Tolentino, la facciata della basilica di San Nicola torna a brillare per il Giubileo

Si tratta solamente del primo dei tanti cantieri che giungono al termine in seguito al terremoto del 2016: molte le riaperture previste per il 2025. La perla delle Marche torna a splendere dopo il sisma

di CHIARA GIACOBELLI
13 gennaio 2025
L'interno della basilica di San Nicola, con il pregiato soffitto a cassettoni

L'interno della basilica di San Nicola, con il pregiato soffitto a cassettoni

Il sindaco Mauro Sclavi aveva promesso di restituire ai cittadini – e più in generale alla comunità religiosa – la facciata della Basilica di San Nicola in tutta la sua bellezza per l’anno del Giubileo e così è stato.

In occasione delle festività natalizie, infatti, l’impalcatura che ha permesso i lavori di restauro dopo il terremoto del 2016 è stata rimossa e finalmente si è potuti tornare ad ammirare l’ingresso di una delle chiese più famose d’Italia, meta di intensi pellegrinaggi per la figura di San Nicola a cui in molti sono devoti. “Un bel regalo per i tolentinati, i fedeli del taumaturgo Nicola e per i tanti turisti che si recheranno in basilica durante le funzioni – ha detto il Sindaco nel corso della cerimonia di riapertura – Vorrei ringraziare la ditta Leonardo srl, Giulia Carpignoli e l’ufficio lavori pubblici del nostro Comune, nonché il commissario straordinario per la Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli, che si sono prodigati, come richiesto dalla comunità agostiniana, per riuscire a concludere i lavori in tempo per il Giubileo. È un segno di rinascita e di speranza, come simboleggia anche il grande sole che sovrasta la facciata”.

I suggestivi vicoli di Tolentino, alcuni segnati dal terremoto
I suggestivi vicoli di Tolentino, alcuni segnati dal terremoto

Le chiese di Tolentino rappresentano un aspetto imprescindibile della città. Tra queste, la Chiesa di San Francesco colpisce per la purezza delle sue linee gotiche e per il ciclo di affreschi medievali che adornano le pareti, un capolavoro di spiritualità e maestria pittorica. È però la Basilica di San Nicola il fiore all’occhiello di Tolentino, meta di pellegrinaggio da ogni parte del mondo e monumento di straordinaria rilevanza sia storica che religiosa; questo luogo sacro, dedicato al santo agostiniano vissuto nel XIV secolo, è un tesoro in grado di coniugare arte e fede in modo sublime.

La basilica si articola in più ambienti che testimoniano epoche e stili differenti. La facciata, sobria ma imponente, è caratterizzata da un portale scolpito finemente e un rosone centrale che cattura la luce con giochi di chiaroscuri e bassorilievi: entrambi sono ora nuovamente visibili non appena si arriva nella piazza che si apre di fronte alla chiesa, brillante nei suoi colori chiari tipici della pietra locale. All’interno la navata principale si sviluppa in uno spazio di grande respiro di forma rettangolare, scandito da cappelle laterali che ospitano opere d’arte di inestimabile valore, tra cui dipinti e sculture volti a celebrare episodi della vita del santo. In alto lascia senza fiato il soffitto a cassettoni lignei dorati intarsiati, voluto dal vescovo agostiniano Giambattista Visconti e realizzato da Filippo e Piero da Firenze tra il 1605 e il 1628.

La riapertura della facciata per l'anno del Giubileo
La riapertura della facciata per l'anno del Giubileo

La basilica ha subìto diverse modifiche nel corso dei secoli: nel 1632, ad esempio, vennero aggiunte le cappelle laterali, ma l’aspetto attuale si deve al rifacimento curato dall’architetto fermano Giovanni Battista Carducci nella seconda metà dell’Ottocento. Sull’altare maggiore un tempo si trovava un polittico del tolentinate Marchisiano di Giorgio, oggi conservato all’interno del Museo della Basilica: quest’ultimo è un luogo di arte e splendore che vale la pena visitare una volta giunti sin qui, seppur mossi dalla fede per il santo.

