Umbria, itinerario in 7 tappe sulla strada della birra artigianale
Qui la birrificazione è resa originale dall'uso di legumi Igp, mosto d'uva, miele e cioccolato o dalla speziatura con lo zafferano. Ecco i percorsi di BirrAdvisor
BirraAdvisor è una sorta di itinerario alla scoperta dei birrifici dell’Umbria che nulla ha da invidiare alle più note ‘ Strade del vino’. Non c’è apposita segnaletica stradale per questa ‘strada della birra’ ma c’è comunque un marchio da seguire ed è la Regione stessa a segnalare un possibile viaggio alla scoperta della birra e dei suoi legami profondi con questa terra.
La lavorazione di malto e luppolo, infatti, affonda le proprie radici nel territorio già nel XIX secolo con la nascita di importanti birrifici storici. Una tradizione che si è sviluppata nel tempo e che ha portato, nel 2003, alla nascita del Cerb – Centro di ricerca per l’eccellenza della birra, e quindi alla recente creazione della filiera del luppolo, grazie ai quali l’Umbria ha guadagnato una posizione di rilievo nazionale negli studi e sviluppi relativi al prodotto e alla lavorazione delle sue materie prime. Pulisci fantasie
Sono numerosi i birrifici e i micro-birrifici artigianali che utilizzano materie prime locali e prodotti territoriali d’eccellenza: una identità così caratteristica da consentire, anche per la birra, l’introduzione del concetto di terroir, termine francese che, in enologia, indica un territorio in cui le condizioni geografiche e ambientali, il clima caratterizzano un vino specifico.
Ecco dunque un itinerario che porta a scoprire prodotti di eccellenza che, grazie all’estro dei nostri birrai, sono diventati ingredienti e ispirazione nella creazione di birre umbre davvero originali e da scoprire con un assaggio, come la birra speziata con zafferano, oppure fatte alla cicerchia e alla roveja, due legumi caratteristici del luogo, con canapa, cacao, fagiolina del Trasimeno, alloro e miele, castagne, farro, mosto d'uva Bianca, di Sagrantino e di Moscato.
Le materie prime made in Umbria
Sono numerosi i birrifici umbri che selezionano acque minerali del territorio, molti scelgono quelle di Nocera Umbra, città legata alle sue rinomate sorgenti dalle proprietà uniche, che contribuiscono all’alta qualità di una birra artigianale. Le caratteristiche organolettiche di ogni acqua influenzano infatti la produzione e il gusto finale della birra.
In Umbria esistono molte malterie, impianti strettamente collegati ai birrifici artigianali in cui vengono privilegiate le produzioni locali, creando così un prodotto con un’identità umbra proprio nell’elemento, il malto, frutto del processo di germinazione e successiva essiccazione dei cereali come orzo, frumento o altre materie prime particolari, che costituisce l’anima di ogni birra, a cui conferisce sapore, colore e corpo.
La filiera corta del luppolo umbra, senza intermediari, crea un diretto legame tra agricoltori e birrifici e garantisce trasparenza, qualità e freschezza, elementi che contribuiscono a esaltare i risultati dei processi brassicoli, ovvero propri della produzione di birra artigianale, creando quella autenticità è unicità da, come si diceva prima, terroir.
Birradvisor Cascia e la Valle del Corno
L'itinerario parte idealmente da Cascia, territorio associato alla produzione di cicerchia, roveja e zafferano. I primi due sono legumi rispettivamente simili a ceci e piselli, riscoperti dopo un lungo periodo di abbandono nella coltivazione, che hanno trovato un ruolo importante anche nel brassaggio.
Un destino simile allo zafferano, uno dei prodotti tipici dell’Umbria, spezia citata fin dal XIII secolo e che in passato ha fatto la fortuna di molte città umbre come Cascia.
