Castiglia-La Mancia, sulla strada dei mulini a vento

I paesaggi e i luoghi nel cuore della Spagna resi celebri da Don Chisciotte, il famoso personaggio dell'omonimo romanzo di Miguel de Cervantes

di Redazione Itinerari
17 gennaio 2024

molinos-estatuas-mota-cuervo

Non esiste tavolozza di colori migliore per dipingere tutte le sfumature della Castiglia-La Mancia di quella composta dai mulini a vento, veri e propri simboli di questa regione e una delle icone più riconoscibili a livello mondiale.

Gran parte della loro fama la devono sicuramente a Miguel de Cervantes Saavedra, che nella sua opera 'Don Chisciotte della Mancia', scritta in piena Secolo d’Oro, li fece apparire come antagonisti del cavaliere che li affronta in combattimento scambiandoli per pericolosi giganti. La loro sagoma inconfondibile regala ai vari paesi della zona un aspetto unico e particolare che attira ogni anno e in tutte le stagioni visitatori da ogni parte d'Europa e del Mondo. Ancora oggi sono ancora molti i mulini a vento che si possono visitare attraverso un itinerario tra i borghi della Castilla-La Mancia che viene denominato “La via dei mulini a vento”.

Tembleque

Considerata come la porta della Mancia e ideale punto di partenza dell'itinerario Tembleque, nella provincia di Toledo, regala subito un'immagine davvero pittoresca. I mulini si trovano in cima ad una piccola collina, il Cerro de los Molinos, da cui si gode una fantastica vista sulla città, che offre comunque un patrimonio storico e artistico di grande importanza. La bella piazza porticata, la Plaza Mayor di Tembleque è l'immagine della città e rappresenta uno degli esempi più fulgidi del barocco popolare del XVII secolo. Da non perdere anche la Chiesa dell'Assunta, in stile gotico, e palazzi signorili, come la Casa de Las Torres o la Casa de Postas. Molto vicino a Tembleque si trova El Romeral, dove si trovano 4 mulini a vento, tutti molto ben conservati: El Muela, Los Gorrinos, El Pechuga e El Crítica, quest'ultimo è il più antico, risalente al 1852. L'unico che attualmente conserva ancora i suoi macchinari è El Pechuga, mentre Los Gorrinos ed El Crítica ospitano al suo interno una sala espositiva. In zona si possono visitare anche alcuni edifici religiosi, come la Chiesa di Nuestra Señora de la Asunción e diversi eremi, quello della Purísima Concepción, quello di San Sebastián, quello di Cristo e quello della Virgen del Rosario.

Consuegra

Proseguendo il percorso verso sud ci si imbatte nella città di Consuegra, dove si trova un insieme di dodici mulini a vento del XIX secolo, tutti molto ben conservati. Si trovano sopra il cosiddetto Cerro Calderico, con il complesso diviso in due parti dal Castillo de la Muela. Cinque di questi mulini conservano ancora oggi i loro macchinari originali e funzionanti: Bolero, Sancho, Rucio, Espartero e Backpacks. Gli altri sette sono invece: Mambrino, Vista Alegre, Cardeño, Alcancía, Chispas, Caballero del Verde Gabán e Clavileño. Alcune strutture oggi ricoprono anche un altro utilizzo, dall'ufficio del Turismo al Museo della Molitura. Il Molino Caballero de Verde Gabán è stato trasformato nel primo “gastromulino” di tutta la penisola iberica. Anche il paese ha molto da offrire, dove spiccano il Municipio, l'Arco e la Torre dell'Orologio e le chiese di San Juan Bautista e del Santísimo Cristo de la Veracruz, la Plaza Mayor, il Colegio de San Gumersindo e la Casa de los Corredores. A una manciata di chilometri c'è Madridejos, dove si può ammirare un solo mulino a vento, conosciuto con il nome di Tío Genaro, ma uno dei più antichi che si trovano nella regione costruito oltre 400 anni fa.

