Alla scoperta della Sicilia più insolita fra grotte, castelli e storie secolari

di PAOLO PELLEGRINI
8 settembre 2022
Mangiapane cave, a small rural village built inside a cavern .Sicily, Italy.

Mangiapane cave, a small rural village built inside a cavern .Sicily, Italy.

Facciamo una scommessa. Andiamo a vedere sui social quali sono i luoghi della Sicilia più gettonati solo tra le nostre ‘amicizie’, ma con l’illusione dell’esclusiva. Facile. Punta Secca e la casa di Montalbano. La Riserva dello Zingaro. Il Teatro greco di Siracusa. L’Isola delle Correnti a Portopalo. Il Castello di Donnafugata. Magari qualche tempio tra Segesta, Selinunte e l’eponima Valle di Agrigento. E la Scala dei Turchi. Altro che esclusiva. E invece. Ricca di storia e di storie da millenni di culture e tradizioni popolari che si sono avvicendate, affastellate, avviluppate, la Sicilia regala a chi sa andare a cercarle tantissime chicche sperdute, poco conosciute eppure piene di fascino. Un esempio. Ricordate la ‘Cavalleria rusticana’ nella versione film di Zeffirelli? O ‘La lupa’ di Lavia? Entrambi da Verga, girati in un luogo oggi abbandonato, semidistrutto ma tuttora incantevole: A’ Cunziria, nel territorio di Vizzini. Nome che significa ‘La Conceria’, dall’attività che vi si svolgeva nel Settecento grazie all’acqua e a tanto sommacco, la pianta che forniva i tannini utili alla concia. Partiamo da qui, nella nostra caccia alla Sicilia più insolita, meno gettonata e cliccata. A sud, verso Pozzallo, nella zona di Modica si incontra Cava d’Ispica. Una vallata fluviale che racconta una continuità abitativa dall’età del Bronzo fino al 1300, tra suggestive necropoli e catacombe cristiane, oratori rupestri, eremi monastici, case scavate nella roccia, perfino un castello. È parco, si visita, l’emozione è assicurata. Altro mistero, sottoterra e pure difficile da trovare, ancora nei dintorni di Ragusa: eccoci alla Grotta delle Trabacche, gioiello storico che si raggiunge per un sentiero tra muretti a secco, ed è costituito da due catacombe cristiane del IV secolo, con tutti i racconti e le storie che sanno custodire. Ma se ci fate attenzione, e siete appassionati del Montalbano tv… eh sì, l’avete vista, la Grotta, nell’episodio ‘Il cane di terracotta’. Nel cuore dell’isola, nei monti Sicani, a Santo Stefano Quisquina. Dove un pastore, Lorenzo Reina, ha costruito a 900 metri sul mare il Teatro Andromeda, un palco circolare con 108 posti a sedere, blocchi di pietra disposti come le stelle della costellazione Andromeda. Sempre nell’Agrigentino, ma verso il mare, a Realmonte, si può visitare la Cattedrale di Sale, opera ricca di sculture all’interno di una miniera di salgemma, capace di 800 posti a sedere e dotata di un’acustica perfetta. Cambiamo zona. Marsala, provincia di Trapani: nella necropoli di Lilibeo si può visitare l’affascinante Ipogeo di Crispia Silvia, tomba ricca di decorazioni pittoriche; più a nord, a Custonaci, ecco invece la Grotta Mangiapane, detta anche Grotta degli Uffizi, abitata fino a settant’anni fa ma vissuta già nel Neolitico: fa parte del complesso delle Grotte di Scurati, nove caverne tutte piene di fascino e mistero. È la Sicilia più nascosta, bellezza.
PALERMO

I misteri nei meandri della città

Il luogo più sinistro sono sicuramente le Catacombe di Porta d’Ossuna, la fetta più vasta della Palermo Sotterranea in cui, chi ha letto la saga, potrebbe ancora sentir frusciare o vedere aggirarsi l’ombra di un incappucciato. è uno dei clou nel tour dei Beati Paoli, la leggendaria setta creata dalla mente e dalla penna di William Galt, pseudonimo dello scrittore Luigi Natoli. Varie associazioni organizzano veri e propri tour con narrazioni attraverso uno dei misteri più affascinanti del capoluogo siciliano, attraverso Corso Vittorio, i Quattro Canti di Città, Santa Maruzza, il Mercato del Capo. Ma fu davvero soltanto leggenda?
PANTELLERIA

Il tesoro della ‘figlia del vento’

Se c’è un luogo denso di richiami dal fascino arcano, in Sicilia e dintorni, questo è sicuramente l’Isola di Pantelleria. La ‘figlia del vento’, con le sue bassissime viti di zibibbo protette da minuscoli muretti, i caratteristici dammusi, il mare meraviglioso. Ma non solo. Un lago dai torni tra l’azzurro e lo smeraldo, a forma di cuore: è lo Specchio di Venere, dove si possono fare anche fanghi naturali, ottimi per la pelle, e un altro piccolo ‘stagno’ nascosto, il Laghetto delle Ondine, piccola ‘piscina’ di acqua salmastra dove la pietra nera si scalda al sole. E sulla Montagna Grande la Grotta di Benikulà, vera e propria sauna naturale.
STORIA

I castelli le leggende e gli spettri del passato

Anche la Sicilia ha i suoi bravi castelli… ‘abitati’. Uno spettro molto lamentoso però inoffensivo avrebbe dimora nel Castello di Nelson, a Bronte, dove chi vi ha passato la notte racconta di urla strazianti e passi continui sotto i portici, mentre di porte che si aprono da sole, oggetti che si muovono spinti da forze misteriose e ancora lamenti e grida si parla a proposito del Castello Ursino di Catania. Il principe di Palagonia starebbe ancora nel suo castello di Bagheria, provincia di Palermo, custodito da una schiera di statue deformi e orride. Nel castello di Milazzo comparirebbe alle finestre il volto di una murata viva.