La Basilica di Superga e la leggenda del Grande Torino

di Redazione Itinerari
6 maggio 2023
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Uno dei luoghi più attraenti di Torino che unisce storia, arte e culto è senza dubbio la Basilica di Superga che sorge sull’omonimo colle a 672 metri d’altitudine. La Basilica, uno dei monumenti simbolo di Torino, domina la città dall’alto ed è visibile da quasi tutte le zone del capoluogo piemontese. Da Superga si ha una vista panoramica mozzafiato su Torino e sulle Alpi. Così scriveva De Amicis: “Il panorama del colle di Superga è più grande e più bello della sua fama” mentre Jean Jacques Rousseau “Io ho dinanzi il più bello spettacolo che possa colpire l’occhio umano”. Superga è meta di turismo e pellegrinaggio. Alla Basilica di Superga è legato anche uno degli eventi più tragici per il calcio italiano avvenuto il 4 maggio 1949: l’incidente aereo su cui viaggiava la squadra del Grande Torino. Nella sciagura morirono 31 persone. A loro ricordo è stata posta, nella parte posteriore del complesso, una lapide commemorativa, ancora oggi meta di tifosi e appassionati. Ogni anno il 4 maggio a Superga si si svolge in memoria commemorazione solenne.

LA BASILICA, TRA ARTE E STORIA

La Basilica è dedicata alla Madonna delle Grazie, la cui statua in legno del Seicento è conservata nella Cappella del Voto. L’edificio religioso fu eretto per volontà del duca di Savoia, Vittorio Amedeo II, a seguito di un voto fatto proprio alla Madonna delle Grazie nel 1706, durante l’assedio dei Franco-Spagnoli in Piemonte. La tradizione narra che Amedeo II e il Principe Eugenio di Savoia-Soisson salirono sul colle di Superga per osservare dall’alto il campo di battaglia. In una piccola chiesa, il Duca si inginocchiò davanti alla statua della Madonna per chiedere la grazie e fece un voto: in caso di vittoria avrebbe fatto costruire in quello stesso posto una grande chiesa in onore della Vergine. L’esercito nemico fu sconfitto, la città liberata e Vittorio Amedeo II tenne fede al suo impegno affidando la costruzione del Santuario all’architetto di Casa Savoia, il messinese Filippo Juvarra. Per realizzare la Basilica fu demolita la chiesa già esistente e abbassato il colle di quaranta metri. Nel 1717 fu posta la prima pietra. L’inaugurazione avvenne nel 1731, la consacrazione nel 1749. Il complesso barocco è alto 75 metri, lungo 51 e si trova a 672 metri sul livello del mare. L’interno è arricchito da sei cappelle e da quattro altari, oltre all’Altare Maggiore. Accanto alle statue e ai monumenti in marmo di Carrara, di particolare interesse sono le tele d’altare e la cupola, ispirata alle opere romane di Francesco Borromini. Vediamo cosa visitare all'interno della Basilica.  

IL CHIOSTRO E LA SALA DEI PAPI

Il Chiostro, progettato da Filippo Juvarra, è costituito da un doppio ordine di archi, che circondano un giardino all’italiana, con un labirinto di siepi di bosso. Al centro del giardino si trova il pozzo, sormontato da un tettuccio, che ricorda una pagoda cinese. Dal Chiostro si accede alla Sala dei Papi, originariamente utilizzata come refettorio estivo dai convittori e trasformata in pinacoteca nel 1876. I 265 dipinti raffiguranti i Papi sono disposti a mosaico, in modo simile alla collezione presente nella Basilica di San Paolo fuori le Mura a Roma, e sulla parete principale si può ammirare il ritratto di Papa Francesco. Dalla Sala dei Papi, tramite una scalinata, si può accedere alla Cripta dove sono conservate le Tombe Reali. Alla fine dello scalone, si trova la statua in marmo di Carrara dell’Arcangelo Michele, ritratto nell’atto di sconfiggere il demonio.  

