Barcellona sulle tracce del giovane Picasso
Un tour alla scoperta dei luoghi in cui il celebre artista ha mosso i primi passi
Sono passati cinquant'anni dalla morte del celebre artista, ma Barcellona porterà sempre il suo segno. Nato a Malaga, Picasso ha trascorso la maggior parte della sua vita in Francia, ma la città che maggiormente ha contribuito alla sua evoluzione come artista è probabilmente la capitale catalana. All'età di tredici anni, infatti, il giovane Picasso si trasferì con la famiglia a Barcellona, dove ha trascorso la sua adolescenza e dove ha vissuto per nove anni, prima di compiere il grande passo alla volta di Parigi.
Considerando che, all'epoca, gran parte della città era ancora in costruzione, il tour si concentra nel centro storico, la Ciutat Vella. Per un percorso ancora più dettagliato è possibile rifarsi anche al libro “Picasso-Barcellona: A Cartography”, scritto da Claustre Rafart i Planas, ex curatore del Museu Picasso di Barcellona, corredato da una mappa e dalle immagini dei luoghi citati. Sicuramente da non perdere è una tappa al museo dedicato al pittore, ma interessanti sono anche i luoghi che lo hanno visto crescere e che possono raccontare qualcosa della sua presenza in città
I primi anni in città e la Scuola di Belle Arti
Prima tappa del percorso è il Porxos d'en Xifré, un grande edificio vicino al porto che ha ospitato la famiglia dell'artista appena giunta a Barcellona. Con i suoi inconfondibili e pittoreschi portici, l'edificio ospita oggi uno dei ristoranti più famosi della città, il 7 Portes. Di fronte alla prima casa della famiglia di Picasso si trova niente meno che l'antico palazzo della Borsa, La Llotja, che ospitava la Scuole di Belle Arti frequentata dall'artista a partire dall'età di tredici anni e dove il padre insegnava. Considerando il periodo e i luoghi in cui ha vissuto, molte opere giovanili raffigurano alcune delle zone circostanti La Llotja, tra queste il Moll dels Pescadors, la basilica di Santa Maria del Mar, la spiaggia di Barceloneta e la casa in Carrer de la Mercè, dove la famiglia si è trasferita nel 1896.
Gli esordi
Per quanto riguarda gli atellier, il primo studio di Picasso si trovava in Carrer de la Plata, la strada che collega Plaza de las Tendillas e Plaza Bañuelos. Al numero quattro, è possibile visitare il luogo per assaporare e immaginare l'atmosfera che ha ispirato il giovane Pablo per la realizzazione dei suoi primi capolavori, tuttavia, ad oggi, al posto del laboratorio artistico c'è un lussuoso boutique hotel, il Serras Hotel, che in suo omaggio dispone di una Picasso Suite. Ad ospitare la prima esposizione, nel 1901, è stata la Sala Parès, vale a dire la più antica galleria d'arte di Barcellona, fondata dal collezionista Joan Baptista Parés in Carrer de Petritxol. In pieno quartiere Gotico e a pochi passi da Las Ramblas. Si tratta di una delle vie più emblematiche della città, rinomata sia per la galleria d'arte ancora in attività che per il cioccolato e i dolci che si possono assaporare in questo stretto vicolo. A pochi passi della strada in cui gli artisti facevano scora di dolci, si trova Carrer d'Avinyó che all'epoca ospitavo un bordello che potrebbe aver dato l'ispirazione per la prima opera cubista di Picasso. Secondo il biografo Josep Palau i Fabre, infatti, Les Demoiselles d'Avignon farebbe riferimento al n.44 di via d'Avinyó e non alla città francese. Una teoria che l'artista non ha mai smentito né confermato, alimentandone il mistero.
Bar, hotel e teatri, i punti di ritrovo
Oltre ai luoghi legati agli esordi della carriera dell'artista, doverosa è un a tappa al “Els Quatre Gats”. Punto di ritrovo principale per Picasso e per gli altri artisti dell'epoca, il bar, ostello, ristorante e all'occorrenza palcoscenico per spettacoli di cabaret è stato progettato dall'architetto catalano Josep Puig i Cadafalch e commissionato dagli artisti Ramon Casas e Santiago Rusiñol. Come potrebbe suggerire il nome, il locale si ispira al parigino Le Chat Noir cercando di portare a Barcellona lo spirito bohémien della capitale francese. Percorrendo la Rambla, i luoghi che riportano a Picasso non mancano, in primis la fontana di Canaletes, disegnata nel 1968, ma anche il Gran Teatre del Liceu, uno dei più importanti teatri dell'opera al mondo, nonché luogo in cui si esibì il balletto russo nel 1917 uno spettacolo che colpì particolarmente Picasso, tanto da diventare assiduo frequentatore dell'Hotel Ranzini. Qui, alloggiavano le ballerine e le visite dell'artista erano dovute all'infatuazione per Olga Khoholova, la ballerina che divenne sua moglie. Fuori dal centro storico Picasso frequentava i teatri dell'Avinguda Paral-lel, la via simbolo del tempo libero e dello spettacolo, dove in pochi metri si concentravano i più famosi palcoscenici cittadini. Luoghi simbolo del tempo libero dell'artista erano anche le arene di Las Arenas e La Monumental, visitarle sarà però complicato dal momento che la prima è stata trasformata in un centro commerciale mentre la seconda è caduta in disuso.