A Borgotaro il fungo porcino è una vera star

di DIEGO CASALI
10 settembre 2021

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È l’unico micete in Europa ad aver ottenuto il riconoscimento di “Indicazione Geografica Protetta”, è l’unico ortofrutticolo al mondo a non poter essere coltivato, è l’orgoglio della Valtaro: è il fungo di Borgotaro I.G.P. Cresce nei boschi lungo la dorsale appenninica di Albareto, Borgo Val di Taro e Pontremoli. E’ considerato superiore per le sue qualità organolettiche: carne soda e bianca, sapore dolce, delicato e aromatico con un ricordo di nocciola, colore vivace e peso specifico maggiore. La fama del fungo di Borgotaro non è solo questione di cucina ma è anche legata alla passione di migliaia di cercatori provenienti da ogni parte d’Italia che frequentano i boschi del comprensorio nei mesi di settembre e ottobre. L’eco dell’esperienza “Vivi un giorno da fungaiolo” ha valicato i confini nazionali! Trovare e raccogliere il fungo porcino di Borgotaro IGP a passeggio nel bosco senza preoccupazioni, in tutta sicurezza nella riserva privata “Bosco Facile”, accompagnati da una Guida Ambientale Escursionistica, esperta in micologia e portarsi a casa fino a 3 chili di porcini raccolti… non ha prezzo! Mostre, degustazioni, cooking show. E ancora intrattenimenti per ogni età, spettacoli musicali e cabaret. Due fine settimana dedicati al gusto e al divertimento con un unico, grande protagonista: il fungo porcino di Borgotaro IGP. Dal 11 al 12 e poi il 18 e il 19 settembre, Borgo Val di Taro torna ad aprire le porte per la Fiera del fungo di Borgotaro, che nel paese in provincia di Parma rappresenta l’evento più atteso dell’anno. E non potrebbe essere altrimenti, perché quello che cresce spontaneo nei boschi appenninici che circondano l’abitato è davvero una “star” rispetto agli altri porcini delle stesse specie che provengono da altre zone, sia italiane che estere. Il ricco programma della Fiera - organizzata da un apposito comitato che racchiude membri volontari nominati dal Comune, dal Consorzio tutela fungo IGP e dalla Società Imbriani – prevede cooking show curati da rinomati chef. C’è Gaetano Arnone, allievo del mastro macellaio Dario Cecchini della famosa Antica Macelleria. C’è poi Lucia Giorgi una delle concorrenti più amate della quinta edizione di MasterChef Italia. Mario Marini diplomato all’Alma, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana e dal 2012 è proprietario e chef dell’Agriturismo e Azienda Agricola Biologica “Il Cielo di Strela” a di Compiano. Alessandro Delnevo, borgotarese classe 1982, anche lui viene dall’Alma, da aprile 2019 ha occupato il ruolo di chef de partie presso il ristorante stellato “Tano Passami l’Olio” a Milano. Alberto Rossetti, 14 anni consecutivi stella Michelin al ristorante Al Tramezzo di Parma. Per due anni è stato inserito nella Top Ten Best Italian Chef Uk. Ora Chef presso SQUID a Parma. Non può mancare la degustazione guidata con il sommelier FISAR Matteo Cordani della Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli Piacentini. Con Davide Pieri e Daniele de Leo, a cura di Confcooperative Emilia Romagna sarà possibile fare un viaggio gastronomico e culturale di gusti e sapori da scoprire nella “Food Valley Italiana”. L’Emilia-Romagna è la prima regione in Europa per numero di prodotti DOP e IGP (in totale 44), i marchi di denominazione di origine protetta e indicazione geografica protetta attribuiti dall’Unione Europea a garanzia della qualità dei prodotti agroalimentari. Riderete con Baroz e Rico di “Io parlo parmigiano”! Io Parlo Parmigiano è uno spettacolo nato davanti a un bicchiere di lambrusco, raccontandosi aneddoti: i proverbi dei nonni, i modi di dire cittadini e quelli della campagna. Alla terza fetta di salame avevamo già tutto chiaro se è nato così il resto è solo da vedere! La musica prosegue alla Fiera del Fungo Porcino Igp di Borgotaro con i Mata-Bicho, un’orchestrina itinerante che a suon di grattugia, sarmonica, tromba e contrabbasso attraversa l’Oceano Atlantico inseguendo i ritmi sud-americani. Sentite questi, i “Contrada Lamierone”! Immaginatevi un piccolo borgo, disperso in un angolo di mondo: poche case, malmesse, con i tetti in lamiera. Un posto scampato al progresso, dove non arrivano le frequenze radio e gli abitanti per scandire il tempo suonano strumenti e fischiettano melodie portate dal vento, o imparate da qualche vagabondo. Fisarmoniche di Tiedoli e Belforte - Musiche popolari della Valtaro. Non solo piatti tipici, non solo porcini in ogni salsa, ma tanta vita, di cui di questi tempi ve ne è davvero bisogno! L’evento sarà anche una buona occasione per scoprire Borgo Val di Taro, considerata la capitale dell’Alta Valtaro e parte del circuito internazionale “Cittaslow”. Al suo interno meritano una visita la chiesa di San Antonino, con il suo organo del XIII secolo e un dipinto dell’Annunciazione risalente alla seconda metà del ‘600; e ancora la chiesa di San Domenico, il Municipio, il Museo delle Mura e Palazzo Boveri, che nel settembre del 1714 ospitò la Regina di Spagna Elisabetta Farnese. Info: www.fuoriporta.org