LE TOMBE REALI DI CASA SAVOIA

La cripta, contenente le Tombe Reali di Casa Savoia, si trova nei sotteranei della Basilica. Prezioso mausoleo custode di memorie ed opere d’arte scultoree, di artisti presenti alla corte sabauda tra la metà del ‘700 e la fine dell’800. La cripta è a croce latina e, al centro, ospita il Sarcofago del Re in onice di Busca e marmo bianco, dove sono conservate le spoglie di Carlo Alberto, ultimo re di Sardegna, famoso per aver concesso lo “Statuto Albertino” e aver trasformato il Regno di Sardegna in una Monarchia Costituzionale. Da ammirare anche la Sala degli Infanti destinata ad ospitare le salme dei principi sabaudi morti in tenera età e la Sala delle Regine che accoglie le salme delle regine sabaude. Di particolare pregio è il monumento funebre, raffigurante la Carità, di Maria Teresa di Toscana-Asburgo, moglie di Carlo Alberto, e di Maria Vittoria dal Pozzo, moglie del primo Duca d’Aosta, Amedeo Ferdinando, sovrano di Spagna.  

L’APPARTAMENTO REALE E LA SALA DEL RE

L’Appartamento è costituito da cinque ambienti. Questi ospitarono i Savoia durante i brevi soggiorni collinari, in occasione di ricorrenze annuali. La visita si conclude nella sala da pranzo reale, o Salone del Re, arredata con mobili d’epoca e ornata da quattro quadri che coprono tutta la parete raffiguranti i sovrani Vittorio Amedeo II, Carlo Alberto, Vittorio Emanuele II e Umberto I particolarmente significativi per la storia della Basilica di Superga.  

LA CUPOLA

Una scala a chiocciola (131 gradini) permette di salire alla Cupola della Basilica, dove si può ammirare il meraviglioso panorama su Torino e le montagne circostanti, tra cui il Monviso, il Gruppo dell’Orsiera, il Rocciamelone, il Gran paradiso, il Gruppo degli Apostoli, la Torre di Lavina, e la Punta Doufour del Monte Rosa.

4 MAGGIO 1949, LA TRAGEDIA DEL GRANDE TORINO

supergaIl 4 maggio 1949, poco dopo le 17, avvenne il tragico incidente aereo che segnò la fine del Grande Torino, degli “Invincibili", una delle più grandi squadre della storia del calcio italiano. L’aereo si schiantò contro il muraglione del terrapieno posteriore della Basilica di Superga, completamente avvolta dalla nebbia. Le vittime furono 31: l’intera squadra del Torino, i cui calciatori erano quasi tutti anche elementi della Nazionale italiana, lo staff tecnico, massaggiatori e dirigenti, l'equipaggio e i tre giornalisti sportivi Renato Casalbore, Renato Tosatti e Luigi Cavallero. Capitan Valentino Mazzola e compagni stavano tornando da una trasferta a Lisbona dove il 3 maggio avevano disputato un’amichevole contro il Benfica. Il tragico evento è da allora ricordato con una lapide posta nel punto esatto dove avvenne lo schianto e, durante tutto l’anno, è meta di pellegrinaggi da parte di sportivi e appassionati di calcio. Inoltre, ogni anno, il 4 maggio, viene celebrata in Basilica una messa solenne in ricordo delle 31 vittime con la partecipazione della società Torino al completo. Numerosi i tifosi granata e non solo presenti nel ricordo di una squadra indimenticabile che ha scritto la storia del calcio e dell’Italia. Al termine della messa, davanti alla lapide, il capitano della prima squadra legge i nomi degli Invincibili e di tutti coloro che persero la vita nel disastro aereo.  

COME ARRIVARE ALLA BASILICA DI SUPERGA

In auto da Corso Casale (Torino) attraverso la strada comunale di Superga. Oppure con la tranvia Sassi-Superga (meglio nota come Dentiera), unica nel suo genere. La Tranvia a Dentiera è una linea tranviaria collinare a cremagliera di Torino che collega il quartiere precollinare di Sassi con la collina di Superga. Il percorso si sviluppa lungo 3.100 metri tra la stazione di Sassi (sita a Torino in piazza Modena 6) e la stazione di Superga. La storica Tramvia a Cremagliera permette un insolito ed affascinante percorso della durata di una ventina di minuti. Arrivati alla stazione di Superga, un suggestivo punto panoramico (La Vedetta panoramica) permette di godere dall’alto un paesaggio mozzafiato e in cinque minuti a piedi, immersi nel verde collinare, di raggiungere la Basilica. (Per informazioni sugli orari contattare il numero 011/8997505, per prenotazioni consultare il sito della GTT – Gruppo Trasporti Torinese o chiamare il numero 011/5764733).