Alcázar de San Juan

Dei 19 mulini a vento che un tempo esistevano in questo comune della provincia di Ciudad Real, attualmente ne restano quattro, i cui nomi sono Rocinante, Barataria, Fierabrás e Barcelona. Sia Rocinante che Barataria sono attualmente centri di interpretazione museale. I mulini si trovano in cima al cosiddetto Cerro de San Antón, dove si trovano anche la Cueva del Polvorín e Las Canteras, due antiche miniere che oggi vengono utilizzate come palcoscenici per feste e spettacoli. Possiamo anche vedere i mulini illuminati. Il patrimonio storico di Alcázar de San Juan si distingue per le sue chiese: Santa María la Mayor, Santa Quiteria, Santísima Trinidad e San Francisco. Spettacolari anche il Complesso del Palazzo del Gran Priore, la Torre di Don Juan José de Austria, El Cubillo o la Cappella di San Juan Bautista.

Campo della Criptana

Più a est si trova Campo della Criptana che ospita la bellezza di dieci mulini, che si trovano tutti nella cosiddetta Sierra de la Paz o Sierra de los Molinos, uno scenario bellissimo e spettacolare sul percorso di Don Chisciotte. La leggenda narra che furono proprio quelli di Campo della Criptana che ispirarono Cervantes a scrivere il famoso episodio della lotta tra Don Chisciotte e i mulini a vento. Sono tre i mulini risalenti al XVI secolo e si chiamano Burleta, Infante e Sardinero. Gli altri, che risalgono al XX secolo, sono Culebra, Poyatos, Inca Garcilaso, Cariari, Quimera, Pilón e Lagarto. Campo de Criptana, con le sue strade e le case dipinte di bianco e blu, è un paese dal grande fascino che vale la pena visitare, e dove si possono ammirare la Chiesa Convento, la Chiesa di Nostra Signora dell'Assunzione, il Pósito Real, il Pozo de las Nieves e le belle case-grotte del quartiere Albaicín.

El Toboso

El Toboso è una tappa irrinunciabile nel percorso, visto che si tratta del paese di Dulcinea. In questa cittadina si trova un itinerario che ripercorre la storia della visita di Don Chisciotte e Sancho alla ricerca di Dulcinea, la casa della persona in carne ed ossa a cui Cervantes si ispirò per il suo personaggio, Dulce Ana Zarco. Sulle facciate bianche di questa affascinante paesino si leggono citazioni del romanzo. La visita alla città prevede anche una tappa al Museo Cervantino e al Museo dell'Umorismo Grafico Dulcinea. Il Convento di Trinitarias è un altro luogo importante di El Toboso. In perfetto stile herreriano, è conosciuto come il Piccolo Escorial della Mancia per la sua grandiosità.

Mota del Cuervo

Questa località nella provincia di Cuenca si trova su una collina che domina una vasta pianura, per questo è conosciuta anche con il nome di ‘Balcone de La Mancia’. Un tempo in questo paese esistevano ben 23 mulini a vento, ma oggi ne restano solo 7: El Gigante, attualmente adibito a ufficio turistico e dove ogni sabato mattina effettua una macinazione e si può vedere il funzionamento dei i macchinari, la Lefty, così chiamata perché le sue pale ruotano all'indietro, mentre gli altri sono Cervantes, Piqueras, Goethe, Iraq e Franz Grillparzer. Da non perdere una visita alla Chiesa di San Miguel Arcángel, La Tercia, la Plaza Mayor, il Barrio de las Cantarerías e vari eremi e dimore signorili.

Belmonte

La conclusione dell'itinerario è a Belmonte dove si possono ammirare tre mulini a vento, tutti funzionanti e visitabili. In questo caso è proprio il paese a meritare una sosta anche grazie al suo maestoso Castello, il Palacio del Infante Don Juan Manuel, uno dei meglio conservati della Mancia. La collegiata gotica di San Bartolomé, l'Ospedale di San Andrés, la Plaza del Pilar, la Plaza de Correos y Telégrafos sono le altre attrazioni del luogo.