CAVALLINO TREPORTI. MARE, SOLE, NATURA. E VENEZIA A DUE PASSI
La penisola di Cavallino-Treporti, con la sua natura incontaminata e le spiagge dorate, si rivela una destinazione ideale per una vacanza settembrina. Premiata come capitale europea dei campeggi, offre anche opportunità per esplorare la laguna di Venezia e godere di attività come il birdwatching e il cicloturismo.
Natura selvaggia e incontaminata, suggestivi borghi e, poco lontano, Venezia, scrigno d’arte e di bellezza dell’Adriatico, facilmente raggiungibile in mezzora con il vaporetto. Una vacanza settembrina a Cavallino–Treporti, quindici chilometri di spiaggia dorata, pinete e canali può diventare un modo alternativo per scoprire la città lagunare, unica nel suo fascino. Soggiornando, perché no, in un campeggio della zona, spinti dalla pioggia di riconoscimenti ottenuti quest’anno dal turismo open air alla Messe Stuttgart, la fiera del turismo di Stoccarda in Germania, dove il lido di Cavallino Treporti ha dominato insieme a quello di Jesolo, conquistando con le sue strutture il titolo di capitale europea dei campeggi.
La penisola di Cavallino Treporti è un angolo verde insospettato e rigoglioso compreso tra Lio Piccolo, Punta Sabbioni – la porta di Venezia - e il fiume Sile. Le pinete, le spiagge e i canali che la attraversano ne fanno una cartolina d’altri tempi. Un’area che si estende per 44 chilometri, preservata dalla cementificazione, tutta da esplorare, che con oltre 6,8 milioni di presenze diventando la prima destinazione balneare d’Italia. Il litorale sabbioso si sviluppa per 15 chilometri a ridosso delle dune, con Venezia sullo sfondo. Il mare, cristallino e trasparente per un particolare gioco di correnti, si è guadagnato la Bandiera Blu della Fee, organizzazione che si occupa di educazione ambientale, sposando criteri molti rigidi, tra cui l’equilibrio tra attività balneari e protezione della natura.
L’habitat è caratterizzato dalla presenza delle barene, isolotti di terra periodicamente inondati dalla marea e dai ghebi, i canaletti che attraversano le barene e le valli da pesca. La zona è sorvolata da centinaia di specie di uccelli che la rendono particolarmente appetibile per gli appassionati di birdwatching. Obbligatoria un’escursione, anche in bici, a Lio Piccolo, delizioso borgo a nord della penisola che conta una ventina di abitanti, fondato nel 1600 da un mercante veneziano, circondato dalle “valli da pesca”, ovvero aree lagunari adibite a zone di pesca sin dall’antichità dove un gruppo di studiosi ha scoperto un allevamento di ostriche di epoca romana.
E, a proposito di bici, tra le numerose piste presenti si segnala il Pordelio, lunga sette chilometri e adatta a tutti. Un percorso panoramico, unico nel suo genere, sospeso sull’acqua che permette ai ciclisti di immergersi pienamente nell’atmosfera lagunare.