Villa Carlotta, l’Olimpo (d’arte) sul lago da Canova a Wicar e Hayez
Fino al 30 settembre in mostra i tesori unici della collezione Sommariva e capolavori da musei e privati
Tremezzina (Como) - Si apre lo scrigno dei tesori di Villa Carlotta a Tremezzo, nella splendida cornice del lago di Como. Fino al 30 settembre è aperta la mostra ‘L’Olimpo sul lago. Canova, Thorvaldsen, Hayez e i tesori della collezione Sommariva’.
Splendida vista sulle Alpi, otto ettari di giardino botanico, l’aria intrisa di storia e bellezza, la maestosità della villa e l’impressione di essere trasportati indietro nel tempo, fra tanti capolavori artistici da ammirare. Una collezione unica, quella di Giovanni Battista Sommariva, mecenate che nella seconda metà del 1700 acquistò l’allora Villa Clerici. Filo conduttore della mostra sono i grandi temi universali, il più importante l’amore che fa da sottofondo alla maggior parte delle opere esposte. Indimenticabile “Marte e Venere” di Luigi Acquisti, rappresentazione della pace, dove la Dea trattiene dolcemente il Dio mentre lui scalpita per andare in battaglia, ma lei riesce a fermarlo: la guerra (forse) è scongiurata. Tema di eterna attualità, purtroppo.
Opere dal richiamo erotico e sentimentale come “Amore e Psiche giacenti” di Adamo Tadolini, allievo del maestro Canova, che ne riprodusse diverse copie per Sommariva con tutto il gesso donatogli. E ancora, capolavori “importati“ da musei e collezioni private come le cento miniature della Pinacoteca di Brera, che riproducono alcune delle opere più famose della raccolta. Curata da Fernando Mazzocca, Maria Angela Previtera e Elena Lissoni, la mostra è una perfetta rappresentazione del periodo tra l’Impero e la Restaurazione.
Un percorso suggestivo arricchito da preziose gemme incise, oltre a smalti e stampe. Con una curiosità: Giovanni Battista Sommariva chiedeva ai “suoi“ artisti di inserirlo nelle opere, esempio ne è la grande tela “Virgilio legge il VI libro dell’Eneide alla corte di Augusto” di Wicar, dove si fa ritrarre come mecenate, accanto a Napoleone, come fossero in confidenza. "Realizzata grazie a immense ricchezze, ma soprattutto con quel rapporto unico e speciale che Sommariva aveva saputo intessere con i maggiori artisti dell’epoca – sottolinea Lissoni – la sua collezione testimonia la vicenda eccezionale di un mecenate di grandezza europea".