Alla scoperta della Sicilia più insolita fra grotte, castelli e storie secolari
Facciamo una scommessa. Andiamo a vedere sui social quali sono i luoghi della Sicilia più gettonati solo tra le nostre ‘amicizie’, ma con l’illusione dell’esclusiva. Facile. Punta Secca e la casa di Montalbano. La Riserva dello Zingaro. Il Teatro greco di Siracusa. L’Isola delle Correnti a Portopalo. Il Castello di Donnafugata. Magari qualche tempio tra Segesta, Selinunte e l’eponima Valle di Agrigento. E la Scala dei Turchi. Altro che esclusiva. E invece. Ricca di storia e di storie da millenni di culture e tradizioni popolari che si sono avvicendate, affastellate, avviluppate, la Sicilia regala a chi sa andare a cercarle tantissime chicche sperdute, poco conosciute eppure piene di fascino. Un esempio. Ricordate la ‘Cavalleria rusticana’ nella versione film di Zeffirelli? O ‘La lupa’ di Lavia? Entrambi da Verga, girati in un luogo oggi abbandonato, semidistrutto ma tuttora incantevole: A’ Cunziria, nel territorio di Vizzini. Nome che significa ‘La Conceria’, dall’attività che vi si svolgeva nel Settecento grazie all’acqua e a tanto sommacco, la pianta che forniva i tannini utili alla concia. Partiamo da qui, nella nostra caccia alla Sicilia più insolita, meno gettonata e cliccata. A sud, verso Pozzallo, nella zona di Modica si incontra Cava d’Ispica. Una vallata fluviale che racconta una continuità abitativa dall’età del Bronzo fino al 1300, tra suggestive necropoli e catacombe cristiane, oratori rupestri, eremi monastici, case scavate nella roccia, perfino un castello. È parco, si visita, l’emozione è assicurata. Altro mistero, sottoterra e pure difficile da trovare, ancora nei dintorni di Ragusa: eccoci alla Grotta delle Trabacche, gioiello storico che si raggiunge per un sentiero tra muretti a secco, ed è costituito da due catacombe cristiane del IV secolo, con tutti i racconti e le storie che sanno custodire. Ma se ci fate attenzione, e siete appassionati del Montalbano tv… eh sì, l’avete vista, la Grotta, nell’episodio ‘Il cane di terracotta’. Nel cuore dell’isola, nei monti Sicani, a Santo Stefano Quisquina. Dove un pastore, Lorenzo Reina, ha costruito a 900 metri sul mare il Teatro Andromeda, un palco circolare con 108 posti a sedere, blocchi di pietra disposti come le stelle della costellazione Andromeda. Sempre nell’Agrigentino, ma verso il mare, a Realmonte, si può visitare la Cattedrale di Sale, opera ricca di sculture all’interno di una miniera di salgemma, capace di 800 posti a sedere e dotata di un’acustica perfetta. Cambiamo zona. Marsala, provincia di Trapani: nella necropoli di Lilibeo si può visitare l’affascinante Ipogeo di Crispia Silvia, tomba ricca di decorazioni pittoriche; più a nord, a Custonaci, ecco invece la Grotta Mangiapane, detta anche Grotta degli Uffizi, abitata fino a settant’anni fa ma vissuta già nel Neolitico: fa parte del complesso delle Grotte di Scurati, nove caverne tutte piene di fascino e mistero. È la Sicilia più nascosta, bellezza.