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Pasqua in Umbria: tradizioni, spiritualità e buona tavola

Gli appuntamenti più sentiti tra processioni e rievocazioni storiche con centinaia di figuranti, in borghi dal fascino senza tempo

di CHIARA GIACOBELLI
5 aprile 2025
Vista su Assisi dalle campagne in fiore

Vista su Assisi dalle campagne in fiore

Cosa fare a Pasqua, durante le festività? L’Umbria si propone come una destinazione allettante, ricca di eventi e itinerari che hanno in sé sia lo spirito mistico del momento, sia l’arte, la cultura, paesaggi incantevoli e convivialità. Numerosissimi gli appuntamenti che si susseguono durante la Settimana Santa, di cui qui facciamo una selezione spaziando dalle tradizioni autentiche, che hanno radici in tempi assai remoti, sino alla contemporaneità.

Momenti di meditazione e convivialità
Momenti di meditazione e convivialità

Ci troviamo, d’altra parte, in una regione di intensa spiritualità, che ha dato i natali a molti santi ed è tuttora al centro dei più importanti cammini italiani. Non solo parchi naturali e trekking, però; nei borghi, con i loro vicoli e le piazze suggestive, o nei centri abitati più estesi ci si raccoglie in preghiera tra le luci soffuse delle candele e le litanie di uomini e donne che accompagnano i più solenni momenti. Accade soprattutto nella giornata del Venerdì Santo, che quest’anno cade il 18 aprile, dedicato alla processione del Cristo Morto.

Assisi rimane il luogo per eccellenza impregnato di misticismo; la ricorrenza vedrà la partecipazione di tutte le confraternite della città in un corteo che partirà dalla Cattedrale di San Rufino con la statua della Madonna Addolorata, per poi arrivare sino alla Basilica di San Francesco con l’aggiunta della statua del Cristo Morto.

La vista di Assisi per i pellegrini in arrivo
La vista di Assisi per i pellegrini in arrivo

Le celebrazioni

Manifestazioni simili sono in programma anche nel comprensorio della Valnerina, nello specifico a Cascia, Monteleone di Spoleto e Norcia. Particolarmente affascinante sarà l’allestimento nella città di San Benedetto, dove 400 figuranti prenderanno parte a una processione che si snoderà lungo le mura cittadine, rappresentando le scene della Via Crucis come quadri viventi. Lo spettacolo restituirà quei momenti con crudezza e veridicità, che cresceranno di intensità avvicinandosi alla crocifissione.

Anche a Gualdo Tadino si porterà in processione il Cristo Morto, con un rito antichissimo che ricostruirà, attraverso 14 quadri e 200 personaggi, la Passione di Cristo secondo la tradizione medievale tramandata dalla “Confraternita dei raccomandati”. La processione penitenziale si snoderà per le vie del centro storico, accompagnata dal Cantico delle Laudi Sacre (dal Laudario Lirico Gualdese del 1200) e dal Miserere.

Le rievocazioni storiche della Pasqua derivanti da antiche tradizioni - Alberto Gori
Le rievocazioni storiche della Pasqua derivanti da antiche tradizioni - Foto di Alberto Gori

È però a Gubbio che il Venerdì Santo gode di un fortissimo sentimento e coinvolgimento, quasi quanto quello che qui si vive in occasione della Festa dei Ceri. La processione è da anni organizzata dalla “Venerabile Confraternita di Santa Croce della Foce” e affonda le radici nel XIII secolo. I “sacconi” che suoneranno le “battistrangole” apriranno il corteo; a seguire ecco i confratelli che porteranno il teschio simboleggiante il Golgota e i simboli della Passione.

Gubbio è una delle città in cui la Pasqua è più sentita
Gubbio è una delle città in cui la Pasqua è più sentita

Poi sfileranno i simulacri del Cristo Morto e della Madonna Addolorata, pregevoli sculture lignee dell’artigianato locale; li accompagneranno i cantori del Miserere, melodia popolare tramandata per tradizione orale. La processione percorrerà le principali vie della città, partendo all’imbrunire dalla Chiesa di San Domenico in Piazza Giordano Bruno. Durante il suo passaggio verranno inoltre accesi grandi fuochi in alcuni punti del percorso.

La Processione della Madonna Addolorata
La Processione della Madonna Addolorata

Nel Ternano, a Marmore, nel parco Libero Liberati invece andrà in scena la Rievocazione storica della Passione di Cristo: l’evento coinvolge ormai da diverse edizioni oltre un centinaio di figuranti e si snoderà come sempre tra le bellezze naturali di Marmore, sotto una luce soffusa e musiche a tema.

