Calamita di armonie da scoprire senza fretta

di SOFIA COLETTI
25 aprile 2021
Umbria

Umbria

L’Umbria e i suoi borghi sono una calamita di armonie. Da scovare con cura, mai di fretta. Perché il risultato si trasforma in un incanto. Ventotto sono quelli inseriti nell’elenco ufficiale dei “Borghi più belli d’Italia“ ma tutta la regione è costellata di tesori sospesi nel tempo, arroccati sui monti o immersi nelle colline, tra natura, bellezze e arte. Un viaggio alla loro scoperta diventa una bussola verso sorprese e in molti casi scoperte ben oltre ogni lettura sulle guide. Si apre il libro delle vicende antiche e dalle prime pagine ci si sente avvolti da armonie, uomini illustri, segni che restano a tramandare il senso della vita.

Nate etrusche e poi sotto l’egida di Roma sono Castiglione del Lago (che con la sua Rocca si apre sull’azzurro del Trasimeno), Citerna - considerata la porta dell’Umbria - e Monte Castello di Vibio che deve il suo nome alla gens Vibia capace di dare all’Urbe un imperatore, Gaio Treboniano Gallo. Qui c’è il Teatro della Concordia, tra i più piccoli del mondo con 99 posti, una bomboniera affrescata a fine Ottocento in un borgo che l’antropologa americana Silverman mezzo secolo fa descrisse come il paradiso perduto. Tutto è intatto. Come a Corciano, borgo intriso di leggende che lo vogliono fondato da Coragino compagno di Ulisse: un dedalo di vicoli, scalinate, piazze a misura d’uomo, con il suo festival d’agosto che celebra l’arte e la cultura.

E proseguendo verso il Lago Trasimeno si schiudono le meraviglie, sempre in bilico tra natura e arte, di Paciano, Passignano, Panicale. La più antica sembra essere Norcia, del IX secolo avanti Cristo, prima d’essere romana e poi culla del monachesimo di San Benedetto e della sorella Scolastica. Sacro e profano si uniscono, gente forte la abita e la sostiene: le bellezze artistiche (in attesa del ritorno alla normalità dopo le devastazioni del sisma) si fondono alla spiritualità benedettina e grande è la fama delle specialità gastronomiche, tra ricotte, tartufi e tutte le forme e i colori dell’arte locale della norcineria. Il viaggio prosegue a Bevagna, dove la storia si dipana tra Stato della Chiesa, longobardi e franchi. E come resistere a piazza Silvestri, quella dei ricordi dormienti, con il Palazzo dei Consoli, il celebre Teatro Torti, tre chiese e al centro la fontana canterina? Tutt’intorno un trionfo di prodotti tipici: il tartufo, l’olio e il Sagrantino, re dei vini, che ha casa a Montefalco: qui tutti insegue la perfezione come dimostra la struttura urbana radiocentrica, con le principali vie che convergono verso il grande invaso circolare della piazza.

La “Città dell’Olio” è invece Trevi, sede di una scuola di alta cucina. Ma molte altre soste attendono il viaggiatore. Bettona, con il balcone etrusco stretto da mura con panorami stordenti; Deruta, la città della ceramica (qui c’è il bellissimo e prezioso Museo Regionale e ogni angolo, nel borgo, ha i colori e il respiro di questa lucente creatività). E poi Massa Martana, il borgo risorto dal terremoto e Acquasparta, culla del Rinascimento umbro. A ogni passo la storia racconta, e affascina.

TOP 5 UMBRIA

1.

MONTONE

Qui si respira il sapore della storia. Il borgo è la patria di Andrea Braccio Fortebracci, uno dei più grandi capitani di ventura italiani e torna al suo glorioso passato con il corteo storico della Donazione della Sacra Spina (a Pasquetta e la settimana dopo Ferragosto). A luglio grande cinema con l’Umbria Film Festival.

2.

TORGIANO

Una storia di imprenditoria al femminile con la Famiglia Lungarotti e le sue generazioni. Torgano celebra la meravigliosa fusione tra enogastronomia e cultura con due eccellenze uniche in Italia. Il Museo del Vino e il Museo dell’Olivo e dell’Olio, con pezzi dall’antichità ai giorni nostri.

3.

SPELLO

Tutto sa di storia, arte e profumi tipici. Le origini romane si celebrano nella meravigliosa Villa dei mosaici romani nella festa “Hispellum“ dedicata alla Splendidissima Colonia Julia” per arrivare al Pinturicchio che qui ha lasciato molti capolavori, su tutti la Cappella Baglioni. Celebri nel mondo le “Infiorate“, i magnifici tappeti floreali nella notte del Corpus Domini.

4.

PANICALE

Gode di una una posizione superba e incanta il visitatore con la Collegiata medievale di San Michele Arcangelo e il Palazzo trecentesco del Podestà. Da non perdere il Santuario della Madonna di Mongiovino, scrigno d’arte rinascimentale

5.

SAN GEMINI

Colline che si aprono su torrenti e vallate, tra sorgenti d’acqua naturale e minerale (noto fin dall’antichità romana), colori, profumi e rovine antiche. Da visitare il Parco delle Terme dell’acqua minerale Sangemini e sito archeologico di Carsulae.