Da Acireale a Manfredonia passando per il Potentino. Le iniziative legate al Carnevale affondano le radici nella storia e nelle tradizioni di tutto il Meridione

A Carnevale, si sa, il mondo è pieno di colori e i ruoli si ribaltano. È così da secoli, e...

di Redazione Itinerari
2 febbraio 2025
A Carnevale, si sa, il mondo è pieno di colori e i ruoli si ribaltano. È così da secoli, e...

A Carnevale, si sa, il mondo è pieno di colori e i ruoli si ribaltano. È così da secoli, e...

A Carnevale, si sa, il mondo è pieno di colori e i ruoli si ribaltano. È così da secoli, e in particolare a partire dal Medioevo. E il Belpaese, si sa anche questo, ama trasgredire. Ecco perché si veste a festa un po’ovunque, al Nord come al Sud. Posiamo l’occhio sul Meridione: chi volesse studiare la ricetta del buonumore che si chiama Carnevale non può non partire dalla Sicilia, e in particolare da Acireale, dove lo spettacolo, quest’anno in programma dal 15 febbraio al 4 marzo, si svolge tra l’Etna e il mare.

La storia ci riporta al 1594: in un mandato di pagamento ordinato dai Giurati a favore dei Cappuccini si parla infatti di ’festi di carnilivari’. L’Abbatazzu, o Pueta Minutizzu, è la maschera più bella del Carnevale di Acireale e risale al XVII secolo. Il suo compito? Prendere in giro il clero del suo tempo. Ma c’è dell’altro: ad Acireale, infatti, oltre ai carri allegorici si può ammirare anche lo spettacolo delle Macchine Infiorate, introdotte nel 1931 e così chiamate perché un tempo erano auto coperte di fiori. Oggi i loro eredi sono gli imponenti carri allegorici, le cui figure sono composte da migliaia di fiori con movimenti e luci.

A Manfredonia invece – siamo in Puglia, precisamente nel Foggiano – il palcoscenico se lo prendono Ze Peppe, la celebre maschera di un contadino che cerca gioia e spensieratezza, e Satanello, il birbante spiritello tessitore di marachelle. Il Carnevale, arrivato alla 71esima edizione e che quest’anno si terrà dal 23 febbraio all’8 marzo, vanta una tradizione antica; il suo gioiello è la Sfilata delle Meraviglie, unica al mondo, che coinvolge migliaia di bambini delle scuole medie, elementari e materne. Anche Manfredonia, tra l’altro, ha i suoi maestri: il più importante è Matteo Trotta, il cui laboratorio è una vera e propria istituzione.

E poi la Basilicata, terra magica e il cui volto arcaico e ’stregonesco’ è stato disegnato con maestria insuperata da Carlo Levi. A Satriano di Lucania, in provincia di Potenza, protagonista indiscusso è il Rumita (l’eremita), un albero vagante che l’ultima domenica prima del Martedì Grasso si aggira per le strade del paese bussando col suo particolare bastone, che ha all’apice un ramo di pungitopo. In genere, chi riceve la visita del Rumita gli dona qualcosa in segno di buon auspicio. Quest’anno sono da segnare in rosso sul calendario i primi due giorni di marzo, quando Satriano di Lucania sarà letteralmente invasa da una foresta in movimento composta da 131 Rumita, uno per ogni paese della regione.

E non si dica che il Molise non esiste. Perché anche da queste parti il Carnevale conta. Soprattutto a Isernia, dove da qualche tempo si tiene il Carnevale Europeo delle Maschere Zoomorfe (quest’anno dal 13 al 15 marzo). La festa, unica nel suo genere, ci riporta all’antichissimo legame tra uomo e natura, con rimandi al paleolitico. Alla sfilata prenderanno parte 300 figuranti. Ma quel passato affascinante e lontano si potrà gustare anche assaporando i piatti tipici regionali e lasciandosi conquistare dagli innumerevoli eventi culturali che accompagneranno la kermesse.