Gusto e cultura sulla strada del Sagrantino
Si sposa perfettamente persino con il cioccolato ma l’attrazione fatale del Sagrantino per le carni rosse e succulente, al forno o alla brace poco importa, è forse la prima vocazione di questo rosso intenso e dalla grande personalità. Il vino-simbolo di Montefalco, una delle massime bandiere dell’enologia umbra, nella versione secca ma anche in quella passita, è un vino inconfondibile, le cui caratteristiche organolettiche sono lo specchio di un territorio che ne segna il ‘Dna’. Si è provato a riprodurlo anche altrove, ma questo vitigno straordinario è proprio qui, a Montefalco e nel suo circondario, che trasforma il paesaggio in gusto e guadagna la sua unicità. Un motivo più che valido per rendere il Sagrantino protagonista di itinerari enogastronomici che attraggono frotte di turisti - persino in tempi di Covid - a caccia dei piaceri del palato. Tornando ai suoi intrecci con i piatti del territorio, giova ricordare che il Sagrantino secco ama i piatti robusti, i sapori forti ma sa diventare anche ingrediente di preparazioni che emozionano il palato. Arrivare a Montefalco da ‘enoturista’ vuol dire anche cercare la trattoria o l’enoteca che sposi vino e cucina al meglio, vuol dire anche assaggiare le pappardelle o gli gnocchi al Sagrantino: carboidrati decisamente spesi bene. Parlando di carni, nei menù del territorio sono protagonisti anche piatti come il filetto al Sagrantino, lo stracotto o i bocconcini, dove il vino è un ingrediente che entra nella carne e dà carattere ai piatti. A promuovere la cultura del vino e le visite nei luoghi di produzione ci pensano da anni le iniziative di ‘Cantine aperte’, ma gustose occasioni di esplorazione le offre anche la ‘Strada del Sagrantino’, un bellissimo itinerario culturale ed enogastronomico fra le terre di produzione del vino Sagrantino Docg. La pandemia di questi ultimi due anni ha reso tutto più difficoltoso ma continuare a percorrere ’le vie del rosso’, anche se con le mascherine fino al momento del brindisi, ha avuto certamente un potere consolatorio. Tante le cantine e le aziende agricole del territorio che hanno guadagnato prestigio e lavorato sulla qualità, per offrire ai visitatori-degustatori esperienze straordinarie, che spesso propongono ’pacchetti all inclusive’, dove vini e prodotti tipici si accompagnano ad arte, iniziative culturali e ad uno splendido paesaggio che, oltre che in vigna, anche tra i tanti uliveti regala suggestivi colpi d’occhio. In molte occasioni poi le vigne stesse, oltre alle cantine, diventano autentici palcoscenici naturali non solo per le degustazioni ma anche per fare musica, poesia, divulgare conoscenza. Non solo rosso, però, nella verde Umbria e nel Montefalchese. Da queste parti, parlando di bianchi non si può non citare il Grechetto ma anche il Trebbiano Spoletino, che negli ultimi anni ha avuto una bella ripresa dopo essere stato, in passato, un po’ accantonato. Che dire: sorseggiare per credere.