Putignano, il Carnevale più lungo e antico d'Europa

di GIUSEPPE DI MATTEO
6 febbraio 2024
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A Carnevale ogni scherzo vale, dice il vecchio detto. Anche perché durante quei giorni intensi di festa e colori il mondo va alla rovescia. Da secoli. Il tema del ribaltamento dei ruoli diventa infatti popolare a partire dal Medioevo. Gioia e divertimento, certo; ma anche riflessione sulla vita e sulle sue disgrazie. A combatterle ci pensa proprio il Carnevale, l’unico momento, prima del ritorno all’ordine e al rigore quaresimale, in cui è possibile cancellare la propria identità e costruirne un’altra grazie alle maschere (e Maschere è anche il titolo di un volume poderosissimo, a cura di Patrizia Foglia e Patrizia Albé ed edito da Nomos, che di quel mondo e dei suoi personaggi coloriti offre una splendida panoramica). Diversi secoli dopo, la tradizione continua a suon di coriandoli e carri allegorici. E se il Carnevale per antonomasia è quello di Venezia, ogni angolo d’Italia ha il suo e lo esibisce con fierezza. Anche al Sud. LEGGI ANCHE - Carnevale, dove ogni evento vale: i 10 imperdibili in Italia nel 2024

Le radici

Uno dei più celebri è senza dubbio quello di Putignano, cittadina del Barese che vanta un buon tessuto industriale e si distingue nella produzione degli abiti da sposa. Ma, per tornare a noi, il suo piatto forte è proprio il carnevale, impreziosito dal genio di alcuni dei migliori mastri cartapestai del Belpaese. E quello di Putignano è il più antico e lungo d’Europa. Le sue radici rimandano alla festa delle Propaggini del 1394, legata alla traslazione delle reliquie di Santo Stefano.

Le maschere

La maschera del Fariella

Il suo gioiello è la maschera di Farinella, che nel nome porta il piatto simbolo della cucina putignanese e della tradizione contadina: la farinella per l’appunto, una farina finissima ricavata da ceci e orzo abbrustoliti e successivamente ridotti in polvere in piccoli mortai di pietra. Al primo Farinella, un ubriacone senza arte né parte (ma esiste anche un’altra versione che lo dipinge come un fornaio e gli attribuisce il merito di aver salvato il paese dalla furia dei Saraceni), segue, negli anni ’50, la versione di Mimmo Castellano, che ne fa un incrocio tra la maschera di Arlecchino e il Jolly delle carte da gioco. Negli ultimi anni si è fatta strada anche la maschera femminile di Cecè, l’alter ego di Farinella, che allude a un altro ingrediente del mondo contadino: i ceci. LEGGI ANCHE - Carnevale, i 20 dolci tipici di ogni regione d’Italia

Tema, ospiti e scenografie

Tanti gli ospiti che, per questa edizione, celebrano il ’viaggio nel tempo’, come il tema scelto dalla Fondazione Carnevale. L’11 febbraio toccherà a Ernia e poi a I Terraross (13 febbraio) e infine DJ Albertino e Fargetta (17 febbraio). Il Carnevale di Putignano promette anche ambientazioni e scenografie ’da capogiro’ per questa edizione numero 630. I visitatori potranno ammirare ’L’illuminante macchina del tempo’ che da piazza Teatro darà il benvenuto ai carri. Un’opera mastodontica decorata in luminarie artistiche simbolo della pugliesità. Inoltre, in piazza Farinella (largo Porta Nuova) i visitatori potranno diventare protagonisti del ’Light photo booth’, un cubo di luminarie interattivo pronto a regalare ai visitatori foto ricordo d’autore firmate da Dino Frittoli. Infine, l’Officina Chiodo Fisso proporrà l’installazione ’Rotoscopie’. Info: www.carnevalediputignano.it