Siena e i riti legati al Palio

29 giugno 2023
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Fiore all'occhiello per la Toscana, Siena rappresenta una delle mete irrinunciabili soprattutto per chi viene dall'estero, ma rimane uno dei luoghi da visitare almeno una volta nella vita da chiunque. Il suo centro storico medievale perfettamente conservato, le sue inestimabili opere d'arte sono la testimonianza di un passato glorioso e un icona per la città. Dalla splendida Piazza del Campo con il Palazzo Pubblico e la Torre del Mangia a dominare la scena, al complesso del Duomo con il campanile, il Battistero e il Museo dell’Opera del Duomo, sono solo alcune delle meraviglie della città, che si completano con la Basilica Cateriniana di San Domenico, la Pinacoteca Nazionale, Rocca Salimbeni e il Teatro dei Rozzi. Siena diventa ancor più il centro dell'attenzione due giorni all'anno, quando si svolge il celeberrimo “Palio”, la corsa di cavalli che si svolge ormai da più di 400 anni nella Piazza del Campo.

Che cos'è il Palio di Siena

Per un non senese è difficile da comprendere cosa sia realmente il Palio di Siena, visto che per gli abitanti è molto più di una semplice corsa di cavalli. Si tratta di una competizione di origine medievale che si tiene due volte l'anno in Piazza del Campo a Siena. La prima, il Palio di Provenzano, si svolge il 2 luglio e si tiene in onore della Vergine di Provenzano. Mentre la seconda, il Palio dell'Assunta, si corre il 16 agosto in onore dell'Assunzione della Vergine. Le origini di questa festa risalgono al XVII secolo quando si iniziò a commemorare la fine dell'assedio fiorentino dopo la battaglia di Montaperti. Nel 1644 fu istituito il primo Palio con i cavalli, così come si corre ancora oggi. All'inizio vigeva solo la celebrazione del mese di luglio, ma nel 1701 fu introdotta quella di agosto su proposta della Contrada dell'Oca. Questo quartiere fu il vincitore quell'anno, ma propose di giocarsi nuovamente la vittoria in una gara eccezionale pagata da loro. Tuttavia, fu solo nel 1774 che fu fissata la celebrazione del secondo Palio. C'è anche la possibilità di svolgere un Palio straordinario, in occasione di eventi considerati degni di nota e in quel caso si svolge tra maggio e settembre.

Il Palio e le Contrade

A sfidarsi in questa manifestazione sono 17 Contrade, ovvero i quartieri in cui è divisa la città: Aquila, Bruco, Chiocciola, Civetta, Drago, Giraffa, Istrice, Leocorno, Lupa, Nicchio, Oca, Onda, Pantera, Selva, Tartuca, Torre, Valdimontone, rimaste immutate dal 1729. Precedentemente erano molte di più ma, da quell'anno, la Governatrice Violante Beatrice di Baviera sancì con un "Bando sui confini" l'attuale suddivisione della città all'interno delle mura. Ogni Contrada è contraddistinta da uno stemma e colori unici ed occupa una determinata zona della città. A ogni corsa partecipano però solamente dieci contrade alla volta. Nel Palio successivo le sette contrade escluse partecipano di diritto mentre le altre tre sono estratte a sorte. Il premio per la contrada vincitrice è appunto il Palio (stendardo di seta), detto anche “Drappellone”, legato ad un palo con due pennacchi che a sua volta viene inchiodato ad un piatto d'argento per sorreggerlo. Quando si tiene la manifestazione successiva, la contrada vincitore restituisce la targa d'argento sulla quale rimane inciso il nome del vincitore e la data della vittoria. Una volta conclusa la corsa il popolo della contrada vincitrice porta il Palio alla chiesa di S. Maria in Provenzano (a luglio) o al Duomo (ad agosto) per il ringraziamento alla Madonna e quindi lo porta nella propria contrada e quindi in giro per la città per festeggiare.

Come si svolge la festa

Anche se la corsa si svolge come detto il 2 luglio e il 16 agosto, la festa in città dura per quattro giorni ogni volta: dal 29 giugno nel primo case e dal 13 agosto nel secondo. Il primo giorno si conoscono i partecipanti della corsa e avviene anche il sorteggio dei cavalli da assegnare alle contrade partecipanti. Inoltre nei primi tre giorni si svolgono diverse corse di allenamento, mattutine e pomeridiane, e l'ultima si tiene lo stesso giorno del Palio, in cui i cavalieri non forzano i cavalli e da qui il nome dispregiativo di "provaccia", preceduta dalla Messa del Fantino, celebrata nella Piazza del Campo. Nel primo pomeriggio, nella chiesa di ciascuna Contrada partecipante, avviene la benedizione del Cavallo. A quel punto arriva il moneto del cosiddetto Corteo Storico, che consiste nell'attraversare le vie della città in costumi tipici fino a quando tutti si uniscono e formano la "Passeggiata Storica" che si conclude in Piazza del Campo. Successivamente i cavalieri con i loro cavalli vengono collocati nella "Mossa" (punto di partenza), seguendo l'ordine che è uscito nel sorteggio. La decima contrada entra di "rincorsa", quando lo ritiene più opportuno, ma sarà il "mossiere" a decidere se la partenza è valida o meno. Una volta iniziata la corsa, i cavalli e i fantini dovranno compiere tre giri di pista per circa 1000 metri. Chi vince è comunque il cavallo, che può arrivare anche "scosso", ossia senza fantino. Al vincitore sono tributati onori e gloria, mentre gli sconfitti dovranno subire le prese in giro dei trionfatori.