Giallo, arancione e rosso che si estendono a perdita d’occhio, lungo tutti i lati, immergendoci in un
foliage ancora intenso, in questo autunno che solo ora comincia a mostrare qualche spigolatura invernale. A
Villa Sparina sono innanzitutto i colori a colpire il visitatore, colori che si possono ammirare ancora per tutto novembre, prima della chiusura invernale. Poi, a marzo del prossimo anno, sarà il verde del risveglio primaverile a caratterizzare il resort a
Monterotondo di Gavi, nel cuore dell’omonimo distretto vinicolo del Basso Piemonte, una delle prime denominazioni a identificare il vitigno locale,
il Cortese, con il luogo, il Gavi appunto.
Parliamo di vino, quindi, ma anche di cucina, con il
ristorante gourmet La Gallina, e soprattutto di soggiorni di charme, perché Villa Sparina è un
hotel 4 stelle superior con 33 camere che fa dell’eleganza dell’ospitalità e della quiete del luogo il suo punto di forza. Le
tre anime – vino-cibo-hostellerie – si trovano tutte insieme, nell’azienda agricola che Mario Moccagatta acquistò nei primi anni Settanta, mettendo così piede nel territorio bianchista del
Gavi, lui storico produttore di
Barbera del Monferrato. Nel 2004 i nipoti
Stefano, Tiziana e Massimo lanciano l’ambizioso progetto di affiancare all’attività di produttori di vino quella di ristoratori e albergatori, dando vita a Villa Sparina Resort, ricavando le camere nell'antico casale e al ristorante La Gallina, nel vecchio fienile.
Vino
Gli oltre
60 ettari a Cortese garantiscono una cospicua
produzione di Gavi, declinata in versione ferma ma soprattutto spumantizzata. Il fiore all’occhiello di Villa Sparina è infatti il
metodo classico Brut con un minimo di 36 mesi di affinamento, che tuttavia nelle versioni più prestigiose si spinge a 60 e oltre. La spiccata acidità del Cortese viene così addomesticata ed esaltata, per un
blanc de blancs autoctono, dal perlage elegante e con una sorprendente persistenza al palato. Il
Monterotondo è invece il cru del Gavi fermo, ottenuto dalle vigne migliori e ingentilito da un rapido passaggio in legno (tonneaux). Completa la gamma bianchista il Gavi Docg mentre dai 14 ettari di Rivalta Bormida arriva la Barbera del Monferrato Doc, in versione ‘normale’ e Superiore. Cifra stilistica di Villa Sparina è
la bottiglia, uguale per tutti i vini e ovviamente unica, creata appositamente dal designer Giacomo Bersanett.
Cucina
Da quest’anno il
ristorante La Gallina è affidato a
Graziano Cacciopoli, chef una stella Michelin
allievo di Antonino Canavacciulo. Domina la
tradizione piemontese, secondo una stagionalità che fra l’altro proprio in questo periodo tocca il suo apice tra tartufi, funghi, castagne e zucca, ma con
l’impronta internazionale e creativa del grande chef.
Piemontesità all’ennesima potenza nella
carta vini, dove accanto a quelli casalinghi svettano i grandi nomi di Langa e il meglio del vicino Tortonese. Unica deroga concessa in una carta assolutamente autoctona, gli
Champagne.
Resort
La grande scommessa dei tre fratelli Moccagatta, capaci di trasformare un’azienda vinicola ‘normale’ in una moderna impresa attiva su più fronti di business, ma sempre strettamente connessi. Uno sforzo economico importante, quello che 18 anni fa ha portato a trasformare una vecchia cascina in un resort che attrae
ospiti da mezza Europa (il 60% della clientela è straniera), un impegno che non è venuto meno ma anzi è stato rilanciato nel periodo Covid, quando la chiusura forzata dell’attività è stata l’occasione per procedere con lavori di ampliamento. Un caparbietà premiata, lo scorso anno, dal titolo di
European Winery of the Year conferito a Villa Sparina dalla prestigiosa rivista Usa di settore Wine Enthusiast. La
struttura eco-friendly (cantina completamente interrata, tra l’altro, per rispetto paesaggistico) e
la piscina offrono la possibilità di una vacanza in relax a stretto contatto con la natura; le varie attività dai
tour in e-bike ai
corsi di cucina arricchiscono l’offerta per gli ospiti in cerca di ‘experience’.