.
Sull’isola di Honshu nella prefettura di Okayama, da non perdere, al castello di Bicchu-Matsuyama, Sanjuro, un gatto rosso che negli anni è diventato il Signore del castello, una vera celebrità locale che attira turisti curiosi di vedere il suo regno. Spostandosi a Fukushima, nella parte nord-orientale dell’isola di Honshu, all’arrivo nella stazione di Ashinomaki Onsen si viene accolti da un ‘capostazione’ veramente originale: Love, un gatto dal fascino irresistibile, che segue le orme del precedente gatto-capostazione Bus, che ha sostituito nel 2015. Non è permesso prenderlo in braccio, ma nessuno vieta di accarezzarlo e, ovviamente, di complimentarsi per il suo ottimo lavoro.
Infine, a Kyoto, il Nyan Nyan-ji, che letteralmente significa Tempio Miao Miao, è una meta imperdibile per gli amanti dei gatti. All’interno della sua sala principale, spicca l’imponente figura del Buddha Gatto, circondato da statue come il Fudo Myo-o Gatto e il Bodhisattva Gatto. Oltre alle opere d’arte, ai murales e alle sculture che ritraggono gatti presenti nelle varie stanze, è possibile incontrare Mayo, una gatta “in carne e ossa” che occasionalmente svolge il ruolo di sacerdote capo. Mayo è conosciuta per il suo amore per i sonnellini e la sua curiosità verso i visitatori, il che rende l’esperienza a Nyan Nyan-ji interattiva e affettuosa.
E per chi prima di partire vuole immergersi nell’universo giapponese dei gatti, ci sono molti manga tutti dedicati ai piccoli pelosi, come ‘Nekomichi, la via del gatto’ di Hisae Iwaoka, ‘Caro Chibi è scomparsa’ di Keiko Nishi o ‘Kiku The Cat’ di Sȱbun.