Pappardelle all’uovo con ragù bianco di porco cinturello orvietano, arancia e finocchietto selvatico

Un piatto della filiera umbra creato dallo chef Andrea Impero de ristorante Quattro Sensi di Borgobrufa

di MONICA GUZZI
20 luglio 2024
Le pappardelle di chef Andrea Impero per il ristorante Quattro Sensi

Le pappardelle di chef Andrea Impero per il ristorante Quattro Sensi

Borgobrufa non è solo la più grande Spa dell'Umbria e uno dei resort più esclusivi del centro Italia, ma anche una tappa gourmet obbligata che ruota attorno allo chef Andrea Impero e ai piccoli produttori del territorio. Nel quartier generale di chef Impero ci sono due ristoranti: Elementi Fine Dining, che si è guadagnato una stella Michelin, e Quattro Sensi. Qui si può mangiare affacciati su colline e borghi. Tutti gli ingredienti e materie prime presenti nel menù del ristorante Quattro Sensi sono rigorosamente stagionali e interamente provenienti dalla filiera umbra

Ingredienti (persone)

Per la pasta all’uovo

  • 2 tuorli d’uovo
  • 2 uova intere
  • 150 gr farina 0’ di grani antichi
  • 60 gr semola di grano duro rimacinata Senatore Cappelli

Per il ragù

  • 1 coscia con osso circa 4 kg di maialino da latte
  • 100 gr sedano tritato
  • 100 gr carota tritata
  • 100 gr cipolla tritata
  • 10 gr aglio tritato
  • 2 foglie alloro
  • 1 bouquet aromatico di salvia
  • 4 bacche ginepro
  • 2 chiodi garofano
  • Sale e pepe q.b
  • 1 arancia biologica
  • 30 gr finocchietto selvatico
  • 1 lt vino bianco secco
  • 30 gr olio evo

Per la guarnitura

  • 30 gr olio evo
  • 30 gr parmigiano reggiano 36 mesi

Procedimento

Iniziamo disossando la coscia di maiale e separiamo le ossa dalla polpa cercando di rimuovere anche la cotenna e tutte le parti di tessuto connettivo in eccesso (potete chiedere al vostro macellaio di fiducia anche). Utilizziamo le ossa e tutte le parature per fare un brodo con il quale bagneremo il nostro ragù, tostiamo in forno a 160 gradi per un’ora le ossa al naturale e in una pentola capiente prepariamo un brodo aggiungendo 5 parti di acqua ad essa. Lasciamo cuocere per circa 3 ore, nel frattempo tagliamo a mano la polpa di maialino più piccola possibile, lasciamo le parti più grasse da una parte e separiamole dalle parti magre.

Una volta che tutti gli ingredienti sono pronti possiamo procedere con la cottura, utilizziamo un tegame d’acciaio alto dove partiremo a fiamma bassa con un filo d’olio evo e tutte le parti grasse del maiale che avevamo separato le lasciamo soffriggere delicatamente in modo da scaricare il grasso necessario alla rosolatura, successivamente aggiungiamo tutta la carne magra e rosoliamo a fiamma viva per circa 7/8 minuti girandolo di tanto in tanto, saliamo e pepiamo la carne e quando sarà ben rosolata aggiungiamo le verdurine tritate che faremo appassire per un paio di minuti proseguiamo sfumando con il vino bianco e lasciamolo evaporare completamente. Appena la parte alcolica del vino sarà evaporata possiamo coprire il ragù con il brodo di maiale e aggiungere le spezie e le erbe aromatiche ad eccezione del finocchietto e dell’arancia, copriamo con un coperchio e cuociamo per circa 2 ore a fiamma bassa ricordandoci di irrorare di tanto in tanto con del brodo in modo da tenere sempre la carne leggermente coperta.

A fine cottura aggiungiamo le scorze dell’arancia e il finocchietto tritato, lasciamo riposare fino a completo raffreddamento cosi che gli olii essenziali dell’arancia possano sprigionarsi nella salsa per la pasta; impastiamo tutti gli ingredienti a mano fino a formare una pallina omogenea che riporremo in frigorifero avvolta dalla pellicola trasparente a riposare per almeno un paio d’ore.

Tiriamo la pasta a mano con un mattarello dello spessore di circa 1,5 mm, arrotoliamola su se stessa spolverando con abbondante semola e tagliamo delle strisce longitudinali formando la classica pappardella (potete aiutarvi anche con una rotella festonata).

Guarnitura e servizio

Cuociamo la pasta in abbondante acqua salata per 2 minuti e mantechiamola in una padella con il ragú che abbiamo preparato aggiungendo un filo d olio evo a crudo e una spolverata di Parmigiano. Serviamo ben calda con delle zester d’arancia fresche e del finocchietto selvatico.