Scontri a Bologna, Salvini: “Chiudere i centri sociali comunisti”. Lepore: “Il governo ci ha mandato le camicie nere”

Si infiammano i toni. Il vicepremier contro i collettivi, “covi di delinquenti”. Il sindaco: “Non andava gestito così l'ordine pubblico”

di Redazione Itinerari
10 novembre 2024

Perugia, 10 novembre 2024 – S’infiamma il clima politico dopo i fatti di Bologna. Ieri ‘Patrioti’ con Casapound da una parte e antagonisti dall’altra hanno sfilato senza mai venire a contatto. Ma ci sono stati scontri tra i collettivi antifascisti e la polizia. Dopo le dichiarazioni di Giorgia Meloni ("certa sinistra continua a tollerare e foraggiare i facinorosi”), oggi Matteo Salvini invoca la chiusura dei “centri sociali occupati dai comunisti, covi di delinquenti”.  A stretto giro interviene il sindaco di Bologna Matteo Lepore (Pd), che alza ancora i toni. “Domani ci sarà la presidente Meloni in città, ci hanno mandato 300 camicie nere, noi invece vorremmo ancora a chiedere i fondi per l'alluvione”. 

SCATTIDELGIORNO
Bologna, polizia schierata sul ponte Matteotti per bloccare il corteo antifascista (Ansa)

Il ministro Salvini

“Immagini vergognose e inaccettabili ieri da Milano e Bologna, bisogna chiuderli questi centri sociali occupati dai comunisti e lo chiederò oggi stesso al ministro Piantedosi”. Sono le parole che ha detto a Bettona (Perugia) il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini durante un incontro con i cittadini in vista delle elezioni regionali in Umbria. “Chiederò una ricognizione di tutti i centri sociali di sinistra occupati abusivamente perché sono covi di delinquenti”, ha affermato Salvini.

"Chiudere i centri social, covi di delinquenti”

“A Bologna – ha aggiunto Salvini – la caccia al poliziotto con i bastoni, a Milano l'istigazione per la caccia all'ebreo come accaduto in Olanda e questo è inaccettabile in un Paese come l'Italia”. “Quindi da ministro, da vicepresidente del Consiglio, da genitore e da segretario della Lega – ha concluso – chiederò di intervenire immediatamente per chiudere questi covi di delinquenti che sono i centri sociali comunisti”. 

La premier Meloni 

“Certa sinistra foraggia i facinorosi”

L’intervento di Salvini che arriva dopo la solidarietà espressa da Giorgia Meloni nei confronti delle forze dell’ordine impegnate a Bologna. ”Ancora violenze e scontri generati dai collettivi, a Bologna, rivolti contro la Polizia di Stato – ha detto ieri la premier –  La mia totale solidarietà va agli uomini e alle donne delle Forze dell'Ordine, che con fermezza e professionalità hanno affrontato i soliti violenti, tra lanci di petardi e sassi, rischiando la loro incolumità. Spiace constatare che certa sinistra continui a tollerare e, talvolta, a foraggiare questi facinorosi, anziché condannare apertamente questi episodi e mostrare solidarietà a chi, ogni giorno, lavora per garantire la sicurezza di tutti”.

A rafforzare il concetto ci pensa l’europarlamentare leghista Roberto Vannacci: “La polizia non è carne da macello che serve a riempire i loro vuoti pomeriggi nel fine settimana!” Ce l’ha con i “professionisti del disordine e della inciviltà protetti dalla sinistra al caviale. Bastoni, mazze, fumogeni e bombe carta non sono e non saranno mai strumenti di democrazia e libertà!".

Il sindaco Lepore

“Camicie nere davanti alla stazione del 2 agosto, noi eravamo contrari”

“Io mi chiedo come sia possibile ancora una volta che Bologna non venga rispettata – s’infuria Matteo Lepore  –  domani ci sarà la presidente Meloni in città, ci hanno mandato 300 camicie nere, noi invece vorremmo ancora a chiedere i fondi per l'alluvione. I principali ministri del governo e la presidente del consiglio sono venuti in tre giorni, e esattamente in mezzo arrivano i Patrioti CasaPound. Non andava gestito così l'ordine pubblico, credo che il Ministero degli Interni su questo debba dare spiegazioni alla città di Bologna”. 

"Nel comitato per l'ordine pubblico, parlandone con il prefetto il vice questore e tutti i rappresentanti le forze dell'ordine, c'era contrarietà a svolgere questa manifestazione dei patrioti a pochi passi dalla stazione di Bologna – ha spiegato il primo cittadino –. Poi evidentemente qualcuno da Roma ha chiamato e le cose sono cambiate. Io credo che sia grave che chi ha la responsabilità di gestire l'ordine pubblico abbia permesso a 300 persone vestite in camicia nera di entrare nella nostra città e sfilare di fronte alla stazione del 2 agosto. Noi eravamo contrari e abbiamo chiesto che questa cosa non si facesse anche perché avrebbe creato problemi di ordine pubblico, avrebbe messo a rischio l'incolumità di tante persone, come si è visto ieri”.