Bevagna, pedalando tra i filari di vigneti alla scoperta degli antichi mestieri
Nel borgo umbro del Mercato delle Gaite, più volte scelto come set cinematografico, ci sono moltissimi luoghi da esplorare, a piedi o in sella a una bicicletta
Variopinti abiti d'epoca, stendardi, i suoni degli attrezzi dell'arte manuale di tecniche millenarie, il crepitio del fuoco, il profumo di spezie, un viaggio alla scoperta dei lavori medioevali, a piedi o con una comoda bicicletta, a Bevagna, un piccolo borgo nella piana di Foligno con affaccio sulla valle umbra in provincia di Perugia.
Il suo nome era Mefana dagli etruschi e poi Mevania dai romani, perché “sta nel mezzo”, nella pianura, meno di 5.000 abitanti circondato da mura medioevali con cinque porte d'ingresso. La cittadina era nota per l’allora produzione di tele pregiate chiamate "bevagne" ora è inserita per il suo patrimonio ambientale, culturale ed artistico tra i borghi più belli d'Italia e tra le bandiere arancioni, ma anche “città del vino”, “città dell'olio” e “comune amico delle api”.
Un borgo da set cinematografico
Il borgo è così suggestivo da essere stato scelto come set cinematografico da numerosi registi tra cui Mario Mattoli, Franco Zefferelli, Liliana Cavani, Pupi Avati e Paul Verhoeven con il recente film scandalistico Benedetta sino alla nota serie televisiva ‘Don Matteo 6’. Partenza da piazza Filippo Silvestri con al centro la fontana ottocentesca e la colonna romana a capitello corinzio, che concentra ben tre chiese, San Silvestro di architettura romanica, San Michele Arcangelo e San Domenico e Giacomo, vicino il palazzo del Consoli e una scalinata che conduce al teatro Francesco Torti per immergersi nella storia illustrata da personaggi in abiti d'epoca che incantano gli spettatori. Il circuito dei mestieri medioevali, la cartiera, la cereria, il setificio e il dipintore è visitabile durante tutto l'anno con prenotazione.
Dagli stracci alla carta
La preparazione della carta prevede un laborioso processo, gli artigiani trasformano gli stracci in fogli di carta bambagina di alta qualità. Gli stracci venivano venduti alla cartiera dai mercanti di stoffa. Dopo la selezione, vi è la macerazione degli stracci, la formazione della pasta di cellulosa e la creazione dei fogli mediante l'uso di una pila idraulica a magli multipli. Nella cereria si rimane inebriati dal profumo del miele, la cera viene sciolta in caldaie di rame per essere poi colata su stoppini di canapa. la candela prende forma e attraverso un’abile torsione si ottiene il ‘duplero’, singolare manufatto caratterizzato da doppia fiamma e doppia durata. Il setificio permette di comprendere il ciclo di produzione della seta, dall’allevamento dei bachi sulle foglie di gelso alla trattura dei bozzoli, fino alla torcitura del filo tramite il torcitoio a trazione umana, una delle grandi invenzioni della tecnologia medievale. Nella bottega del dipintore si apprende come si preparano colori, tavole e leganti, si sperimentano le fasi della tempera su tavola.
Il mercato delle Gaite
I mestieri vengono ancora più enfatizzati nella manifestazione storica annuale, il mercato delle Gaite dove si ripercorre la vita della comunità bevenate del XXI secolo. Tre eventi tra aprile e giugno con la competizione sulle loro capacità artigianali e commerciali tra quattro contrade dette Gaite in cui Bevagna era divisa San Giorgio, San Giovanni, Santa Maria e San Pietro. Spettacoli musicali e varie gare, la gastronomica con la presentazione di piatti tratti da ricettari medievali e quella dei mestieri e di abilità nella ricostruzione storica. I prossimi appuntamenti sono il 25 maggio e la chiusura dal 19 al 30 giugno. La manifestazione che ha trasformato Bevagna da paese agricolo a centro turistico creando attività ricettive, è sempre più nota tanto che nel 2012 è stato immortalata negli scatti del fotografo Steve McCurry, poi inseriti nella mostra «Sensational Umbria» e, nell'anno successivo, ha ottenuto il premio dell’associazione nazionale Doc Italy, attribuito alle eccellenze italiane nei diversi campi di attività.
Dal borgo alla campagna
Dalle vie del borgo si prosegue tra paesaggi bucolici tra le coltivazione di grano, farro, i filari dei vigneti per la produzione delle uve D.O.C.G. del Sagrantino sino a raggiungere la tenuta Castelbuono, di proprietà della famiglia Lunelli, caratterizzata da una cantina a forma di tartaruga con una grande cupola ricoperta di rame, a firma Arnaldo Pomodoro. Tra i piatti tipici la panzanella preparata, come da tradizione, nella bottega di Assù a Bevagna con pane raffermo, pomodori, cetrioli, cipolla rossa, basilico e olio d'oliva extravergine.