Costa Azzurra, da Èze a Vence sulle tracce di artisti e scrittori

di MONICA GUZZI
4 aprile 2022

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Antichi borghi arroccati o affacciati sull'azzurro di splendide baie, chilometri di sentieri amati da filosofi e pittori, una villa greca classica, un giardino botanico e una cappella che rappresenta il testamento artistico di Matisse. Siamo in Costa Azzurra, un fazzoletto di pochi chilometri dedicato alla bellezza. Non è un caso se generazioni di artisti, da Chagall a Matisse e Cocteau, hanno trovato ispirazione in questi luoghi, resi magici da una luce diventata famosa.

Vence e l'eredità di Matisse

La Costa Azzurra è Nizza ma non solo. Mezz’ora di strada e si arriva a Vence, villaggio arroccato racchiuso fra mura medievali e dominato da una torre del XII secolo. Il borgo è circondato da quattro montagne che chiamano Beaou (parola che in provenzale significa “piccole montagne”) ed è sempre stato un punto strategico per i romani, che da qui controllavano i passaggi per monti e per mare, e per l'acqua dalle note virtù diuretiche, con due sorgenti che incrementano moltissime fontane di cui gli abitanti vanno fieri. Un biglietto da visita che si incontra fin dalla piazza principale con i suoi platani imponenti e il mercatino dell'antiquariato. Il museo ospita fino al 19 giugno la mostra “Scenocosme-Empathie” firmata da Gregory Lassere e Anais Met Den Ancxt, che regala effetti scenografici suggestivi dandoci la possibilità di interagire con le pietre e con le piante, ricordandoci che siamo tutti un tassello dello stesso mondo. Qui hanno vissuto Chagall e Matisse, e ne hanno lasciato traccia. Se la Cattedrale, la più piccola di Francia, vanta l’ultimo mosaico realizzato da Chagall, all’età di 92 anni, “Mosè salvato dalle acque”, dove al posto delle onde bibliche ci sono quelle del Mediterraneo, Vence è soprattutto la piccola Cappella del Rosario, dove Henri Matisse lavorò nei suoi ultimi anni di vita e che oggi rappresenta il suo testamento artistico e spirituale. Ricavata da un magazzino per le suore Domenicane, fu realizzata dall’artista dopo che la sua infermiera e modella, Monique Bourgeois, decise di farsi monaca. La cappella di Matisse è un’opera rivoluzionaria, composta da tre grandi pareti di ceramica e vetrate su cui spiccano solo tre colori: il verde, il giallo e il blu. Un inno alla vita, rappresentata dalla Vergine e il Bambino tra le rose, ma anche un duro percorso fino all’elevazione spirituale, come testimonia il dramma del Calvario e della Croce.

La villa greca di Kérylos

Il nome significa “rondine di mare”. Siamo a Beaulieu-sur-Mer la cui singolare Villa Kérylos propone la ricostruzione di una nobiliare dimora della Grecia classica. Fu realizzata di fronte al mare durante la Belle Epoque, esattamente tra il 1902 e il 1908, dall’architetto Emmanuel Pontremoli per Théodore Reinach, archeologo mecenate, sul modello delle case nobili del II secolo a.C.dell’isola di Delo. Aperta alle visite, offre un percorso immersivo che mescola con raffinatezza il lusso della Grecia antica al comfort moderno. Un invito a viaggiare nella bellezza di quel periodo.

Villefranche-sur-Mer

La cittadina, affacciata su una baia, è famosa per la sua cittadella cinquecentesca, una fortezza eretta su ordine di Emanuele Filiberto nel 1557 a protezione dai numerosi attacchi marittimi. Interamente restaurata, oggi ospita il municipio, 4 musei, un centro congressi, un teatro e dei bei giardini. Ancora più antica è la Via Oscura: situata lungo la linea di fortificazioni lunga 130 metri, originariamente era scoperta e costituiva una sorta di percorso difensivo. Tra il XVI e il XVIII secolo fu coperta per ingrandire le case che si trovavano a rue du Poilu. Oltre ad essere un importante porto turistico, Villefranche è stato un luogo di riprese cinematografiche privilegiato. Più di 150 film e telefilm sono stati girati qui. Tra questi il mitico “Mai dire mai” che vide il ritorno di Sean Connery nel ruolo di James Bond nel 1983. Tra le chicche artistiche, la piccola Cappella di St Pierre, molto intima e al tempo stesso moderna nel linguaggio, decorata nel 1957 da Jean Cocteau, che qui veniva in vacanza e offerta ai suoi amici pescatori.

Èze

Approdare in questo villaggio medievale è una vera scoperta. Salire i gradini che portano ai diversi terrazzamenti lungo i quali è nato il suo giardino botanico esotico ricco di sculture, inondato dal sole e a picco sul mare, ha il potere spirituale di una piccola ascensione. Un villaggio che per la sua bellezza ieri richiamò Nietzsche e oggi Bono Vox e il figlio di John Lennon. Al filosofo è dedicato un sentiero che collega il mare alla cima e oltre: ci vogliono 40 minuti per scendere e un'ora e mezza per salire. Nietzsche veniva in Costa Azzurra a curarsi e qui scrisse una parte di “Così parlo Zarathustra”. Oggi il villaggio è noto per ospitare artisti e atelier di profumi (Gallimar e Fragonard) e per i suoi romantici e lussuosi piccoli hotel diffusi, con gli asini che ancora trasportano i bagagli dei clienti. info: www.france.fr www.explorenicecotedazur.com