La Maddalena, un tuffo dove l'acqua è più blu

di PAOLO GALLIANI
12 agosto 2023

L'isola di Spargi nell'arcipelago de la Maddalena

Istintivo tirare in ballo Tahiti per evitare la fatica di narrare la bellezza di un arcipelago che in realtà non avrebbe nemmeno bisogno di forzosi abbinamenti con l’esotismo di terre lontane. In effetti, dove diavolo scomodare i superlativi se non a La Maddalena? E a ragion veduta: per le sue acque verde-blu-turchesi; per le spiagge dall’impalpabile sabbia bianca; e per i vicoli del centro storico che chiamano ‘caruggi’, neanche si trattasse della Liguria e non della Sardegna che è solo ad una manciata di minuti di navigazione. Speciale? Come può non esserlo un Eden di 62 isole che è pure un Parco Nazionale? Lo è già la mainland dove in estate arrivano a decine di migliaia a mendicare aneddoti sui personaggi che qui hanno fatto la Storia (Nelson, Napoleone, etc.); a sfogliare gli archivi mnemonici sulla presenza della Marina Militare; e a immortalare calette meravigliose come quelle di Bassa Trinita e Cala Spalmatore (nella foto) opzionate in base ai venti di giornata. Certo, impossibile non sapere che al di là del Ponte-diga della Moneta c’è un’altra isola, più verde e selvatica ma non meno imperdibile e suggestiva, e non solo perché Giuseppe Garibaldi aveva legato a Caprera il proprio nome, evocato nel Compendio (la sua casa) e nel Memoriale a Forte Arbuticci restaurato di recente che racconta in modo multimediale la vita e la storia dell’Eroe dei Due Mondi. C’è tanto da scoprire diventata Riserva Naturale: la fitta pineta, i rari chioschi balneari stile ‘Italia d’altri tempi’; le spiagge mozzafiato come Cala Coticcio (nella foto) corteggiate da natanti piccoli ed esagerati, pur costretti a rimanere a debita distanza. E poi Monte Tejalone che regala una vista superba sul Mar di Sardegna assieme al ricordo di Guglielmo Marconi che proprio qui sperimentò per la prima volta le onde radio in un memorabile collegamento con Livorno. Non è finita. Nella parte più a nord dell’arcipelago, si sublima quello che l’assessore al turismo Gianvincenzo Belli definisce ‘museo a cielo aperto della biodiversità’. C’è l’isola di Spargi, adorata dai Robinson Crusoe che arrivano qui per sentirsi tali almeno per qualche ora. E poi Budelli, Razzoli. E Santa Maria dove Benigni ha comperato casa convinto che un posto simile valesse la sua amata Toscana. Un vero Finisterrae, se non fosse per l’unico complesso alberghiero, La Casitta, avviato 34 anni fa da Antonio Fonnesu, che definire ‘esclusivo’ è un eufemismo: 6 camere, un ristorante gourmet e un contesto che ha sedotto star come Di Caprio e De Niro. Approdo metaforico: il punto più remoto della Sardegna è anche il più desiderato.