Alba e Cherasco: le Langhe da vedere e da mangiare. E annusare...

Le cento torri rosse e le mura stellate nobilitano le cittadine, celebri per i grandi vini piemontesi e piatti d’eccellenza come tajarin e bonet, mentre tartufi e tour olfattivi stimolano il naso dei visitatori

di GLORIA CIABATTONI
15 gennaio 2025
I centri storici di Alba (sopra) e Cherasco

I centri storici di Alba (sopra) e Cherasco

“Alba la presero in duemila il 10 ottobre e la persero in duecento il 2 novembre dell'anno 1944”: così inizia il racconto ‘I ventitré giorni della città di Alba’ di Beppe Fenoglio, ispirati alla Resistenza nelle Langhe.

Non c’è guida turistica che non ricordi lo scrittore e partigiano, (qui nato il 1 marzo 1922, morto a Torino il 18 febbraio 1963), e con l’ideale compagnia di Fenoglio inizia la visita di Alba, la ‘capitale delle Langhe’, 31 mila abitanti in provincia di Cuneo, circondata da vigneti dove si producono i grandi vini piemontesi. E dove si può dormire nel B&B Hotel Alba inaugurato di recente.

Città dalle 100 torri rosse

Passeggiando nel centro cittadino, di un’elegante tranquilla bellezza, non si pensa certo agli eventi bellici che videro Alba protagonista, ma per l’attività partigiana il suo gonfalone è stato insignito della Medaglia d’Oro al Valor Militare. In centro, vicino al Duomo, troviamo casa Fenoglio che fu l’abitazione dello scrittore ed oggi è il ‘Centro studi Fenoglio’. Nelle due strade principali, via Cavour e via Vittorio Emanuele, si affacciano raffinati negozi, ed è difficile non lasciarsi incantare dalle vetrine, ma bisogna ogni tanto alzare gli occhi verso l’alto, per scoprire le torri medioevali arrivate fino a noi: la città era infatti nota per le sue cento torri rosse.

Da piazza Risorgimento (dove c’è l’Ufficio Turistico, che organizza visite guidate della città) si scorgono alcune torri, questo è il cuore della città dove si affaccia il Duomo, la Cattedrale di San Lorenzo, con l’imponente coro ligneo cinquecentesco, e una pala d’altare del 1766 che raffigura San Lorenzo. Da vedere anche la duecentesca chiesa di San Domenico, con affreschi realizzati tra ‘300 e ’400. Un altro edificio famoso è la loggia dei Mercanti, coi cinque grandi archi, che un tempo ospitava il mercato delle granaglie. Dalle opere del passato a quelle attuali: è stata inaugurata il 1 ottobre 2022 nella rinnovata piazza Ferrero, con la nuova fontana, l’opera ‘Alba’ dell'artista Valerio Berruti. Alta 12,5 metri, ‘Alba’ è un ricamo di acciaio, un profilo di una ragazzina, dal nome poetico come quello della città. E’ un dono della famiglia Ferrero.

Nocciole famose

Ferrero è tutt’uno con Alba. L’azienda dolciaria fu fondata da Pietro Ferrero col fratello Giovanni, e la moglie Piera Cillaro nel 1946, ma già nel 1942 Piero Ferrero aprì un laboratorio per i dolci ad Alba, per lavorare la crema gianduia a base di nocciole. Oggi Ferrero, famosa nel mondo per cioccolatini e la crema a base di nocciole, è una holding internazionale, ma mantiene solidi i legami con Alba. Qui raccontano che in passato i Ferrero incoraggiarono chi lavorava per loro a piantare in orti e giardini dei noccioli, e le nocciole venivano comprate dall’azienda, con duplice soddisfazione, della Ferrero che aveva prodotti a km 0 e dei dipendenti che percepivano anche un altro reddito.

