Cosa vedere in Umbria
Un patrimonio materiale e immateriale, ricco di significati e messaggi fondamentali per l’umanità e per questo da difendere, tutelare e tramandare alle generazioni future. Stiamo parlando della città di Assisi, delle sue basiliche, dei luoghi francescani e della sua identità paesaggistico-ambientale che per i valori di cui è portatrice è stata inserita nel 2000 nella lista dei ‘beni’ patrimonio mondiale. Non è stato difficile per l’Unesco riconoscere l’insieme di capolavori del genio creativo umano come la Basilica di San Francesco, riferimento fondamentale per la storia dell’arte in Europa e nel mondo. Così come del resto l’universalità del messaggio artistico e spirituale dell’Ordine Francescano che ha trasmesso un messaggio universale di pace e di tolleranza. Un patrimonio unico insomma quello della città che diede i natali, nel 1182, a San Francesco, fondatore dell’omonimo ordine religioso. Francesco venne proclamato santo nel 1228, solo due anni dopo la morte. Da quel momento la storia di Assisi è entrata di diritto nella storia universale. Tra i monumenti patrimonio mondiale il bellissimo complesso basilicale composto da due chiese sovrapposte, quella Inferiore (1228-1230) e quella Superiore (1230-1253) oltre a una cripta scavata nel 1818, con la tomba del santo, dove riposano le spoglie in un semplice sarcofago appoggiato alla roccia. Patrimonio mondiale sono anche la chiesa di Santa Chiara (metà del XIII secolo), fondatrice dell’ordine delle Clarisse e la Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli, quest’ultima una struttura imponente realizzata per proteggere la chiesetta che fu culla del francescanesimo, chiamata Porziuncola: il luogo dove Francesco morì. Per questo e non solo Assisi rappresenta uno dei centri spirituali più visitati al mondo e il luogo deputato a ospitare le principali iniziative dedicate alla pace al dialogo interreligioso. Il 27 ottobre 1986, Giovanni Paolo II (poi diventato santo) convocò proprio nella città Serafica la prima giornata mondiale di preghiera per la pace, a cui presero parte i rappresentanti delle grandi religioni mondiali, il rapporto dialogo-pace è andato via via approfondendosi rivelando una sua singolare fecondità. Contrariamente a quanti videro nell’evento l’espressione di un pericoloso sincretismo, Assisi 1986 ha rivelato, lungo i decenni, la sua forte carica valoriale capace di aprire nuove strade di collaborazione interreligiosa nella certezza che «solo la pace è santa» e che il nome di un Dio non può mai giustificare la violenza e la guerra.