Acqualagna, non solo tartufo: natura e intrecci della storia, da Mussolini a Mattei

di GLORIA CIABATTONI
23 novembre 2023

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Acqualagna è nota in tutta Italia come “la capitale del tartufo tutto l’anno”. Questo comune marchigiano di circa 4.400 abitanti, della provincia di Pesaro e Urbino, ha fatto del prezioso tubero la propria bandiera gastronomica: il tartufo bianco si alterna con il nero fino ad aprile, e ora, d’inverno, il bianco (tuber magnatum pico) è nel suo periodo migliore, e in novembre si è svolta la tradizionale Fiera giunta alla 58esima edizione.

Tartufo di Acqualagna

Ma la stagione è ancora nel suo culmine: come spiega Bruno Capanna, ex sindaco di Acqualagna, unico assessore al Tartufo d’Italia e promotore già dagli anni ’90 della Fiera che ha portato a livello nazionale il tartufo della zona, questa è un’annata speciale in quantità e qualità, tanto che si può pronosticare un ottimo tartufo bianco fino a fine gennaio e forse oltre.

Da Enrico Mattei al Museo del Tartufo

Casa Museo Mattei

Ma Acqualagna non è solo tartufo, è anche storia e bellezze della natura. Il cuore della cittadina è piazza E. Mattei, recentemente restaurata e dedicata a Enrico Mattei che qui nacque nel 1906: sulla piazza si affaccia la sua casa che ora è un Museo multimediale, coi ricordi della vita quotidiana del dirigente industriale e politico che curò le ricerche di idrocarburi in valle padana, dove fece scoprire importanti giacimenti. Fu presidente dell’Eni, e morì nel 1962 in un incidente aereo ancor oggi misterioso. Proprio accanto a Casa Mattei troviamo il Museo del Tartufo, interattivo, che racconta la storia e la ricerca del prezioso tubero, con spazi tematici dove vengono simulati banchetti con relative ricette, e si possono organizzare eventi per piccoli gruppi. Per visite ai musei: www.acqualagna.com -Email: [email protected].

La Gola del Furlo e l’abbazia di San Vincenzo

Lasciamo il centro cittadino per spostarci verso la Gola del Furlo, ma prima fermiamoci sulla riva sinistra del fiume Candigliano (località Pianacce) per visitare l’abbazia benedettina di San Vincenzo al Furlo o 'di Petra Pertusa' (ad Petram Pertusa). E’ un luogo di grande fascino, fondato secondo la leggenda dal VI al XVII secolo e avrebbe custodito le reliquie di San Vincenzo, vescovo di Bevagna. Il più antico documento è dell’ XI° secolo, e racconta che il monastero di San Vincenzo nel 970 ospitava numerosi monaci. L’interno è spoglio, austero, reso suggestivo dagli affreschi quattrocenteschi di scuola umbro-marchigiana. Troviamo una Madonna con Bambino, San Vincenzo ed altri Santi come San Sebastiano, San Gregorio e San Rocco. Il dipinto più antico è la Madonna del latte, che sembra incorniciata fra due tende e ci guarda fissa ed enigmatica.

Gola del Furlo

Lasciamo queste immagini antiche per inoltrarci in quella meraviglia naturalistica che è la Gola del Furlo, tra il monte Pietralata (889 m) e il monte Paganuccio (976 m), creata dalla forza erosiva del fiume Candigliano, affluente del Metauro. Un luogo fuori dal tempo, dove le aquile reali volteggiano, per la gioia di chi fa birdwatching. La natura è intatta e si possono esplorare la gola e i contrafforti montuosi anche grazie agli itinerari in bici con pedalata assistita (proposte e noleggio da Marcheandbike, info con Whatsapp, 342529576)Addentrandoci in questi boschi silenti incontriamo – anche se non troppo riconoscibile- un gigantesco profilo “storico”: quello di Mussolini sul Monte Pietralata. Lo fece scolpire la Milizia Nazionale Forestale nel 1936, su progetto dell’ingegner Mainardi, ma il Duce non gradì, disse che gli pareva di essere stato ritratto dormiente! Fra tentativi di distruzione e ingiurie del tempo, l’opera è ancora lì. Ma perché il Duce fu ritratto in questo angolo dele Marche? Perché da qui si fermava nei viaggi da Roma a Predappio: soste per riposare, rifocillarsi al Ristorante Antico Furlo (antricofurlo.it), dove aveva la sua stanza e dove si faceva preparare una salsa bianca, a base di burro e tartufo, che ancora oggi è un must ad Acqualagna. E il gossip vuole che avesse anche un’amante da queste parti!

In tavola e... shopping gastronomico

A due passi da Piazza Mattei la Braceria Plinc (braceriaplinc .it) propone carpaccio, uovo, tagliatelle, anolini e così via, tutto con Tartufo Bianco pregiato (Tuber Magnatum Pico) e Tartufo Nero uncinato (Tuber Uncinatum): un’apoteosi anche perché le materie prime di base sono ottime, improntate al gusto della tradizione. Il locale è stato fondato nel 2013 da Piergiorgio Marini, presidente della astorica azienda Acqualagna Tartufi (il punto vendita di Marini Tartufi si affaccia su Piazza Mattei ed offre tartufi freschi, prodotti semilavorati, salse al tartufo e molto altro compresa una bella selezione di vini) e da sua moglie Emanuela. Proprio attaccata al ristorante, l’Antica Macelleria Sorcinelli porta avanti con Marini la tradizione di una macelleria e una norcineria di altissima qualità: bistecche, prosciutto, salame, bistecche, formaggi da gustare nell’attigua saletta con camino ma anche da portarsi a casa.

Olio e pesce a Pesaro

Altre due eccellenze delle Marche non troppo distanti da Acqualagna sono olio e pesce. Bisogna spostarci a Pesaro, alla Pescheria Terenzi Sergio & C (Via G. Giolitti 160) per acquistare pesce freschissimo che viene confezionato (crudo s’intende) anche da asporto. Questo è un in dirizzo storico, ben conosciuto dai pesaresi e anche i ristoratori della zona, grazie a Marcello Terenzi (mancato nell’ottobre scorso a 85 anni) che li riforniva di pesce fresco già dal 1949, ed oggi la pescheria è portata avanti con lo stesso spirito dai figli. Ancora a Pesaro, un altro indirizzo per così dire “storico” è Zenobi (zenobivinoeolio.it), che da 4 generazioni, fino dagli anni ’50, vende vino e olio. Oggi l'attività di famiglia prosegue con la produzione a Pesaro di olio extravergine di oliva, utilizzando l'antico metodo di produzione di frangitura a freddo con macine di pietra, proprio nel frantoio attiguo al punto vendita. L'olio ottenuto è di elevata qualità, con un gradevolissimo gusto fruttato leggero con sentori di mandorla e un leggero ma piacevole piccante. Si può scegliere filtrato o no, in questo caso è leggermente più saporito e piccantino, molto gradevole.