Gaza, il monastero di Sant'Ilarione, è patrimonio Unesco a rischio

Risalente al IV secolo fu la prima comunità monastica in Terra Santa e centro di scambio religioso: la sua storia. L’eremita e taumaturgo, visse anche in Sicilia. Quali sono gli altri siti in Palestina considerati Patrimonio dell’Umanità

di Redazione Itinerari
26 luglio 2024
Il Monastero di SantìIlarione - Tell Um Amer

Il Monastero di SantìIlarione - Tell Um Amer si trova in Palestina, a sud di Gaza e risale al IV secolo. Da oggi è Patrimonio Unesco

Il comitato dell'UNESCO ha approvato l'iscrizione del monastero di Sant'Ilarione, a Gaza nel comune di Nuseirat, nella lista dei Patrimoni dell'umanità per proteggerlo dagli effetti della guerra in Medio Oriente. Si tratta di uno dei monasteri più antichi della Palestina.

Lo scorso dicembre, l'Unesco si era detta "profondamente preoccupata per l'impatto dei combattimenti in corso" sul patrimonio culturale in Palestina e ha invitato in una dichiarazione tutte le parti coinvolte nel conflitto a evitare che i beni culturali siano bersaglio di attacchi.

Il post su X (Twitter) di Unesco che comunica l'inserimento del Monastero di Sant'Ilario tra i siti protetti che sono in pericolo
Il post su X (Twitter) di Unesco che comunica l'inserimento del Monastero di Sant'Ilario tra i siti protetti che sono in pericolo

La sua registrazione oggi, venerdì 26 luglio 2024, con l’annuncio dato da Unesco su X-Twitter pochi minuti prima delle 8, nell’elenco dei Beni patrimonio dell’Umanità, arriva dopo che l'organismo gli aveva concesso il massimo grado di immunità lo scorso dicembre, in attesa della sua nomina "d'urgenza" durante l'assemblea di Nuova Delhi. Inoltre, il suo nuovo status gli consentirà di accedere a ulteriore assistenza finanziaria da parte dell'Unesco. Come si legge nel post Unesco dichiara che l’antico sito religioso palestinese è stato iscritto tra i Beni Unesco ma anche “nella lista di quelli in pericolo”, soprattutto a causa della guerra.

Gaza, Monastero di Sant'Ilarione: cos’è

Una pavimentazione del Monastero di Sant'Ilarione, a Gaza (foto Unesco)
Una pavimentazione del Monastero di Sant'Ilarione, a Gaza (foto Unesco)

Situato sulle dune costiere del comune di Nuseirat, le rovine del monastero di Sant'Ilarione – Tell Umm Amer rappresentano uno dei primi siti monastici del Medio Oriente, risalenti al IV secolo. Fondato da Sant'Ilarione, il monastero iniziò con eremiti solitari e si evolse in una comunità cenobitica. Fu la prima comunità monastica in Terra Santa, gettando le basi per la diffusione delle pratiche monastiche nella regione. Il monastero occupava una posizione strategica all'incrocio delle principali rotte commerciali e di comunicazione tra Asia e Africa. Questa posizione privilegiata facilitò il suo ruolo di centro di scambio religioso, culturale ed economico, esemplificando il fiorire dei centri monastici nel deserto durante il periodo bizantino (Fonte Unesco).  Sant'Ilarione contiene le rovine di due chiese, un luogo di sepoltura, una sala battesimale, un'area per le sepolture, una sala per i sermoni e diverse mense. Secondo i francesi di GazaMap si tratta "una testimonianza eccezionale e unica del cristianesimo a Gaza", uno dei luoghi che hanno reso l'area "un centro di religione cosmopolita", oasi di culto e ristoro per chi si trovava a percorrere questa importante rotta commerciale.  Questo per almeno quattro secoli, dai primi anni seguiti la nascita della cristianità fino all'avvento della dinastia islamica degli Omayyadi. Un luogo simbolo dell'eredità archeologica palestinese, ma anche dell'identità culturale dell'intero bacino del Mediterraneo. In un rapporto pubblicato appena prima del 7 ottobre 2023, data di inizio del conflitto tra Israele e Hamas, le autorità palestinesi con il sostegno di archeologi francesi del progetto Gazamap, hanno indicato più di 200 siti archeologici danneggiati o quasi completamente distrutti, su un totale di 325 individuati in tutta la Striscia. Quasi completamente perso è andato il porto di Anthedon, il più antico porto commerciale di Gaza datato all'800 A.C., per secoli il cuore pulsante della omonima città, centro della vita economica della Striscia ai tempi dell'antica Grecia e dell'Impero romano le cui origini si perdevano nel passato dell’età del Ferro. Stessa sorte è toccata al castello di Radwan, al castello di Napoleone, alla chiesa di Jabaliya, al sito greco-romano di Mayumma dove fu sepolto Sant'llarione e alla più antica colonia egiziana in Levante, Tell al Sakan, risalente al terzo secolo A.C.. Una sorte diversa è toccata all'area di Tell Umm Amer, uno dei più vasti siti archeologici dell'area che per la prossimità al campo profughi di Nuseirat è diventato ora luogo di rifugio per tanti palestinesi. Proprio nelle vicinanze di quest'ultimo è situato Sant'Ilarione, che non è stato immune dai danni causati dalla guerra e ha continuato per anni a fronteggiare il rischio di una totale distruzione. Un’eventualità per scongiurare la quale l'Unesco ha avviato una procedura di riconoscimento d'urgenza dello status di Patrimonio dell'Umanità. Un provvedimento scattato anche per le sollecitazioni degli archeologi.

