Colli Euganei, quella terra vulcanica vicino Padova dove si trova di tutto

di GLORIA CIABATTONI
13 ottobre 2023

Euganean hills panorama of the arch-petrarch

Questo autunno mite sembra fatto apposta per scoprire i 100 Colli Euganei, che quest’anno hanno presentato la candidatura a MAB, Biosfera Unesco. Di origine vulcanica, si estendono per circa 100 kmq a sud ovest di Padova: il più alto è il Monte Venda con 601 metri, gli altri sono sotto i 500 metri. Il Parco Regionale dei Colli Euganei protegge oltre 18.000 ettari di un ecosistema unico e Strada del Vino Colli Euganei, come spiega il presidente Roberto Gardina, riunisce i protagonisti turistici del territorio, hotel, ristoranti, cantine, aziende agroalimentari, ville, castelli, promuovendo un turismo di qualità. 

Abano Terme

Abano Terme

Base per un weekend a un quarto d’ora di auto da Padova è Abano Terme, che con la vicina Montegrotto è il cuore della zona termale, con un centinaio di hotel nei quali praticare le cure con acque termali e i fanghi, oggi con un brevetto europeo che ne riconosce i benefici (i trattamenti termali curativi sono a carico del SSN). Le acque termali provenienti dai monti Lessini riaffiorano a 86-87 gradi e sono impiegate per terapie inalatorie (allergie croniche e faringiti), e patologie della pelle ( eczemi e psoriasi). Dal connubio fra acqua termale ed argilla prelevata dal lago Costanza (vicino ad Arquà Petrarca), e lasciata nelle vasche di maturazione 60 giorni, si ottengono i famosi fanghi, che si applicano su schiena e articolazioni, con un effetto antinfiammatorio, e giovano in caso di osteoporosi. Storico, nel centro di Abano, il Grand Hotel Trieste & Victoria, 5 stelle, ha un’eleganza Belle Epoque con raffinati tocchi moderni, e 5 piscine termali, un grande parco, l’elegante White Spa, e si praticano tutte le terapie con acque termali e di fanghi. Numerosi i trattamenti personalizzati e i rituali viso e corpo con fango estetico, come Bacco a base di uva. Il Grand Hotel Trieste & Victoria, nato nel 1912, durante la prima guerra mondiale ospitò il Comando Supremo di Stato Maggiore dell’Esercito italiano, e nella camera 110 il 4 novembre 1918 il generale Armando Diaz firmò il Bollettino della Vittoria. Nella suite 110 ci sono ancora la scrivania del generale e la sua specchiera. 

L’abbazia di Praglia

Campo di lavanda all'abbazia di Praglia

Campo di lavanda all'abbazia di Praglia

A poco più di 5 km da Abano Terme sorge, ai piedi dei colli, l’abbazia Benedettina di Praglia, del XII° secolo. E’ un privilegio visitarla con l’Abate, don Stefano Visintin, che ci guida fra i 4 chiostri, le grandi sale, il refettorio, l’imponente biblioteca con 110mila volumi, il laboratorio di erboristeria, fino alla grande cantina. Il monastero, che ospita 40 monaci, ha 11 ettari a vite con vitigni storici locali quali garganega, moscato giallo, merlot, raboso o friulano, tutte Doc: quest’anno si sono prodotti 800 ettolitri di vino, per lo più metodo classico, venduto in loco e online.

Villa dei Vescovi

Ancora una meta vicina ad Abano Terme: è Villa dei Vescovi che, tra boschi e vigneti, sorse all’inizio del XVI° secolo voluta dal Vescovo di Padova come luogo di relax e meditazione. Progettata dall’architetto veronese Falconetto, con interventi di Giulio Romano, fu l’antesignana delle ville venete, con il gusto per la classicità e influenze rinascimentali romane. Nel 1972 fu comprata dalla famiglia Olcese e donata al Fai nel 2005 da Pierpaolo Olcese e dalla moglie, Maria Teresa Olcese Valoti che abita nelle vicinanze. Si può gustare un light lunch all’enoteca di Strada del Vino Colli Euganei, dentro la villa: piatti raffinati con prodotti di stagione, come gli gnocchi di zucca. 

Castello del Catajo

Castello del Catajo

Castello del Catajo, il salone

Ancora una meta vicina ad Abano: il Castello del Catajo, una vera reggia con 350 stanze, voluta da Pio Enea I degli Obizzi nel 1530 come casa di villeggiatura e salotto letterario frequentato da Ariosto e Tasso. Fino a metà 800 fu tutto un costruire: la villa divenne un castello a ricordare l’attività dei proprietari, ricchi capitani di ventura. Tutto doveva stupire gli ospiti, come la grande terrazza dalla quale si ammiravano nel cortile sottostante le battaglie navali! Nel 1571 Pio Enea chiamò Gian Battista Zelotti, discepolo di Paolo Veronese, ad affrescare le pareti interne, e realizzò un imponente ciclo con le gesta della famiglia. L’edificio divenne poi proprietà degli Asburgo Este e degli Asburgo Austria, infine fu acquistato da un imprenditore veneto che lo riportò all’antico splendore, compreso il grande parco e la peschiera. Una curiosità: il nome deriva da 'ca’ sul Taio', casa sul canale Taglio. Ma c’è anche un’altra versione. Nel cortile principale c’è una statua di Bacco che cavalca un elefante, sconosciuto all’epoca. Che si diceva venisse dalla Cina, ovvero dal Catai, e da qui Catajo.
Casa del Petrarca

La casa del Petrarca

Ultima tappa ad Arquà Petrarca, per vedere il buen retiro del Poeta, un delizioso edificio un bel giardino, nel centro del piccolo borgo che abbiamo visto in festa per la sagra della giuggiola.

Giuggiole, olio e marasche

Giuggiole, un frutto dimenticato ma recuperato negli anni ’50 da Giuseppe Callegaro detto Scarpon. Suo figlio Giancarlo fondò negli anni ’90 l’azienda Scarpon, specializzata in confetture, frutta sotto spirito ed erbe spontanee sott’olio e sott’aceto. Tra il 2005 e il 2007 Giancarlo e suo figlio Alessandro inventarono il liquore Brodo di Giuggiole, infusione di giuggiole e altri frutti. Vicino sorge il Frantoio di Cornoleda, premiato al concorso Leone d’Oro come miglior olio evo monovarietale d’Italia. Nasce nel 2008 dalla passione di Devis e Jaci Zanaica, e vanta la prima certificazione biologica dei Colli Euganei. Ottimo l’olio di olive rasara. Da vedere l’azienda Luxardo, storico produttore del Maraschino e del Sangue Morlacco. Il nuovissimo attiguo museo racconta la storia dell’azienda fondata da Girolamo Canavari nel 1821 a Zara per produrre il liquore Maraschino. Dopo alterne vicende la famiglia, oggi alla settima generazione, continua con successo l’ attività sui Colli Euganei.  

In tavola

La gastronomia dei Colli Euganei è quanto mai gustosa. A Faedo di Cinto Euganeo, piatti tradizionali si servono alla Trattoria Da Sgussa, con i prodotti tipici quali la soppressa, il cinghiale, le bistecche, i formaggi di capra. In posizione panoramica, il ristorante Tavern ad Arquà propone piatti raffinati con ingredienti della tradizione. Nuova importante realtà di fine dining dei Colli Euganei, nel Ristorante Incalmo (innesto in dialetto veneto), ad Este, i giovani chef Chef  Francesco Massenz e Leonardo Zanon presentano due menu-percorsi con piccole elaborate portate.