Giovedì 26 Dicembre 2024

Il ristorante che serve il cibo che si mangia in aereo

La compagnia low cost AirAsia ha inaugurato un fast food che propone "a terra" le ricette che di solito offre ai suoi passeggeri

Il cibo da aereo sbarca al ristorante - Foto: santan.com.my

Se di fronte a un pasto in aereo a qualcuno fosse mai capitato di pensare: "Che delizia questo vassoio di cibo precotto e riscaldato, mi piacerebbe poterlo mangiare tutti i giorni", eccolo servito. La compagnia low cost malese AirAsia ha inaugurato il suo primo ristorante, che offre a terra le stesse ricette offerte ai passeggeri in volo. Convinta della bontà dei suoi manicaretti e spinta – così dicono nel comunicato ufficiale – dalle richieste dei clienti, la compagnia si è lanciata nel settore dei fast food con grandi ambizioni per il futuro. Il ristorante si chiama Santan, che è il nome del latte di cocco alla base di molte ricette tradizionali della Malesia, ma anche quello del marchio di cibo che AirAsia propone su suoi aerei. È stato inaugurato il 3 dicembre in un centro commerciale di Kuala Lumpur, la capitale del paese. Il menu è composto in buona parte di preparazioni "da aereo", a cui sono state aggiunti nuovi piatti studiati appositamente. Gli ospiti possono così gustare alcuni classici di AirAsia come ad esempio il Pak Nasser's Nasi Lemak, il piatto nazionale a base di riso cotto nel latte di cocco, servito con salsa piccante, rendang di pollo, acciughe fritte, arachidi e mezzo uovo sodo. Ma anche varie specialità di altri paesi del Sud-est asiatico in versione fast food, come l'inasal delle Filippine e il pho del Vietnam. La compagnia non ha dubbi sul successo che attende la sua nuova avventura, tanto che punta ad aprire cinque ristoranti propri nel 2020 e altri cento in franchise in giro per il mondo nei prossimi cinque anni. Leggi anche: - Cibo in aereo: il meglio e il peggio su Instagram - Il ristorante di sushi migliore del mondo ha perso le 3 stelle Michelin in un colpo - Nei quartieri poveri del Brasile è nata la "cucina delle favelas"