Birra con Cicerchia e con Roveja
La particolare tipologia di birra prodotta con la Cicerchia si contraddistingue per un aroma estremamente coinvolgente in cui spiccano note minerali e caramellate, che le conferiscono un gusto bilanciato. Abbinamenti gastronomici: pizza, primi piatti, zuppe, carni bianche e formaggi a media stagionatura.
La Roveja invece è un ingrediente del tutto nuovo nella produzione brassicola, che si unisce a una miscela di più malti creando un mix perfetto per una birra dal sapore delicato e leggero.
Abbinamenti: secondi di carne speziati, formaggi erborinati.
Birra con Zafferano
La città di Cascia è stata la prima ad avviare il rilancio della coltivazione dello zafferano dal 1999, contribuendo anche a legarne l’uso per rendere inconfondibile l’aroma della ‘bionda bevanda’, e ancora più intensi i riflessi dorati. Abbinamenti: aperitivi, alici marinate e sotto sale
Birradvisor, Parco Nazionale dei Monti Sibillini
La seconda tappa conduce nei dintorni del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, al confine tra Umbria e Marche, da Norcia a Castelluccio di Norcia. Il territorio è caratterizzato da una ricca varietà di produzioni utilizzate nel processo di birrificazione.
A Castelluccio di Norcia, piccolo borgo a circa 1.500 metri di altitudine, la produzione della lenticchia è una tradizione radicata da sempre. Nel Nursino si trova anche un vero e proprio protagonista della produzione birraria: il farro, già utilizzato nell'antichità proprio nella produzione di bevande alcoliche fermentate. Questo cereale è legato anche alla vicina Monteleone di Spoleto, unica zona in Umbria, e una delle poche in Italia, dove la coltivazione del farro non si è mai interrotta nei secoli.
Birra con Lenticchia
La Lenticchia Igp di Castelluccio è un ingrediente prezioso di un blend unico e caratteristico che dona alla birra un aroma delicato caratterizzato da piacevoli note leguminose, corposo al palato. Abbinamenti gastronomici: carne rossa, formaggi stagionati, salumi.
Birra con farro e altri cereali
Proprio a Norcia il farro perlato insieme ad altri cereali coltivati nella zona come il grano saraceno, è un importante protagonista del processo di brassatura che dona alla birra particolari note floreali e speziate. Abbinamenti: salumi stagionati, secondi di carne, selvaggina, formaggi stagionati.
Birradvisor Parco Regionale del Monte Subasio
A Nocera Umbra, la Città delle Acque, nel cuore del Parco Regionale del Monte Subasio, tra antiche abbazie e borghi ricchi di fascino, si coltivano altri prodotti tra cui il luppolo, e la cannabis sativa, la cui coltivazione ha fatto parte della vita quotidiana delle famiglie fino agli anni ’50 del XX secolo, trovando impiego nella produzione di tessuti e corde. Con la rinascita della coltivazione in Italia a partire dagli anni 2000, molte aziende agricole hanno sviluppato anche la filiera legata all’utilizzo nel settore alimentare.
Birra con Canapa
A Nocera Umbra, in particolare, questa pianta diventa un ingrediente inaspettato che, insieme ad altre materie prime di altissima qualità e preziosa acqua di sorgente, conferisce alle birre un aroma unico, trasformando una degustazione in un’esperienza indimenticabile.
Abbinamenti birra con canapa: Cibi leggeri, pesce fresco, verdure, aperitivi, pizza, formaggi freschi o poco stagionati, legumi, carni rosse, salumi e formaggi stagionati.
Birradvisor, da Montefalco a Torgiano
La quarta tappa approda a Montefalco, dove la coltivazione della vite e la produzione di vino risalgono al periodo romano, e persino Plinio il Vecchio cita l’uva Itriola di queste terre. Nel comune del Sagrantino la storia della coltivazione della vite e la produzione del vino è ben documentata soprattutto a partire da X secolo, come emerge negli statuti montefalchesi, che riportano le pene riservate a coloro che recano danno alla propria vigna o alle vigne altrui.
