La grande BIellezza: torri e palazzi nella 'città dell'arte'

di RICCARDO JANNELLO
8 ottobre 2023

Biella dall'alto

Il gioco di parole è facile ed è percorrendo il Corso del Piazzo, che corre acciottolato fra i palazzi signorili ricchi di giardini monumentali, che lo si capisce ancora di più: siamo di fronte a una BIellezza. La Fondazione che ha deciso di chiamarsi così (con la i maiuscola che sta a rappresentare la sigla provinciale) per rilanciare turisticamente questa provincia piemontese famosa per i suoi filati – guarda caso ideata e presieduta da Paolo Zegna, erede di una delle aziende simbolo dello stile italiano – gioca sulle parole, ma lo fa a ragion veduta.

L'ingresso del Piazzo a Biella

Il Piazzo è la parte alta e più coreografica di Biella, quella storica dei palazzi e delle istituzioni fino a quando il Comune non è stato portato al Piano. Di impianto medievale, il Piazzo gode di panorami unici sulla vallata, dalla quale si può salire – se si vuole evitare la strada principale – attraverso le strette viuzze in pietra ripide e molto scenografiche o con la funicolare aperta nel 1885. La storia narra che il quartiere nacque nel XII secolo con la costruzione del Castello da parte del vescovo di Vercelli Uguccione che cercava un rifugio sicuro nelle diatribe fra guelfi e ghibellini. A dominare il panorama c’è la la torre ottagonale del palazzo La Marmora, iconico edificio cittadino che è stato eretto nel Cinquecento dall’omonimo casato e che fu sede del feudatario Sebastiano Ferrero. I Ferrero La Marmora possiedono ancora, tramite i loro eredi, il palazzo – e quello di fronte altrettanto interessante – che in parte è stato trasformato in Casa Museo. Questo e gli altri edifici del Corso ospitano manifestazioni ed eventi culturali che vivacizzano la città alta. I vari palazzi e le case (come quella dove soggiornò il fisico Amedeo Avogadro) custodiscono reperti storici e sono spesso affrescate con opere di rilievo. Le porte che racchiudevano il borgo e la meridiana lungo il Corso sono altri gioielli da non perdere. Sul Piazzo incombono con il loro splendore le Alpi Biellesi e proprio l’autunno è il periodo migliore per visitare il territorio anche perché si vive in pieno il connubio fra arte e natura, fra squisitezza dell’ospitalità e poesia. E infatti con i ’Foliage tour’ – da effettuarsi sia a piedi sia in bicicletta – si può godere dello splendido spettacolo dei boschi che cambiano colore tutt’intorno alla 'città dell’arte’, come Biella si è definita. I percorsi sono diversi, ma tutti assai affascinanti: da quello al santuario di Oropa e al Parco della Burcina alla Valsessera; da quello nel Bosco del sorriso alla Brughiera, ogni fine settimana di ottobre e novembre gli appuntamenti si susseguono e rendono molto vivo il soggiorno biellese. Che si arricchisce anche di appuntamenti enogastronomici, come la 'wine experience’ o il tour fra i birrifici della zona molto quotati o il mercatino del cibo domenica 15 ottobre. In quel fine settimana, le Giornate Fai d’Autunno aprono al visitatore i più suggestivi luoghi di Biella e dintorni da scoprire e apprezzare. Un buon modo, il turismo di vario genere, per affiancare l’industria tessile nell’economia della città.