Vini Erste+Neue, l'essenza del lago di Caldaro nel bicchiere

di LORENZO FRASSOLDATI
17 novembre 2023

Lago e vigneti

Vent’anni fa a Caldaro  (Kaltern in tedesco)  lungo la via delle Cantine c’erano le sedi di cinque cooperative vitivinicole, una di fronte all’altra, una in concorrenza con l’altra. Prima il boom del Gewurztraminer, poi il successo dei bianchi che vengono dal freddo (e anche dei rossi come la Schiava o il Lagrein) ha convinto i bravi soci-produttori delle 5 cantine a  deporre l’ascia di guerra e a mettersi assieme fino al 2016 quando l’ultima fusione tra Erste+Neue e Kellerei Kaltern ha fatto nascere quella che è oggi Cantina di Caldaro, uno dei cuori pulsanti dell’enologia dell’Alto Adige,  grande cooperativa (per le dimensioni montanare, 440 ettari di vigna per 580 soci) che rappresenta tutto il territorio e i suoi produttori. C

Vigneti a Caldaro

Cantina portabandiera dei 'vini del lago', in particolare della varietà Kalterersee (la rossa Schiava) e dei bianchi Pinot bianco, Sauvignon, Chardonnay e ovviamente Gewurztraminer. Una cooperativa-comunità , qui la definiscono “una grande famiglia”, fatta di tante microziende (la media è 0,7 ettari, che corrispondono ad un campo di calcio), i cui titolari si guadagnano (quasi tutti)  da vivere facendo altri lavori e nel tempo libero si dedicano alle loro viti storiche, e lo fanno con grande amore e passione. La stessa vendemmia è una grande festa familiare, con amici , cugini e parenti  reclutati per l’occasione tra i filari, a tagliare i grappoli uno per uno,  e che si conclude tutti attorno a un tavolo alla sera a brindare alla nuova annata. A Caldaro come nel resto dell’Alto Adige la viticoltura si intreccia con la comunità. Se l’unione è la vera forza della cooperativa, se la struttura aziendale famigliare e la parcellizzazione delle vigne esaltano la flessibilità produttiva, la cantina sulla qualità non transige e  mette a disposizione dei viticoltori agronomi ed enologi per la cura dei terreni e delle uve , in dialogo costante coi soci per conseguire i migliori risultati.

Thomas Scarizuola, capolenologo di Erste+Neue

Risultati che hanno portato in questi anni la cantina coi marchi Kaltern ed Erste+Neue a fare incetta di premi sulle guida con le due linee premium Quintessenz e Puntay. Dei 4 milioni di bottiglie che la cantina Kaltern produce 600.000  sono a marchio Ernts+Neue. In molti casi siamo di fronte ad una viticoltura eroica di montagna con vigneti  ad altitudini elevate e su appezzamenti terrazzati fino a 860 metri sul livello del mare. “I nostri vigneti terrazzati – spiega il nuovo capoenologo Thomas Scarizuola, con esperienze a Donnafugata, cantina Tramin e Manincor - sono distribuiti in varie parcelle prevalentemente esposte a sud, dislocate a partire dai pendii più bassi della Mendola fino ad arrivare alle pendici delle Dolomiti. Questo permette alla luce del sole di avere un effetto ideale durante il giorno, mentre di notte i pendii che partono dalla cresta della Mendola garantiscono una notevole escursione termica”.

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La barricaia storica

Tre le linee proposte da Erste+Neue: la nuova linea Basic con i due nuovi vini White Peak e Black Peak, la linea Classic e la linea premium Puntay. Lo stile dei vini? Scarizuola: “ Certo, la cosa più importante per un vino è che piaccia, che si presenti di buona beva e che doni piacere. Personalmente non amo i vini particolarmente larghi, che si impongono troppo, quelli di cui non si riesce a bere più di un bicchiere. Preferisco i vini eleganti, succosi o sapidi. E così immagino anche i nostri vini. L’identità territoriale di un vino, i nostri valori e, ovviamente, l’atmosfera che si respira attorno al lago di Caldaro: ecco, è questo ciò che cerchiamo di mettere in bottiglia”.