Catturati dalla magia: in Trentino la pesca è emozione

di FRANCESCO MEUCCI
29 maggio 2022
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Svegliarsi prima dell’alba, nel silenzio irreale della casa che ancora dorme, afferrare tutto ciò che serve e che è già pronto dalla sera prima. Una tazza di caffè bollente, uno snack per partire e via… che la pesca abbia inizio! E’ una passione ancestrale alla quale è difficile resistere, una volta che ti ha preso sei come il pesce all’amo: catturato. La pesca sportiva oggi rappresenta anche una grande occasione per scoprire luoghi incantevoli, mete spesso fuori dalle mappe tradizionali, ma capaci di regalare emozioni a tutta la famiglia. Lo sanno bene in Trentino dove a disposizione degli appassionati ci sono oltre 2000 chilometri di fiumi e torrenti e quasi 300 laghi. Proprio la varietà di ambienti acquatici e la presenza di oltre 500 zone di pesca, fanno di questo territorio una destinazione ideale per pescare, in particolare a mosca e a spinning. A fare del Trentino una meta obbligata per tutti gli appassionati di pesca e natura è senz’altro una delle specie più pregiate della fauna ittica, la trota marmorata, che i locali chiamano ‘truta vecia’, ‘truta nostrana’, ‘miaga’. Catturare una ‘vecia’ è molto più di un’esperienza. Dall’attrezzatura alle tecniche, tutto è pensato per insidiare questo bellissimo esemplare di fauna ittica. Ovviamente, la tecnica di pesca è quella per così dire ‘regina’, cioè la mosca. Dove un insetto artificiale viene abilmente fatto posare sopra la superficie dell’acqua per indurre la trota a sferrare un attacco. In Trentino i migliori luoghi dove praticare questa pesca sono il torrente Noce nella Val di Non. Qui, fra ambientazioni selvagge e paesaggi molto accattivanti, è possibile vivere in pienezza un’esperienza di pesca davvero unica: grazie a regolamenti lungimiranti (obbligo di rilascio), infatti, questa specie è stata tutelata e i corsi di acqua ne sono ricchi. è possibile insidiarla sia con la tecnica della mosca sia con quella dello spinning (obbligo di mono-amo senza ardiglione). Tra gli spot più ambiti, dove si può pescare solo previa prenotazione, le ‘zone trofeo’ tra Moncovo, Lago di Mollaro e la Diga di Santa Giustina e le ‘no kill’ tra Maso Milano e Cressino e Cava Fiumeter e Moncovo. Il Noce offre splendidi spot anche fuori dalle valli di Sole e Non, nella Piana Rotaliana dove assume le caratteristiche del torrente di fondovalle ideale per tutte le età e per chi non ha tempo o voglia di faticare troppo (c’è un comodo parcheggio al ponte delle Fosine). Spostandosi in Val di Fiemme, troviamo l’Avisio, con il suo ambiente fluviale molto vario e segnato da profonde buche, soprattutto intorno all’abitato di Predazzo, dalla foce del torrente Travignolo fino a poco a monte del paese, in direzione Moena. Qui le acque sono così pulite che si può pescare a vista. Menzione d’obbligo anche per l’alta Val di Cembra, tra Sover e Casatta, dove l’Avisio scorre in una profonda valle scavata nella roccia porfirica, una natura selvaggia per un vero e proprio paradiso per gli amanti dello spinning e della mosca. Info e permessi: www.trentinofi shing.it, www.pescatorivaldinon.it. e www.pescatorivaldifiemme.it.
EMILIA ROMAGNA

Dalla tradizionale mosca alla tecnica ‘bolognese’

L’Emilia Romagna è nella sua complessità e vastità una regione ricchissima di fiumi e laghi dove pescare. Smisurata la varietà di pesci che si possono catturare, così come le tecniche che si possono utilizzare: dalla pesca in corrente in fiumi e torrenti, alla Roubasienne nei laghi e placide anse del Po, dallo spining e alla mosca, fino ad arrivare alla tradizionale ‘bolognese’ e al surfcasting dalle lunghe spiagge adriatiche… Insomma, in Emilia Romagna la pesca è davvero uno sport per tutti. E mentre i più esperti si dirigeranno verso il grande fiume, soprattutto nelle zona del Delta e i suoi affluenti, le cui sponde, per i neofiti e le famiglie i luoghi più indicati sono la grande varietà di laghi e laghetti (quasi tutti con possibilità di ristoro, se non di campeggio e/o pernotto) dove la pesca può diventare un’esperienza da condividere e di scoperta naturalistica.
MARCHE

Castreccioni e Fiastra. Specchi d’acqua ricchissimi

Le Marche sono una regione in cui, per la conformazione ideo-geologica, la pesca si è molto sviluppata in acqua salata. Ciò non toglie che laghi come il Fiastra e il Castreccioni Cingoli rappresentino un’ottima meta per chi è in cerca di emozioni da condividere con famiglia, vuoi anche per la facilità di sistemazione e i prezzi convenienti. Il Fiastra offre in tutte le stagioni dell’anno occasione di divertimento, con catture che vanno dalle trote ad altri salmonidi, fino alle carpe, barbi, cavedani e tinche. Grande la varietà di pesci nel Castreccioni (o Cingoli), anche se la specie principale invidiabile è la carpa con la tecnica del carpfishing. Di sicuro interesse i corsi d’acqua, soprattutto la Nera con tutta la Valnerina; ma anche il Metauro, l’Esino, il Chienti e il Tronto che offrono numerosi ‘spot’ dove praticare bolognese, Roubasienne, mosca e spining. seppur vincolati come nel resto di Italia al possesso di una licenza acquistabile in tutti gli uffici territoriali della Regione Marche.