Umbria lenta: la via di Francesco verso Assisi

Nuovo progetto del gruppo Qn in collaborazione con la Regione Umbria, per valorizzare il turismo lento dell'Umbria

di ALESSANDRO ORFEI
2 agosto 2024

Prenditi il tuo tempo, l’Umbria ti aspetta. Il cuore verde d’Italia è terra di turismo lento che fa rima con natura, cammini e spiritualità. Percorsi da fare a piedi o in bici, da soli o in compagnia, per vivere un’esperienza immersiva tra arte e natura, storia e religiosità. Tutti da scoprire, lentamente, passo dopo passo.

Il gruppo Qn, in collaborazione con la Regione Umbria, con questa iniziativa editoriale ha voluto mostrare e valorizzare quello che l’Umbria può offrire, una serie di sentieri curatissimi, tutti sulle orme di quelli percorsi dai grandi Santi che hanno abitato il territorio, da San Francesco a San Benedetto. I sentieri, divenuti un punto di grande attrazione turistica per la grande ricchezza ambientale e l’attenzione con cui vengono conservati, offrono quindi al turista la possibilità di abbandonarsi all’Umbria e alla sua storia, riscoprire se stesso passo dopo passo. Un cammino che diventa formazione e crescita, e che non dimentica il buon bere e il buon mangiare. Riscoprire le orme dei Santi è infatti la giusta occasione per scoprire meraviglie d’arte ma anche di cucina, da assaggiare e assaporare.

Ogni percorso ha, come fulcro, un grande centro di religiosità. Il primo che proponiamo è quella che viene considerata la cosiddetta ‘Via del Nord’, da La Verna ad Assisi. L’ingresso in Umbria avviene dalla sua punta più settentrionale e che trova il suo compimento proprio nella città di Francesco. Un percorso in cui si incontra l’arte, come le opere di Donatello a Citerna. E la bellezza senza tempo di Gubbio, senza dimenticare un assaggio alla crescia. Sapori e capolavori dunque, prima di Assisi, la meta più rappresentativa dell’Umbria, con le Basiliche, gli affreschi di Giotto e Cimabue e le spoglie di San Francesco, venerate da milioni di pellegrini.

Diverse saranno le tappe, tutte da vivere a pieno, perché l'Umbria è una regione che ti conquista e ti entra nel cuore.