L’importante coltivazione della vite si estende lungo tutta la fascia collinare tra Montefalco e Torgiano, dove è possibile visitare il Museo tematico sul vino. Negli ultimi anni la produzione vinicola si è sposata con il settore birrario, dando origine a particolari birre con mosto d'uva, che rientrano nella categoria Fruit beer, chiamate Italian Grape Ale. A seconda del tipo di uva utilizzato più rinfrescanti o o complesse. In Umbria alcune birre sono realizzate con mosto di uva di Sagrantino di Montefalco, con mosto d’uva bianca umbra, e mosto di uve di Moscato, ingredienti che, oltre ad innescare la fermentazione della birra spontaneamente e senza lievito, creano sapori unici, freschi e fragranti.
Birradvisor, la città del cioccolato
Perugia, è capoluogo geografico ma anche per la produzione di cioccolato di cui è simbolo distintivo sin dall'inizio del Novecento grazie alla lungimiranza di una imprenditrice che battezzò la propria azienda dolciaria con un nome che richiamasse la propria città. Così nacque la Perugina coi suoi famosissimi Bacio e numerosi altri prodotti. Dai film con attori famosi (La fabbrica del cioccolato) ai Musei e alle scuole, fino al più grande evento dedicato al cioccolato di tutta Europa, l’Eurochocolate, questo sublime e gratificante ingrediente, opportunamente lavorato, è diventato propulsore turistico per la città.
Birra con cacao
Anche l’elemento base del cioccolato, il cacao, è diventato un ingrediente nella produzione di alcune birre artigianali, rese particolari e morbide al palato.
Birradvisor, Terre dell’Alta Umbria
Tra i comuni di Montone e Umbertide, prodotti del bosco a cui sono dedicati ogni anno eventi di richiamo sono ora divenuti anche ingredienti speciali nelle birre artigianali della regione.
Birra con Castagna, Castagna e Miele, Alloro e Miele
Un ingrediente speciale utilizzato nelle birre tipicamente italiano è la castagna, che conferisce alla birra una consistenza avvolgente grazie al suo ricco contenuto di amido, tra note di castagna e miele che catturano l'essenza della stagione invernale.
Il miele, da solo o in abbinamento con castagne o alloro, aggiunge un tocco di dolcezza e profumi. Inoltre il suo alto grado di fermentabilità lo rende un elemento importante che dona alle birre una spiccata aromaticità e una impronta alcolica. Abbinamenti con birra di castagne e miele: biscotti, torte, o dolci secchi. Abbinamenti con birra miele e alloro: un secondo di carne, salumi, formaggi stagionati e pizze speciali. Abbinamenti birra con miele: secondi di carne, salumi, formaggi.
Birradvisor, nel parco del lago Trasimeno
L'ultima tappa va da Castiglione del Lago a Tuoro alla scoperta di uno dei legumi più straordinari dell’Umbria: la fagiolina del Lago Trasimeno, talvolta chiamata anche fagiolo dall’occhio, l’unico coltivato in Europa prima dell’introduzione delle varietà americane.
Come altri prodotti territoriali, anche la fagiolina del Trasimeno, che ha recentemente ottenuto un Presidio Slow Food, rischiò l’estinzione dopo il secondo dopoguerra, quando era venduta solo in una drogheria nella piazza di Perugia, particolarmente apprezzata nella sua forma bianca senza occhio, chiamata “risina del lago”, ma oggi si è tornati a coltivarla e a riconoscerla per la sua unicità tra i legumi umbri.
Birra con Fagiolina del Lago Trasimeno
La fagiolina, grazie ad un’innovativa interpretazione, è divenuta un ingrediente speciale che dona un gusto equilibrato alle birre artigianali, che catturano le sue note distintive. Abbinamenti con birra fagiolina: pesce, carni bianche e formaggi di media stagionatura.
Fonte: Umbriatourism