Piemonte, i paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato

di OLGA MUGNAINI
30 dicembre 2021
Road through autumnal vineyards.

Road through autumnal vineyards.

Così uniche e preziose da diventare un Patrimonio dell’Umanità da proteggere, promuovere e raccontare. In effetti basta uno sguardo, anche in pieno autunno o inverno, per perdersi nella bellezza delle colline e delle vigne delle Langhe-Roero e del Monferrato. Un blasone, quello dell’Unesco, che certifica il valore culturale di un territorio caratterizzato da una tradizione antica legata alla coltura della vite, profondamente radicata nella comunità. Ma accanto alle meraviglie della terra, questo angolo di Piemonte regala anche piccoli e grandi monumenti che ci accompagnano lungo una storia antica. Come la cattedrale di Sant’Evasio a Casale Monferrato, l’edificio più antico della città consacrato nel 1107, oppure la Sinagoga, considerata una delle più belle d’Europa. E per non perdersi i piaceri della tavola, come scordarsi la pasticceria e i famosi krumiri, i biscotti nati e brevettati a Casale Monferrato con la caratteristica forma dei baffi a manubrio di Vittorio Emanuele II. I paesaggi vitivinicoli delle Langhe-Roero e del Monferrato in Piemonte sono costituiti da cinque aree vinicole distinte e un castello: La Langa del Barolo, le colline del Barbaresco, Nizza Monferrato e il Barbera, Canelli e l’Asti Spumante, il Monferrato degli Infernot, il Castello di Grinzane Cavour. Il sito comprende colline ricoperte di vigneti a perdita d’occhio, borghi, casali e cantine secolari, torri e castelli d’origine medioevale che svettano nel panorama. In questi territori nel 1865 nacque il primo spumante italiano, dei Fratelli Gancia. In mezzo a questi panorami, si incontrano alcuni tra i borghi più belli d’Italia. Tra questi c’è Volpedo, il paese che ha visto nascere il pittore Pellizza da Volpedo (1868-1907), tra i più noti esponenti del Divisionismo e autore del famosissimo ‘Quarto Stato’ . Nella piazza che porta proprio il nome di piazza Quarto Stato alcune istallazioni a terra permettono di posizionarsi dove i protagonisti del quadro furono ritratti, oltre che nella posizione precisa in cui lo stesso Pellizza li ritrasse. L’artista amava talmente il suo luogo natio che scelse sia di restarvi a vivere che di aggiungere alla sua firma ‘da Volpedo’.  

Top 5 del Piemonte

1. LAGO D’ORTA DA SOGNO
Autentica gemma incastonata tra il verde delle Alpi e vasti boschi collinari, il lago d’Orta è il cugino piccolo del maestoso Lago Maggiore. A fine agosto nel piazzale antistante la funivia del Mottarone si tiene da sette anni il Lago d’Orta Wine Festival.  
2. SUA MAESTÀ GRAN BOLLITO PIEMONTESE
Il secondo giovedì che precede il Natale Carrù fa la festa del Bue Grasso il cui primo documento risale al 1473. La fiera vive ininterrottamente dal 1910 e ha il momento clou nel rito del Gran Bollito alla Piemontese che ha prodotto la relativa Confraternita con sede a Guarene nel Roero: da quarant’anni il suo impegno è quello di tutelare il piatto-icona.  
3. SESTRIERE PARADISO DELLO SCI
Nel cuore di una delle aree sciistiche più grandi d’Europa, conosciuta come Vialattea, Sestriere ha lo skyline dominato dalle due torri (rossa e bianca) che sono diventate il simbolo del paese; furono costruite nel 1930 per volere del fondatore della FIAT, Giovanni Agnelli, con lo scopo di fornire un luogo di vacanza per i lavoratori dello stabilimento di Torino.  
4. NOVARESE COLLEZIONE CALDERARA
È composta da 327 opere di pittura e scultura - di cui 56 di mano di Antonio Calderara e 271 di diversi artisti europei, americani, giapponesi e cinesi - la collezione Calderara ospitata nella casa-studio del maestro all’interno di un bellissimo palazzo seicentesco a Vacciago di Ameno.  
5. RESIDENZE SABAUDE CHE GIOIELLI
Palazzo Reale, Palazzo Madama, Palazzo Chiablese, Palazzo Carignano, Armeria Reale, Archivio di Stato, Palazzo della Prefettura, Cavallerizza, l’ex Accademia Militare, l’ex Zecca di Stato, la facciata del Teatro Regio, il Castello del Valentino e Villa della Regina: sono le Residenze Sabaude piemontesi, dal 1997 Patrimonio dell’Umanità e destinazioni obbligate di visita.