Andrea Ranocchia dal pallone all’ospitalità: “Natura, arte e qualità di vita: Umbria da scudetto”
L’ex capitano dell’Inter è tornato nella terra natale dove ha aperto Borgo Antichi Orti Assisi. E qui ci svela i suoi luoghi del cuore
“Ho investito in prima persona sull’Umbria perché volevo far conoscere le bellezze e le ricchezze della mia regione, per molti ancora sconosciuta”.
Un impegno, una missione quella di Andrea Ranocchia, 36 anni da compiere, ex calciatore nato ad Assisi, oggi imprenditore con il sorriso, titolare di Borgo Antichi Orti Assisi, un posto dove passato, presente e futuro si incontrano e si fondono, proprio sotto la basilica di San Francesco. Un luogo magico che rispecchia in pieno l’idea di pace che trasmette la sua terra. Una vita spesa a giocare a calcio, un lungo viaggio che lo ha portato a vestire la maglia dell’Inter, 226 presenze tra campionato e Coppe e trofei vinti, quella Azzurra per 21 volte, ma anche quelle di Bari, Genoa, Sampdoria, Monza, con una puntata in Inghilterra, all’Hull City in Premier League.
"Sono cresciuto nel Perugia – afferma –, il salto di qualità l’ho fatto ad Arezzo prima e Bari poi: all’Inter ci sono arrivato dal Genoa, arrivai che avevano appena vinto il triplete”. Più della metà della sua vita a inseguire sogni in giro, per realizzarne uno importante nella sua Umbria. “Questa è una terra unica, sono molto legato alle mie origini”.
Un giro immenso per tornare al punto di partenza. Perché?
"Avevo 16 anni quando me ne sono andato dall’Umbria ma sapevo che sarei tornato. Con mia moglie abbiamo fatto questa scelta perché è qui che vogliamo far crescere i nostri figli, la vita è tranquilla, per me ancora pura. Forse non ci sono le stesse opportunità di una grande città, ma compensa con la sua bellezza. Arte, cultura, realtà enogastronomiche importanti, qui la terra la fa da padrone”.
Cosa le mancava di più dell’Umbria?
"Sicuramente la tranquillità, lo stile di vita, sembra scorrere tutto in maniera più lenta. Sopravvivono i rapporti personali, sono più caldi, la vicinanza con le persone, è una vita da paese”.
I luoghi del cuore di Andrea Ranocchia quali sono?
"Sono molto legato ad Assisi, sono cresciuto qui, sono fortunato. È un posto conosciuto in tutto il mondo, ma ci sono anche tante altre mete da non perdere. Perugia, ma poi Spello, Gubbio, Città di Castello, Orvieto, la cascata delle Marmore. L’Umbria è una regione da visitare in tutte le stagioni, perché c’è arte, cultura, storia, si mangia bene e sano”.
La sua svolta professionale, come nasce l’idea di ’Borgo Antichi Orti’?
"Ho fatto questa scelta quando ancora giocavo, nel 2019, è stato un investimento sul territorio che amo, adesso posso occuparmene di più e con mia moglie stiamo cercando di sviluppare il progetto nel miglior modo possibile. Mi piaceva questo posto, l’ho rilevato nel 2015. Era un ex convento benedettino del 1500, nei primi del 900 era una fattoria, è posizionato sotto il Sacro Convento di San Francesco. Il colpo d’occhio è sicuramente importante. Vogliamo far convivere cibo, benessere, storia, natura”.
Cinquantamila metri quadri di superficie totale, suite, una locanda, una bottega alimentare, un parco bio-conservativo, piante officinali, alberi da frutto. E in che modo racconta la sua regione?
"Rappresenta la natura e la storia della regione. Abbiamo deciso di sviluppare la parte gastronomica, frutta e verdura sono prodotte da noi, ci sono, oltre le camere, anche un parco, piante, frutta, orti. I nostri clienti sono soprattutto visitatori stranieri”.
Cosa cercano in Umbria?
"Uno stile di vita tranquillo, quasi spirituale, immerso nella natura. La tradizione è rimasta intatta e questo ha un grande richiamo. Oltre all’aspetto enogastronomico che qui ha una sua rilevanza. Norcineria, verdure, tartufo, e anche i vini. È una zona conosciuta e riconosciuta per questo. Se ne vanno via innamorati”.
Oltre le mete più conosciute, quali sono i posti che consiglia di visitare a chi non conosce l’Umbria?
"Rasiglia è tra i paesi che oggi inserisco negli itinerari più ricchi di fascino e capace di suscitare grande emozione. Un piccolo paese con le sorgenti che scorrono tra i vicoli. Unico”.