Lo chef del ristorante ‘Andreina’ di Loreto ricorda i piatti preparati dall’amata nonna: "Ero curioso di capire come riusciva a fare quel meraviglioso brodo dorato"
Quella di Errico Recanati è una storia di tradizioni tramandate, perché il suo ristorante stellato ’Andreina’, a Loreto, non sarebbe...
Quella di Errico Recanati è una storia di tradizioni tramandate, perché il suo ristorante stellato ’Andreina’, a Loreto, non sarebbe esistito se non fosse stato per la tenacia e la passione di sua nonna, a cui deve il nome. Correva l’anno 1959 quando la piccola mescita di Andreina Isidori diventava ufficialmente il ’Ristorante Andreina’, già famoso per lo spiedo e la cacciagione. Affiancata dalla figlia Ave, Andreina continuò la sua attività entrando sempre più nel cuore dei clienti e dei critici di settore.
E, imparando dapprima in casa e poi attraverso scuole di prestigio, Errico ha seguito sin da bambino il sogno di trasformare la locanda dei genitori in un punto di riferimento enogastronomico a livello internazionale e ci è riuscito al meglio, conquistando alcuni riconoscimenti importanti. Un orgoglio prima di tutto per la sua famiglia, a cui è molto legato.
Errico, come vive questo periodo dell’anno?
"Con grande gioia, perché rappresenta la fine di un anno ricco di impegni e traguardi raggiunti. È un momento di festa e di lavoro allo stesso tempo, dove pregustiamo i programmi e gli obiettivi da raggiungere per l’anno a venire"
Quale è stato il Natale che non dimenticherà mai e perché?
"Quelli in cui sono nati i miei figli Rachele e Riccardo: il loro arrivo ha reso ancora più grande l’amore per la mia famiglia".
Può raccontarci qualche momento intimo con sua nonna Andreina?
"Ricordo con piacere quando la affiancavo nella preparazione dei piatti natalizi. All’inizio della mia carriera da autodidatta amante della cucina ho sperimentato i primi pranzi proprio con lei, nel nostro ristorante di famiglia: nonna cucinava i suoi piatti storici, io invece provavo le mie ricette, cercando di abbinare la tradizione all’innovazione. Come un bambino che scarta il proprio regalo di Natale, ero curioso di capire come riuscisse a fare questo brodo dorato meraviglioso. Per me era importante apprendere la sua arte e cogliere i dettagli delle preparazioni, inoltre avevo il desiderio di dimostrarle quanto fossi bravo; ma studiare la cottura del brodo fu una vera impresa: capire come andasse fatto mi portava via molto tempo ed energie. Le chiedevo un orario in cui vederci per farlo insieme, ma lei arrivava ore prima ed era un rincorrerci continuo. A volte iniziava a bollire anche alle 4 di notte per così tante ore, tanti diversi passaggi e fasi di sgrassatura da essere uno studio che sembrava non finire mai".
Qual è stata la lezione più grande che ha imparato da lei?
"Per fare una ricetta ho bisogno di mesi per perfezionarla. È un processo lungo, un viaggio nel mio sapere, un confronto con me stesso, una completa immersione su ciò che sono stato e ciò che voglio diventare".
Come passerà il giorno di Natale e cosa non manca mai nella sua tavola?
"Lo trascorrerò con la mia famiglia e i clienti del nostro ristorante con un pranzo speciale e ricercato. Non mancheranno i cappelletti in brodo e il torrone bianco. Accenderò i miei braceri e farò gli auguri ai miei commensali, dipendenti e più in generale a tutti coloro a cui voglio bene".
In che modo Andreina si prepara ad accogliere gli ospiti durante queste festività?
"Attraverso due percorsi gastronomici esclusivi: il pranzo di Natale e la Cena di Capodanno. Inoltre abbiamo realizzato dei prodotti natalizi di alto livello che si possono acquistare nel nostro shop online o direttamente al ristorante, come il torrone morbido affumicato e il panettone con burro affumicato e caramello salato, insieme ad altri prodotti tradizionali firmati da me, dove la brace è sempre la protagonista. Desideriamo che un po’ del nostro fuoco entri in tutte le famiglie"
Quali sono i suoi obiettivi per il 2025, professionali e non?
"Abbiamo dei progetti di crescita sia per la famiglia che per l’azienda, inoltre avremo un’attenzione particolare per il nostro orto e faremo nuove sperimentazioni in cucina. Il 2025 sarà più fumo e più fuoco per tutti".