Tartufi che passione

La ‘Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba’, che ha reso la città famosa nel mondo, ha un ‘padre’, Giacomo Morra, che nel 1930 fondò ‘Tartufi Morra’, la prima azienda a commercializzare e offrire prodotti a base di Tartufo Bianco d’Alba, il rinomato Tuber Magnatum Pico. E il Tartufo Bianco ha avuto un vero e proprio boom proprio grazie a Giacomo Morra, che fu l’ideatore della Fiera, nel corso della quale, di anno in anno, sceglieva il tartufo più grande e lo donava a celebrità del tempo: Marilyn Monroe, Winston Churchill, Alfred Hitchcock, Ike Eisenhower e Sofia Loren, tra gli altri. Un’operazione di marketing che ha portato il nome di Alba nel mondo. Anche oggi, in un edificio storico nel cuore del centro storico di Alba, in piazza Pertinace 3, si trova Tartufi Morra, dove troviamo prodotti a base di Tartufo Bianco d’Alba e di Tartufo Nero, e naturalmente anche tartufi freschi. Nel caveau si conservano tartufi che vengono inviati in tutto il mondo, confezionati in scatole di legno molto eleganti. Quest’anno la stagione è un po’ avara (e la scarsità di tartufi ha portato il bianco a costare fino a 7mila euro al chilo) ma non è finita, va avanti fino al 31 gennaio.

I tartufi di Morra ad Alba
I tartufi di Morra ad Alba

Il trifulao e il suo cane

Carlo e Tato sono una bella coppia, Carlo Marenda projet manager e trifulao per passione, Tato cucciolone di 9 mesi incrocio di Lagotto. Con loro si può andare alla ricerca del tartufo sulle colline intorno ad Alba, nei boschi dai colori del tardo autunno. Lui - munito del regolare patentino- conosce le zone e le piante, così in un’area dove crescono anche querce Tato fiuta, scava e Carlo con un’apposita zappetta estrae dalla terra un piccolo profumatissimo tartufo bianco, un vero tesoro in questa stagione avara. Molti sono i turisti che chiedono a Carlo di essere accompagnati nelle sue ricerche, cosa che fa volentieri, e la gita diventa anche una gradevole lezione sul tartufo letteralmente “sul campo”, godendo anche della vista dei famosi vigneti delle Langhe, adesso con le foglie rosse e oro.

Cherasco e i suoi profumi

A poco più di 20 chilometri da Alba, Cherasco è un Comune di meno di 10mila abitanti, piccolo gioiello dalla lunga storia... e dai mille profumi. Sono quelli per ambienti di ‘Acqua di Cherasco’, creati da Stefania Rossi, chimica, dedicati alla città di Cherasco che è possibile scoprire con un tour olfattivi del centro storico con Stefania. Che racconta la storia di questa città un tempo con le ‘mura stellate’, erette nel XVII° secolo, città dall’“aria chiara” alla quale pare debba il nome (e in passato fu indenne dalle pestilenze). Davanti al municipio e alla Torre civica – che ha sulla facciata un lunario e una meridiana barocca- Stefania spruzza l’essenza “Cherasco, e così è per tutto il percorso con aromi differenti: sotto i portici profumo di vaniglia, di gelsomino vicino agli antichi giardini, essenza di cedro del Libano davanti alla Sinagoga...fino al bellissimo Palazzo Salmatoris dove si svolge fino al 23 febbraio 2023 la mostra “Emanuele Luzzati tra Fiaba e Fantasia”.

E nelle antiche sale dove fu firmata la pace del 1631, dove fu deposta la Sindone, dove Napoleone Bonaparte impose l’armistizio del 1796 ai Piemontesi, dove abitò la corte Sabauda, si assapora un cioccolatino con profumo di rum. Stefania racconta aneddoti, mostra i battacchi degli antichi portoni che sono piccole sculture, e andando verso l’Arco trionfale della Madonna del Rosario, (costruito tra il 1647 e il 1688 come ringraziamento perché la città fu esente dalla peste del 1630-1631) invita a guardare sui tetti, dove ci sono tanti camini, alcuni finti, lì collocati per far credere che la casa fosse molto grande, con tante stanze perché un tempo a ciascuna corrispondeva appunto un camino. Fra le tante chiese, colpisce quella, piccola, della Madonna delle Grazie, in un bel giardino, e anch’essa con una storia (e un profumo) particolare. Infatti nel 1760 fu ritrovato, durante dei lavori di restauro, un antico affresco raffigurante una Madonna con Bambino ed angeli, e si dice che sul viso della Madonna comparvero delle goccioline di colore rosso, che per gli astanti era sangue! Stefania è una guida particolare, capace coi suoi aneddoti e i suoi profumi di far scoprire Cherasco in modo speciale.