Spello per celebrare la Settimana Santa aprirà le sue porte all’arte con la Via Crucis D’Autore dal 18 al 21 aprile. Le quattordici stazioni della Via Crucis diventeranno una fonte d’ispirazione per artisti nazionali e internazionali, che per l'occasione realizzeranno dipinti da collocare nei luoghi più significativi del centro storico. La Via Crucis prevede delle soste davanti ai quadri per ascoltare il messaggio evangelico del Cristo Risorto.

Una rappresentazione quasi teatrale della vita di Gesù avrà invece luogo la domenica e il lunedì a Città della Pieve con i Quadri Viventi: nei sotterranei di Palazzo Orca si terrà infatti la tradizionale raffigurazione dei temi della Passione, Morte e Resurrezione di Gesù, a cui parteciperanno circa 40 figuranti. In ogni sala del palazzo prenderanno vita tutti i passi della Passione, con particolare riferimento all’Ultima Cena, la preghiera all’orto del Getsemani, l’Ecce Homo, la Flagellazione, la Pietà e la Resurrezione. Le scene si ispirano alla tradizione pittorica italiana del XVI e XVII secolo.

Le tradizioni

Ma i riti di Pasqua in Umbria non sono solo quelli legati alla religione. Pasqua è anche convivialità, voglia di stare assieme, nelle piazze, in meditazione, come in tavola. La domenica è usanza sfidarsi all’ultimo uovo: è la tocciata o ciuccittu, una gara davvero singolare dove i giocatori si dispongono in centro con un uovo sodo in mano e a turno si picchia l’uovo dell’avversario. Chi rimane con l'uovo integro va avanti nella gara, mentre chi ha l'uovo rotto viene eliminato. La tradizione vuole che chi vinca la gara porti a casa le uova degli avversari sconfitti, per condividerle con la famiglia nel corso del pranzo pasquale.

L’uovo è anche al centro di un singolare concorso che si tiene ogni anno a Civitella sul Lago. Fino al 31 marzo è possibile partecipare con la decorazione dei gusci delle uova utilizzando ogni tecnica di esecuzione possibile; le creazioni saranno poi in mostra dal giorno di Pasqua fino all’1 maggio, giorno della premiazione. In seguito le opere resteranno in esposizione permanente presso il Museo dell’Ovo Pinto.

Il Museo dell'Ovo Pinto a Civitella sul Lago
Il Museo dell'Ovo Pinto a Civitella sul Lago

A tavola

Ecco che entra quindi in gioco il lato enogastronomico dell’Umbria, a cominciare dalla regina indiscussa di questa festività: è la torta di pasqua, chiamata anche pizza di pasqua nel ternano o crescia nell'eugubino. Una torta salata a base di uova, farina e formaggi misti, soffice e gustosa, che in passato veniva preparata dalle donne di famiglia il giovedì santo; sottoposta a una lunga lievitazione e poi cotta in forno a legna, un tempo non poteva essere consumata prima della mattina di Pasqua.

La tradizione Torta di Pasqua
La tradizione Torta di Pasqua

In Umbria ancora oggi la domenica pasquale viene celebrata con una prima colazione speciale a base di torta al formaggio, capocollo e uova sode, tutto rigorosamente benedetto. La mattina del Sabato Santo, infatti, le famiglie sono solite preparare un cestino contenente la tipica torta salata, del sale, le uova, alcuni salumi, il pane, del vino e la ciaramicola (un dolce tipico del perugino), per portarlo in chiesa al fine della benedizione dei cibi. Sono tutti alimenti con un elevato significato simbolico riconducibile al Cristianesimo: l'uovo rappresenta la resurrezione, il pane è emblema di Cristo come ‘pane di vita’, il vino aggiunge il simbolismo del sangue di Gesù, la carne evoca il concetto di sacrificio.

Nel corso della giornata si prosegue con un grande pranzo, che prevede la preparazione di una pasta fatta in casa come gli agnolotti ripieni di carne, le tagliatelle, i tortelloni di Norcia o gli strangozzi spoletini, a seconda della zona o della famiglia. Come secondo piatto, tipico della Pasqua umbra è sicuramente l'agnello, che viene cucinato arrosto e servito con delle fette di limone per esaltarne al massimo il sapore. Infine per dolce immancabile in tutte le tavole della zona di Perugia la ciaramicola: si tratta di un torcolo all'alchermes di colore rosso, ricoperto da una glassa bianca di meringa e confettini colorati. L'accostamento del rosso e del bianco ricorda proprio i colori simbolo della città capoluogo dell'Umbria.

La Processione del Cristo Morto, sentita in tutta la regione
La Processione del Cristo Morto, sentita in tutta la regione

Tipica dell'Orvietano, della Valnerina e delle zone del Trasimeno è invece la preparazione della Torta di Pasqua dolce, ricca di spezie e canditi. Non può mancare la colomba pasquale, diffusa in tutta Italia e simbolo della resurrezione di Gesù, nonché messaggio di pace.

Info: www.umbriatourism.it