Novara wow: arte, natura buon cibo e tanto sport

Eventi sportivi generano ricadute economiche, mentre il centro storico e i dintorni offrono attrattive culturali e paesaggistiche. Specialità locali da non perdere

di GLORIA CIABATTONI
18 ottobre 2024
La cupola di San Gaudenzio a Novara

La cupola di San Gaudenzio a Novara

Novara punta sul binomio ’sport e turismo’. Da più di trent’anni è una delle capitali sportive italiane grazie all’hochey, con una squadra tra le più vincenti d’Italia (32 scudetti) e ha ospitato di recente ’Word Skate Games’. Non solo. Dopo 40 anni sono ritornati i mondiali di hockey, quest’anno è il centenario della disciplina del Rink Hockey Novarese in concomitanza con il centenario della Federazione Internazionale, e nel 2025, Novara sarà Capitale Europea dello Sport.

Il Pala Igor ha visto ben 3.500 spettatori per l’appuntamento iridato con oltre 66 squadre provenienti da 29 Paesi (terzo posto per l’Italia...). "È stato vincente in questi anni puntare sugli eventi sportivi – ha sottolineato Marina Chiarelli assessore a Turismo, Cultura, Sport della Regione Piemonte –. Nel 2022, con un investimento di 6,5 milioni di euro, abbiamo generato ricadute sul territorio per ben 49,19 milioni di euro. Questo significa che ogni euro investito ha prodotto un ritorno di 7,5 volte maggiore. E abbiamo intenzione di continuare su questa strada".

Novara ha davvero molto da offrire al turista, a cominciare dal centro storico con eleganti edifici. Si passeggia nella bella piazza Cesare Battisti (o delle Erbe) attorniata da palazzi antichi, si arriva nell’attigua piazza della Repubblica, poi al Duomo – la Cattedrale di Santa Maria Assunta – con il vicino pregevole Battistero. Si attraversa la piazza ed ecco il Broletto, un complesso medioevale con quattro edifici attorno a un cortile, meta perfetta per uno spuntino al ’Broletto Food&Drink’. Infine, la cinquecentesca Basilica di San Gaudenzio, che custodisce il corpo del Patrono cittadino, con la cupola alta 121 metri opera dell’architetto Alessandro Antonelli (che progettò la Mole a Torino). E non bisogna essere stanchi, perché dal 2021 si può accedere dall’interno, con elmetto e imbrago, alla sommità della guglia, da dove si gode un impagabile panorama sulla città, fino alle Alpi.

Piace l’idea di arrivare in vetta a un monumento. Bisognerà spostarci di 40 chilometri e arrivare ad Arona, sul lago Maggiore, feudo dei Borromeo, dove nacque San Carlo Borromeo il 2 ottobre 1538. Qui sorge il ’Sancarlone’, la statua di San Carlo alta 35,10 metri: si sale alla testa da cui sbirciare il lago attraverso il naso, le orecchie e le vesti! Dopo l’ascesa ci si può riposare in piazza del Popolo, molto frequentata dai turisti, sul lago Maggiore e con vista sulla Rocca di Angera. Merita una visita il Parco della Rocca Borromea coi resti della fortezza, da dove lo sguardo spazia su Arona, il Castello di Angera e il Lago Maggiore, e dove concedersi un goloso aperitivo a ’La Corte della Rocchetta’.

SAN CARLONE
Il San Carlone di Arona

Un’altra meta vicina (36 chilometri) e un altro lago, quello d’Orta, dove l’Hotel Giardinetto 3 stelle S. di Pettenasco propone eleganti camere affacciate sul lago e un ristorante con specialità locali, da provare il pesce di lago. La vicina Orta San Giulio, ’Bandiera Arancione’ TCI e tra i ’Borghi più Belli d’Italia’, è un piccolo gioiello dal quale si raggiunge in motoscafo l’Isola di San Giulio, piccolissima e abitata solo da 70 monache benedettine di clausura.La Basilica di San Giulio ha un fascino speciale: nel 390 il santo edificò qui una piccola chiesa, che divenne sempre più importante, ed sorprende con gli affreschi di varie epoche.

ISOLA DI SAN GIULIO MIA
L'isola di San Giulio sul lago d'Orta

Prima di lasciare il Novarese, portiamoci a casa le specialità: il riso, il gorgonzola, i vini di Ghemme, e due squisitezze, il salam d’la duja’ conservato sotto grasso e il ’Fidighin’ mortadella di fegato cruda. Sapori decisi e antichi che, come il loro territorio, non si fanno dimenticare.