Cantine Paololeo, orgoglio di Puglia a tutto campo: 5 milioni di bottiglie nel mondo

di LORENZO FRASSOLDATI
2 febbraio 2024

Cantine Paololeo

Una bella famiglia pugliese, il Salento, i vini come tradizione antica fin da quando la Puglia era il grande serbatoio di vino sfuso per il Nord. Adesso il mondo è cambiato ma Cantine Paololeo ha conservato nel dna  passione ed entusiasmo, virtù che hanno fatto  dell’intrapresa di Paolo, della moglie Roberta e dei quattro figli Nicola, Stefano, Alessandro e Francesco, un riferimento per l’intero territorio salentino.

Paolo e Roberta Paololeo

L’azienda Paololeo si trova a San Donaci, provincia di Brindisi, oggi 6.000 abitanti, all'interno del Parco del Negroamaro, dove da sempre si produce vino. Paolo e Roberta si sposano giovanissimi, alle nozze chiedono a parenti e amici come regalo una ‘busta’ per aiutarli a comprare una cantina nuova dove fare il proprio vino. La folgorazione arriva nel 1999 al Vinitaly dove Paolo decide di fare il grande salto: dallo sfuso alle prime bottiglie, in quell’anno nasce Fiore di Vigna, Primitivo Salento Igp, prima bottiglia firmata Paololeo.  Da allora è una crescita continu , che sta al passo con l’affermarsi della Puglia come meta turistica ed enogastronomica. Nel 2009 entra in azienda come enologo il primogenito Nicola, poi il fratello minore Stefano come commerciale export, infine i due gemelli Alessandro e Francesco.

L'immersione degli spumanti nella cantina sottomarina di Porto Cesareo

L'amore per i vitigni autoctoni pugliesi, la forza della famiglia, la sostenibilità economica, etica e ambientale (certificata Equalitas) sono le cifre dell’azienda, che coltiva principalmente uve  del territorio, prime fra tutte Primitivo, Negroamaro, Malvasia Bianca e Nera. Oltre alla cantina di San Donaci e all’azienda agricola (70 ettari), l’azienda possiede anche la cantina di Monteparano, nel cuore della zona di produzione del Primitivo di Manduria. L’impegno della famiglia Leo è ripagato dai risultati: crescita costante delle vendite in tutto il mondo, 5 milioni di bottiglie prodotte col 60% di export (in particolare  Danimarca, Svezia, Norvegia, Inghilterra, Germania, Svizzera, USA, Brasile). C’è  anche un forte impegno verso l’innovazione: la valorizzazione della Malvasia Nera anche in purezza, il progetto sociale ‘Alture’ per il rilancio dei vini della Valle d’Itria, la cantina sottomarina di Porto Cesareo dove Paololeo mette ad affinare oltre mille bottiglie di Metodo Classico Pas Dosé da due varietà autoctone, la Verdeca e il Maresco, che restano in mare a 30 metri di profondità per 12 mesi al riparo dalla luce.

Gli assaggi

Passo del Cardinale 2022 , Primitivo di Manduria Dop (14,30 €) da viti allevate ad alberello di 40 anni , è uno dei campioni della casa. Di frutto giovane ma intenso , sorso potente da uve lievemente appassite, finale quasi da confettura  di frutti rossi. Orfeo 2021, Negroamaro Puglia Igp (12,70€) è un best seller della maison salentina . Si conferma sorso morbido e sensuale, di bel naso di spezie dolci, in bocca voluminoso, rotondo e appagante. Poi un bianco, Numen 2022 , Chardonnay Igp Salento (14,90 €) , da uve pre-appassite in pianta, è bicchiere di muscoli (14°) e struttura, al naso specie dolci , al gusto freschezza  e rotondità. Un bianco importante per piatti importanti (acquisti sul sito www.sfiziosalentino.it).

Info: www.paololeo.it