Colli Euganei, quella terra vulcanica vicino Padova dove si trova di tutto
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Euganean hills panorama of the arch-petrarch
Questo autunno mite sembra fatto apposta per scoprire i 100 Colli Euganei, che quest’anno hanno presentato la candidatura a MAB, Biosfera Unesco. Di origine vulcanica, si estendono per circa 100 kmq a sud ovest di Padova: il più alto è il Monte Venda con 601 metri, gli altri sono sotto i 500 metri. Il Parco Regionale dei Colli Euganei protegge oltre 18.000 ettari di un ecosistema unico e Strada del Vino Colli Euganei, come spiega il presidente Roberto Gardina, riunisce i protagonisti turistici del territorio, hotel, ristoranti, cantine, aziende agroalimentari, ville, castelli, promuovendo un turismo di qualità.
Base per un weekend a un quarto d’ora di auto da Padova è Abano Terme, che con la vicina Montegrotto è il cuore della zona termale, con un centinaio di hotel nei quali praticare le cure con acque termali e i fanghi, oggi con un brevetto europeo che ne riconosce i benefici (i trattamenti termali curativi sono a carico del SSN). Le acque termali provenienti dai monti Lessini riaffiorano a 86-87 gradi e sono impiegate per terapie inalatorie (allergie croniche e faringiti), e patologie della pelle ( eczemi e psoriasi). Dal connubio fra acqua termale ed argilla prelevata dal lago Costanza (vicino ad Arquà Petrarca), e lasciata nelle vasche di maturazione 60 giorni, si ottengono i famosi fanghi, che si applicano su schiena e articolazioni, con un effetto antinfiammatorio, e giovano in caso di osteoporosi. Storico, nel centro di Abano, il Grand Hotel Trieste & Victoria, 5 stelle, ha un’eleganza Belle Epoque con raffinati tocchi moderni, e 5 piscine termali, un grande parco, l’elegante White Spa, e si praticano tutte le terapie con acque termali e di fanghi. Numerosi i trattamenti personalizzati e i rituali viso e corpo con fango estetico, come Bacco a base di uva. Il Grand Hotel Trieste & Victoria, nato nel 1912, durante la prima guerra mondiale ospitò il Comando Supremo di Stato Maggiore dell’Esercito italiano, e nella camera 110 il 4 novembre 1918 il generale Armando Diaz firmò il Bollettino della Vittoria. Nella suite 110 ci sono ancora la scrivania del generale e la sua specchiera.
A poco più di 5 km da Abano Terme sorge, ai piedi dei colli, l’abbazia Benedettina di Praglia, del XII° secolo. E’ un privilegio visitarla con l’Abate, don Stefano Visintin, che ci guida fra i 4 chiostri, le grandi sale, il refettorio, l’imponente biblioteca con 110mila volumi, il laboratorio di erboristeria, fino alla grande cantina. Il monastero, che ospita 40 monaci, ha 11 ettari a vite con vitigni storici locali quali garganega, moscato giallo, merlot, raboso o friulano, tutte Doc: quest’anno si sono prodotti 800 ettolitri di vino, per lo più metodo classico, venduto in loco e online.
Ancora una meta vicina ad Abano: il Castello del Catajo, una vera reggia con 350 stanze, voluta da Pio Enea I degli Obizzi nel 1530 come casa di villeggiatura e salotto letterario frequentato da Ariosto e Tasso. Fino a metà 800 fu tutto un costruire: la villa divenne un castello a ricordare l’attività dei proprietari, ricchi capitani di ventura. Tutto doveva stupire gli ospiti, come la grande terrazza dalla quale si ammiravano nel cortile sottostante le battaglie navali! Nel 1571 Pio Enea chiamò Gian Battista Zelotti, discepolo di Paolo Veronese, ad affrescare le pareti interne, e realizzò un imponente ciclo con le gesta della famiglia. L’edificio divenne poi proprietà degli Asburgo Este e degli Asburgo Austria, infine fu acquistato da un imprenditore veneto che lo riportò all’antico splendore, compreso il grande parco e la peschiera. Una curiosità: il nome deriva da 'ca’ sul Taio', casa sul canale Taglio. Ma c’è anche un’altra versione. Nel cortile principale c’è una statua di Bacco che cavalca un elefante, sconosciuto all’epoca. Che si diceva venisse dalla Cina, ovvero dal Catai, e da qui Catajo.
Ultima tappa ad Arquà Petrarca, per vedere il buen retiro del Poeta, un delizioso edificio un bel giardino, nel centro del piccolo borgo che abbiamo visto in festa per la sagra della giuggiola.
Abano Terme
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Abano Terme
L’abbazia di Praglia
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Campo di lavanda all'abbazia di Praglia
Villa dei Vescovi
Ancora una meta vicina ad Abano Terme: è Villa dei Vescovi che, tra boschi e vigneti, sorse all’inizio del XVI° secolo voluta dal Vescovo di Padova come luogo di relax e meditazione. Progettata dall’architetto veronese Falconetto, con interventi di Giulio Romano, fu l’antesignana delle ville venete, con il gusto per la classicità e influenze rinascimentali romane. Nel 1972 fu comprata dalla famiglia Olcese e donata al Fai nel 2005 da Pierpaolo Olcese e dalla moglie, Maria Teresa Olcese Valoti che abita nelle vicinanze. Si può gustare un light lunch all’enoteca di Strada del Vino Colli Euganei, dentro la villa: piatti raffinati con prodotti di stagione, come gli gnocchi di zucca.Castello del Catajo
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Castello del Catajo, il salone
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La casa del Petrarca