L’isola dal Giglio, tra sentieri e fondali marini

di Redazione Itinerari
29 giugno 2023
Campese

Campese

Mare cristallino, fondali ricchi di vita e un territorio per lo più selvaggio caratterizzano questa piccola isola che, nonostante le dimensioni ridotte, è la seconda più grande dell'arcipelago toscano. Dopo l'Isola d'Elba, che si estende per 224 Km quadrati, infatti, il Giglio ricopre una superficie di circa 23 km quadrati. Le attività con cui occupare il tempo sull'isola non mancano, soprattutto per gli amanti delle camminate, delle immersioni e per chi ama andare alla scoperta delle calette più esclusive.

I sentieri e le spiagge

Ricoperto da una folta macchia mediterranea e avvolto nei suoi profumi e colori, il territorio è per il 90% ancora selvaggio. Il che significa che i punti migliori si raggiungo solo camminando oppure via mare. Gli itinerari percorribili sono molti, tutti ben segnalati e classificati a seconda della loro difficoltà. Prima di mettersi in cammino è dunque opportuno consultare la mappa dell'isola, dotarsi di abbigliamento idoneo e non scordarsi una buona riserva di acqua. Tra i percorsi più battuti, soprattutto nel periodo estivo, ci sono sicuramente i trekking che portano al mare regalando calette nascoste tra le rocce immerse in acque cristalline. Partendo da Giglio Porto si possono raggiungere le spiagge della costa sud orientale. Incamminandosi sulla strada principale che sale verso Castello, si imbocca la via che porta alla spiaggia delle Cannelle per poi proseguire verso le Caldane. La prima è raggiungibile anche in macchina o motorino, ma la seconda bisogna guadagnarsela. Il percorso è adatto a tutti e dura circa quaranta minuti in totale. Prima di arrivare alle Cannelle è inoltre possibile scendere per un tuffo tra gli scogli di Cala Smeraldo, perfettamente descritta dal nome che le è stato dato. Poco prima di arrivare alle spiaggia delle Caldane, invece, si passa da Punta di Capo Marino che regala un fondale limpido con scogli accessibili. Sempre partendo dal Porto, ma anche dalla fermata Monticello, è possibile poi raggiungere la spiaggia dell'Arenella. Terza per dimensioni, dopo Campese e le Cannelle, offre colori tropicali con un fondale che alterna sabbia e roccia. Per avere un po' più di privacy conviene rinunciare alla sabbia e andare alla ricerca delle calette rocciose. Senza troppa fatica, attraversando Giglio Campese in direzione della vecchia miniera, si prende il sentiero che attraversa il promontorio del Franco. Seguendo per Punta Faraglione, oltre a godere di una vista impagabile, si raggiunge cala del Gesso e tre piccole insenature esposte ad Ovest, perfette per il tramonto. Per chi è disposto a fare un po' più di fatica Cala Monella saprà ripagare il sudore versato, mentre per i meno avvezzi alle camminate c'è sempre la possibilità di raggiungere le spiagge con un comodo giro in barca.

I fondali

Tante le bellezze che saltano subito all'occhio quante quelle nascoste sotto le acque cristalline che accarezzano le coste. Gorgonie, spugne, praterie di posidonia ricoprono i fondali popolati da ricciole, barracuda, murene ma anche tonni e aragoste senza dimenticare il pesce luna. Nonostante la costa si stenda per soli 28 km, i siti di immersione che circondano l'isola sono molti, offrendo esperienze adatte ad ogni livello e sempre ricche di incontri interessanti. I centri diving tra cui scegliere, si trovano a Giglio Porto e a Campese e offrono attività che vanno anche al di là delle immersioni per sub certificati. Per tutti gli appassionati del mare è infatti possibile prendere parte alla pulizia delle spiagge, oltre che dei fondali, fare snorkeling e partecipare a gustosi aperitivi in spiaggia affiancati a lezioni di biologia marina, per conoscere le specie che popolano i nostri mari e imparare a tutelarle.

Come arrivare e come muoversi sull'isola

L'isola è facilmente raggiungibile sia in auto che in treno. Qualunque sia il mezzo di trasporto prescelto, la destinazione per l'imbarco è Porto Santo Stefano e la tratta, servita da Toremar e Maregiglio, dura solamente un'ora. Arrivando in treno la stazione di riferimento è Orbetello – Monte Argentario, sulla linea che collega Roma a Pisa, mentre dalla stazione al porto si prende l'autobus di linea oppure un taxi. Muoversi sull'isola è altrettanto semplice. Il servizio autobus collega le tre principali località con corse regolari e frequenti, potenziate durante i mesi più affollati. Se si desidera muoversi autonomamente è poi possibile affittare motorini, macchine, bici elettriche e anche taxi. Per portare la propria auto, nel mese di agosto sono in vigore delle limitazioni che all’afflusso di veicoli a motore ed è quindi necessario verificare il regolamento.

Curiosità

A differenza di come molti potrebbero pensare, il nome non ha nulla a che fare con il simbolo fiorentino né tantomeno con i fiori. L'isola deve il suo nome all'antichità classica e alla presenza di capre. In greco Aigylion, isola delle capre, latinizzato in Aegilium e in seguito Igilium fino a diventare Giglio nel Medioevo.