Quella magia della Trento rinascimentale

di Redazione Itinerari
18 settembre 2022

Trento

Palazzi antichi, monumenti, chiese e vicoli caratteristici: viaggio in una Trento particolare, quella rinascimentale. L'impronta rinascimentale che caratterizza il centro storico fu opera del Principe Vescovo Bernardo Clesio e dei Madruzzo. Fu lui a rendere la città degna di ospitare il Concilio di Trento (1545 - 1563) e accogliendo le novità dell’architettura rinascimentale, più ’moderna’ e innovativa. Una visita a Trento non può che iniziare da piazza Duomo. Nella piazza l’effetto scenografico è sorprendente, a cominciare dalle case affrescate. Di fronte il Palazzo pretorio, oggi sede del Museo Diocesano Tridentino, e accanto la svettante Torre civica. Al centro la Fontana del Nettuno di epoca barocca e alle spalle la Cattedrale di San Vigilio, patrono della città, esempio magistrale di stile romanico-lombardo che all’interno conserva i resti dell’antica basilica paleocristiana. Fin dalla sua fondazione nei primi anni di fine secolo il Museo Diocesano si è occupato della salvaguardia del patrimonio artistico della diocesi trentina documentando l’evolversi della vita culturale e religiosa della locale comunità ecclesiale attraverso la conservazione, lo studio e la valorizzazione, anche in chiave pastorale, del patrimonio di arte sacra dell’Arcidiocesi di Trento. Il Museo è collocato nel Palazzo Pretorio, l’originaria residenza dei principi vescovi, che si affaccia su piazza Duomo. Info su www.museodiocesanotridentino.it Usciti dal Museo a destra si può percorrere via Belenzani, l’antica ’contrada larga’:, una successione di palazzi cinquecenteschi, alcuni con le facciate affrescate come Palazzo Alberti Colico e Palazzo Geremia, Palazzo Thun sede del Comune. Al termine, girando a destra, ecco via Manci, ’contrada longa’ che propone ulteriori tesori architettonici rinascimentali e barocchi, come Palazzo Sardagna già Casa Fugger, o ’Palazzo del Diavolo’, Palazzo Trentini e Palazzo Saracini-Pedrotti. Si giunge al caratteristico ’Cantone’, un prospetto architettonico formato da logge e loggette che si sovrappongono alla confluenza di quattro strade. La più interessante è quella verso sinistra, via del Suffragio, ’contrada todesca’, interamente porticata. Proprio di fronte un altro esempio di casa affrescata cinquecentesca, Palazzo Del Monte. Da qui in pochi minuti si giunge al Castello del Buonconsiglio. Insieme alla piazza Duomo è il simbolo della città, ed è stato il simbolo stesso del potere: la residenza dei Principi Vescovi trentini. Dall’imponente mastio cilindrico che caratterizza il nucleo medievale e la loggia in stile gotico-veneziano affacciata sulla città, si passa al rinascimentale Magno Palazzo attraverso la barocca Giunta Albertiana. Da non perdere assolutamente la Torre dell’Aquila dove si ammira il ’ciclo dei mesi’, capolavoro del gotico internazionale. All’interno del Castello è allestita fino al 23 ottobre la mostra ’I colori della Serenissima. Pittura veneta del Settecento in Trentino’. I fantastici colori, le invenzioni, le grandi storie del più sontuoso Settecento veneziano brillano nei saloni del Buonconsiglio. Sono dipinti che ornavano palazzi e chiese sul territorio e che tempo, guerre, vicende familiari hanno disperso. Settanta opere, molte di grandi dimensioni, che sono arrivate (e per alcune si tratta di un ritorno) a Trento da musei e collezioni internazionali. Info su www.buonconsiglio.it.