Cortina, Lettere dal K2: Lino Lacedelli il viaggio di un uomo verso la vetta

Settant’anni anni dopo, L'alpinista e anche imprenditore tra i fondatori 60 anni fa della funivia Lagazuoi

di RAFFAELLA PARISI
17 agosto 2024
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K2, la conquista italiana. Era il 1954, quando l’ampezzano e Scoiattolo di Cortina, Lino Lacedelli e il lombardo Achille Compagnoni, conquistarono la seconda vetta più alta della Terra. Settant'anni dopo, Cortina dedica a Lino Lacedelli la mostra “Lettere dal K2”, un viaggio epistolare tra Lino ed Elda, la sua futura moglie, verso la vetta.

L’esposizione, allestita al Lagazuoi Expo Dolomiti, polo espositivo tra i più alti al mondo a quota 2.732 metri, all’arrivo della funivia Lagazuoi tra Cortina d’Ampezzo e l’Alta Badia, fino al 4 settembre è organizzata dal gruppo Scoiattoli Cortina, dal Comune di Cortina d’Ampezzo, con il sostegno della famiglia Lacedelli e in collaborazione con Lagazuoi Expo Dolomiti, le Regole d’Ampezzo, Cortina Banca, la cooperativa di Cortina e con la partecipazione della scuola militare alpina dell’Esercito Italiano.

Sulla parete della Cima Scotoni c’è la via degli Scoiattoli, aperta nel 1952 da Lino Lacedelli con Luigi Ghedina e Guido Lorenzi, giudicata come la più difficile scalata delle Dolomiti. L’alpinista era uno Scoiattolo, faceva parte di un gruppo di arrampicatori che poi si sono dedicati allo sviluppo turistico di Cortina. Quello che trasmette la mostra è un viaggio simbolico tra parole, immagini d’archivio, memorie, appunti scritti dallo stesso Lacedelli, oggetti significativi e un’installazione multimediale. Oltre ai ricordi del ’54 si trovano quelli di altre imprese, in particolare quella con cui, nel 2004, a 50 anni dalla prima ascesa, Lino Lacedelli quasi 80enne, affronta un trekking di vari giorni insieme ai più giovani compagni Scoiattoli e alla famiglia per raggiungere il campo base a piedi. L’esposizione prevede anche un cameo dedicato alla spedizione K2-70 e curata dallo SMALP, scuola militare alpina di Aosta dove le competenze di montagna del Corpo degli Alpini vengono mantenute e sviluppate. Un reportage fotografico sulle “eredi” di Lacedelli e Compagnoni, 70 anni dopo, otto donne, quattro italiane e quattro pakistane, che in questi giorni stanno salendo sulla seconda vetta mondiale, guidate dal 1° graduato Alpino Marco Majori.

La visita alle mostre è gratuita, aperta tutti i giorni dalle 9 alle 16.40 e segue le date di apertura della funivia del Lagazuoi. Dopo Cortina d’Ampezzo, dal 22 settembre, la mostra raggiunge il Castello Cantore di Aosta, dove ha sede il centro addestramento alpino-scuola militare che quest'anno compie 90 anni dalla sua fondazione. Lino Lacedelli non era solo uno sportivo, ma anche un imprenditore lungimirante che amava le sue montagne, è stato uno dei fondatori nel 1964 della società Lagazuoi. Sessanta anni fa la funivia del Lagazuoi apre al pubblico, insieme al rifugio, nel 1974 Cortina contribuisce alla nascita di Dolomiti Superski, che nel corso degli anni ha riunito 12 valli. Il primo impianto a Cortina, dal centro al Belvedere di Pocol, risale al 1924 con atto di nascita di Cortina come meta invernale. Il comprensorio sciistico delle Dolomiti è considerato il carosello sciistico più grande al mondo al mondo vantando in un unico skipass la fruibilità di 450 impianti di risalita con oltre 1.200 km.

Per la celebrazione del mezzo secolo, l’artista biellese Daniele Basso ha realizzato l’opera d’arte dal titolo “Enrosadira”, per descrivere in modo metaforico il collante tra 12 valli con un obiettivo comune. Gli impianti a fune nascono, a scopo industriale, ma, poi, risolvono problemi di accessibilità e mobilità in ambienti estremi durante la Grande Guerra nelle Dolomiti, essendo utilizzati per il trasporto di materiali e uomini in alta quota. Con la fine della guerra la montagna, abbandonata dai soldati, diviene meta di nuovi alpinisti e di amanti dello sci alpinismo. E così gli impianti a fune, pionieristici, diventano parte dell’economia turistica montana. Le Olimpiadi del 1956 danno impulso a tutto il settore. Nascono le seggiovie, sciovie e funivie di Tofana, Faloria, Cristallo, che portano fino a 3.000 metri, aprendo i comprensori delle Tofane, Cinque Torri, Averau, Lagazuoi.

Ad esempio, tra il 1966 ed il 1971 viene costruita la funivia delle Tofane, ovvero Freccia nel Cielo, mentre nel 1964 nasce la funivia Lagazuoi, legata all’ingegnere Ugo Illing, tra i fondatori di Dolomiti Superski. Dal 1962 si progetta a Cortina la funivia Falzarego-Lagazuoi e il suo rifacimento successivo, e la funivia Freccia nel Cielo sulla Tofana. Nel 1965 nasce il primo sistema “skipass”, la vendita forfettaria a tempo del trasporto a fune. Un'evoluzione della mobilità su fune, prima considerata solo un servizio accessorio allo sport, diventata poi uno strumento di mobilità ecosostenibile e silenzioso.

Sostenibilità” anche da punto di vista sociale ed economica, gli impianti a fune, oltre a garantire un’attività di gestione e manutenzione del territorio, generano un importante indotto per le vallate, contribuendo a salvaguardarle dallo spopolamento e dall’abbandono. Vi è anche l’accessibilità, le stazioni di partenza e arrivo degli impianti consentono l'accesso facile e sicuro alle persone con mobilità ridotta, con rampe, ascensori e percorsi senza ostacoli. Nel 2021 in occasione del mondali di sci alpino è stato lanciata il nuovo marchio “Cortina Skiworld” che racchiude le aziende del Consorzio Impianti a Fune di Cortina, quegli “speciali” imprenditori che tanto hanno contribuito allo sviluppo turistico della Regina delle Dolomiti, consacrata dalle Olimpiadi del 1956 e in attesa delle tanto attese Olimpiadi Milano-Cortina 2026.