Gaza, Monastero di Sant'Ilarione: dov’è

Le rovine del monastero di Sant'Ilarione si ergono a poche decine di chilometri da Gaza city, testimonianza dell'esistenza di uno dei più antichi monasteri del Medio Oriente, traccia indelebile degli anni seguenti la nascita della religione cristiana e dei primi passi compiuti da quest'ultima nella regione prima di espandersi in tutto l'Occidente. Risalente al 329 D.C., si tratta di una delle più grandi strutture del mondo cristiano del Medio Oriente che per anni ha sofferto l'incuria e la mancanza di interventi, ma anche le razzie che ne hanno portato via alcuni dei tesori; il prezzo pagato per essere situato in un'area dove la tensione è sempre alta, la povertà cronica e l'embargo israeliano va avanti ormai dal 2007.  Il sito dell'antica città è stato quasi completamente distrutto dai bombardamenti dall'esercito israeliano. Il primo passo per evitare la stessa sorte al monastero che di Sant'Ilarione porta il nome è stato il restauro finanziato dal British Council. Per anni sotto la supervisione del ministero del Turismo dell’autorità palestinese, ora Sant'Ilarione è stato inserito nella lista Unesco dei patrimoni dell’umanità. Una mossa per metterlo a sicuro dalle conseguenze che la guerra tra Israele e Palestina potrebbe avere sull'antico sito. Una decisione, quella dell'Unesco, che arriva dopo la preoccupazione espressa senza mezzi termini negli scorsi mesi. 

Sant’Ilarione di Gaza: chi era 

Intitolato a Sant'Ilarione di Gaza, un abate che nacque a Tabata, in Palestina da una famiglia pagana e si convertì al cristianesimo ad Alessandria d'Egitto. Spinto dal desiderio di raggiungere la perfezione cristiana impara da padre Antonio, iniziatore del monachesimo, le pratiche della preghiera, della penitenza e del silenzio. Alla morte dei genitori dona tutti i beni ereditati ai bisognosi e si trasferisce come eremita a Maiumma, nel deserto palestinese, dove, grazie alle doti di taumaturgo accresce a dismisura la propria fama al punto che a suo nome vengono eretti vari luoghi di culto, tra cui il grande monastero oggi Patrimonio Unesco. Sant'Ilarione trascorse il resto della propria vita anche in Sicilia e Dalmazia, per poi recarsi a Cipro, dove morì intorno al 372. Il suo discepolo Eusebio, ne trasferì le sue spoglie mortali a Maiumma dove però ha potuto riposare nella pace che aveva sempre cercato per più di un secolo.

 Gli altri Beni Unesco in Palestina

Altri siti Patrimonio dell'Umanità in Palestina includono la Basilica della Natività e il Cammino di Pellegrinaggio a Betlemme, l'antica città di Gerico, l'antica città di Hebron e il paesaggio culturale del sud di Gerusalemme, che comprende coltivazioni di ulivi e vigneti sulla collina di Battir.