In Umbria per i 500 anni dalla morte del Perugino

di Redazione Itinerari
27 aprile 2023
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C'è sempre un buon motivo per andare a visitare l'Umbria, ma in questo 2023 c'è sicuramente una ragione in più, visto che ricorre il 500° anniversario dalla morte di Pietro Vannucci, il Perugino, avvenuta nel 1523 a Fontignano, luogo che ancora oggi ospita la tomba del “divin pittore”. Tutta la regione e per tutto l'anno sarà protagonista delle celebrazioni per questa importante ricorrenza con percorsi guidati, itinerari e mostre dedicate alla figura del Perugino. Dal capoluogo Perugia, fino al luogo di nascita di Pietro Vannucci, Città della Pieve, passando per Passignano sul Trasimeno e Corciano, e quelli facenti parte del progetto “Sentieri del Perugino”, che riguarda i comuni di Piegaro, Panicale, Città della Pieve e Paciano, saranno tutti coinvolti nell'iniziativa “Peruginocinuecento” con tutte le iniziative attive sul portale www.peruginocinquecento.it. Sempre in ambito digitale, il sito www.perugino2023.org disponibile in italiano e in inglese, dà la possibilità a tutti gli internauti di sfogliare il catalogo digitale completo delle circa 200 opere di Pietro Vannucci e di varcare la soglia, sebbene virtualmente, di tutti i musei, le chiese e gli enti che le ospitano.

Chi era il Perugino

Quasi un simbolo per tutta l'Umbria, Pietro Vannucci, nato a Città della Pieve nel 1450 e morto a Fontignano nel 1523 è universalmente riconosciuto tra i maggiori protagonisti dell'arte rinascimentale italiana. Si formò sull'opera del Pollaiolo e di Botticelli, nonché di Piero della Francesca del quale si riconoscono ben definite le composizioni prospettiche, Durante il suo soggiorno a Firenze frequentò come allievo la bottega di Andrea del Verrocchio.Della sua produzione giovanile in terratoscana resta poco, ma Pietro Vannucci inizia a farsi un nome partecipando alla realizzazione della Nicchia di san Bernardino nel 1473. Nel 1478 fu chiamato a Roma da Papa Eugenio IV per decorare la cappella della Concezione, oggi andata perduta, mentre nel 1481 Papa Sisto IV lo incaricò della decorazione della cappella Sistina, lavorandovi fino al 1483. Durante questi anni dipinse anche quello che è considerato il suo capolavoro “La consegna delle chiavi” nel quale adotta un grandioso schema compositivo e una equilibrata solennità classica che fu preso a modello da Raffaello nel suo celebre “Lo sposalizio della Vergine”. Il Perugino era a quasto punto all'apice della carriera e fu nelle più grandi città d'Italia. Dipinse in questa fase molte tra le opere più famse come la “Visione di S. Bernardo”, il “Compianto su Cristo morto”, il trittico con la “Natività” e le sue “Madonne”. Con l'arrivo del nuovo secolo e l'avvento di nuovi pittori come Leonardo da Vinci, Michelangelo e Raffaello che portarno un nuovo gusto artistico, la fama del Perugino si affievolì e l'artista tornò quindi in Umbria per realizzare le sue ultime opere, prima di morire di peste nel 1523.

Tutte le mostre dedicate

Per festeggiare al meglio una ricorrenza come in Cinquecentenario dalla morte, nel 2023 in tutta l'Umbria si susseguono iniziative culturali e mostre a tema. Tra le più importanti c'è “Il meglio maestro d’Italia. Perugino nel suo tempo”, mostra in corso di svolgimento presso la Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia, che restituisce al Perugino il ruolo di preminenza artistica che il suo pubblico e la sua epoca gli avevano assegnato, attraverso prove capitali della sua produzione, dalla formazione fino alle opere che segnano l'apice della sua carriera “Crocifissione“, “Lotta fra Amore e Castità “ e lo “Sposalizio della Vergine”, di solito ospitato nel Musée des Beaux-Arts di Caen. Spostandosi a Città della Pieve, sua città natale, dal 1° luglio si potrà assistere alla mostra “...al battesimo fu chiamato Pietro”, che svilupperà intorno ai focus iconografici dei principali temi delle opere del Perugino a Città della Pieve: la “Natività”, il “Battesimo”, la “Deposizione dalla Croce” e il “Compianto su Cristo morto”, che rappresentano alcuni dei momenti più significativi del suo innovativo e rivoluzionario percorso artistico. Nei prossimi mesi la Fondazione Perugia proporrà la mostra “Nero Perugino”dal 20 giugno al 1° ottobre, mentre il Comune di Perugia dal 28 ottobre allestirà la retrospettiva “Rinascimento in bottega. Perugino tra i grandi della storia”.

I luoghi del pittore

Dal capoluogo Perugia alla città natale di Città della Pieve, sono davvero numerosi i luoghi in Umbria dove si possono vedere le tracce del “divin pittore”. Partendo proprio da Perugia da non perdere la Galleria Nazionale dell’Umbria, il Collegio del Cambio e la quattrocentesca Cappella di San Severo dove è possibile ammirare l’affresco “Trinità e Santi”, iniziato da Raffaello nel 1505 e terminato dal Perugino nel 1521. A Città della Pieve, città natale del Perugino, si può ammirare “l’Adorazione dei Magi” nell’Oratorio di Santa Maria dei Bianchi e il “Battesimo di Cristo” e la “Madonna con il Bambino e i santi Gervasio, Pietro Paolo e Protasio”, nella Cattedrale e la “Deposizione dalla Croce” nel Museo Civico Diocesano di Santa Maria dei Servi. A Panicale da ammirare le sue opere nella chiesa di San Sebastiano, poi tappa a Deruta per visitare la Pinacoteca comunale. Da non perdere anche i borghi di Bettona, Spello con la Collegiata di Santa Maria Maggiore e Trevi con la Chiesa di Santa Maria delle Lacrime. L'itinerario si chiude idealmente a Fontignano, per una visita alla Chiesa dell’Annunziata dove si trova l’ultimo lavoro del Perugino: la “Madonna in trono col Bambino”. Nella stessa chiesa è ospitata la tomba in marmo del pittore.