Dormire nel nuovo B&B Hotel Alba

Recentemente è stato inaugurato il B&B Hotel Alba, la settima struttura in Piemonte della catena internazionale con oltre 850 hotel in Europa e più di 75 in Italia, che è stata definita ‘Destinazione d’eccellenza’ per i suoi percorsi enogastronomici da Liliana Comitini, presidente e AD di B&B HOTELS Italia, Slovenia e Ungheria. Per l’occasione, nella festa inaugurale gli chef di Euro Toques ( l’associazione della quale fanno parte rinomati chef Italiani) hanno proposto un buffet con prodotti locali e il presidente Enrico Derflingher ha preparato il risotto che ha dedicato al re Carlo d’Inghilterra, con gorgonzola, parmigiano 30 mesi e tartufo nero. L’hotel è un ottima base sia per i viaggiatori business (l’hotel dispone di una Sala Meeting per riunioni business, eventi e conferenze, con una capienza di 100 persone) che per quelli leisure, data la vicinanza al cuore della città, e dispone di 89 confortevoli camere nelle tipologie doppie, matrimoniali, triple e quadruple. Ci sono un parcheggio con 70 posti auto, la connessione Wi-Fi da 300 Mb/s negli spazi comuni e nelle camere e una Smart TV. Nella hall dell’hotel, come in altri B&B Hotel, si trova un B&B Shop con bevande, snack e piatti pronti, e perfino piccoli accessori come dentifricio, crema per mani, deodorante, ecc. E alla mattina la colazione a buffet ha tante ottime proposte dolci e salate e opzioni gluten free.

Info: www.hotel-bb.com/it/hotel/alba

B&B Hotels Alba
Il B&B Hotels Alba

A Cherasco il B&B HOTEL Cherasco Langhe è in posizione strategica per visitare le Langhe, Alba, Bra e i tanti piccoli borghi del Piemonte. L’hotel è a soli 30 km dall’aeroporto di Cuneo Levaldigi e Torino, è raggiungibile in meno di trenta minuti di macchina con l’autostrada Verdemare (A6 Torino – Savona): il B&B HOTEL Cherasco Langhe è in corrispondenza del casello di Marene e ha un ampio parcheggio esterno gratuito per automobili e bus, e un garage interno privato. Anche qui le 84 camere includono connessione Wi-Fi gratuita, TV 32" a schermo piatto, mini-frigo, cassaforte, e vi sono anche di camere Superior con servizi aggiuntivi come doppio cuscino, bollitore, caffè tisane e acqua. Il B&B Hotel Cherasco Langhe dispone anche di due sale meeting modulabili che permettono di ospitare fino a 50 persone.

In tavola

Nel cuore di Cherasco, all’Osteria La Rosa Rossa si gustano i piatti della tradizione, ottime le lumache ma anche la selvaggina (particolare la Testa in cassetta di cinghiale) e la tinca. Fra i primi, i tipici Tajarin con ragù di salsiccia e gli gnocchi ripieni di selvaggina. Per terminare, il dolce tipico delle Langhe, il Bonet (budino di cioccolato e amaretti) è ottimo.

Le rinomate lumache di Cherasco
Le rinomate lumache di Cherasco

Nel centro di Alba, anche la Trattoria Aldente è tipicamente piemontese e il vitello tonnato è una garanzia, così come sono gustosi gli gnocchi di patate al Castelmagno, e anche qui non si può rinunciare al Bonet.