Approfondisci:

Magia Musei Capitolini: viaggio nell’arte nell’anno del Giubileo

Magia Musei Capitolini: viaggio nell’arte nell’anno del Giubileo

L’elemento più celebre e straordinario della basilica è tuttavia il Cappellone di San Nicola, interamente ricoperto da affreschi trecenteschi che rappresentano scene bibliche e miracolose: questo ciclo pittorico, attribuito a maestri della scuola giottesca, è un tripudio di colori e dettagli che catturano lo sguardo e l’anima. In questo momento non è possibile vederlo nella sua interezza a causa dei lavori di restauro a seguito del sisma, ma il cantiere procede e presto tornerà accessibile al pubblico. Di notevole pregio anche il chiostro della basilica, che è visitabile ma, a causa dei danni dovuti al terremoto, è in attesa di recupero e miglioramento.

Il Cappellone di San Nicola come apparirà dopo il restauro
Il Cappellone di San Nicola come apparirà dopo il restauro

Ovviamente il motivo principale dell’interesse che ruota attorno alla basilica è dovuto alla presenza delle spoglie di San Nicola da Tolentino, patrono delle anime del purgatorio venerato per i numerosi miracoli attribuitigli, tra cui guarigioni inspiegabili e apparizioni. Il suo culto è molto sentito ancora oggi, soprattutto grazie alla devozione per le celebri “panelline”, piccoli pani benedetti che simboleggiano protezione e grazia.

Le spoglie di San Nicola, meta di pellegrinaggio
Le spoglie di San Nicola, meta di pellegrinaggio

Tolentino si trova incastonato tra le dolci colline delle Marche ed è abbracciato da un paesaggio che sembra uscito da un dipinto rinascimentale. Città dalla storia millenaria e dal fascino intramontabile, è situata in provincia di Macerata, a metà strada tra l’Adriatico e i Monti Sibillini: di origini romane, è celebre in tutto il mondo per il suo ricco patrimonio artistico, la spiritualità che la pervade e le eccellenze architettoniche che testimoniano secoli di grandezza. Al visitatore che arriva sin qui da lontano, Tolentino si presenta come un intreccio armonioso di strade, vicoli e piazze, dove l’antico dialoga con il moderno. Il centro storico è un autentico scrigno di tesori, un luogo vivace ma in cui si respira calma e tranquillità; Piazza della Libertà, cuore pulsante della cittadina, accoglie i visitatori con la sua eleganza sobria e con una fontana centrale che ne esalta la simmetria. Sul lato meridionale della piazza si erge la Torre degli Orologi, da ammirare soprattutto con le luci della sera, che la rendono ancora più suggestiva e di classe: alquanto particolare è il suo quadrante doppio che domina il panorama e scandisce il ritmo della quotidianità.

Piazza della Libertà con la Torre dell'Orologio
Piazza della Libertà con la Torre dell'Orologio

Fra i numerosi edifici di rilievo vale la pena fare una visita anche al Teatro Vaccaj, un piccolo gioiello ottocentesco intitolato al compositore tolentinate Nicola Vaccaj e sempre molto frequentato grazie a una ricca stagione di prosa, musica e altri eventi. Sede della Compagnia della Rancia – conosciuta in tutta Italia per le sue performance, specie in ambito di musical – questo teatro all’italiana, con la sua pianta a ferro di cavallo e i graziosi palchetti decorati, è un esempio di equilibrio tra bellezza e funzionalità. Gli interni, impreziositi da affreschi e stucchi, conferiscono un’aura di raffinatezza che rende ogni spettacolo un’esperienza memorabile.

L'ottocentesco Teatro Vaccaj
L'ottocentesco Teatro Vaccaj

A breve distanza il MIUMOR – Museo Internazionale dell’Umorismo nell’Arte offre una prospettiva unica sul mondo della satira e del disegno umoristico, raccogliendo opere provenienti da ogni angolo del pianeta. Questo spazio espositivo non solo celebra la creatività, ma sottolinea anche l’importanza del sorriso come linguaggio universale. Molto apprezzata è anche la Biennale dell’Umorismo, che rende la città un punto di ritrovo per appassionati e vivacizza per giorni l’atmosfera del centro storico, accogliendo artisti e progetti, oltre che pubblico, provenienti da ogni dove.

Un'opera del MIUMOR - Museo Internazionale dell'Umorismo nell'Arte
Un'opera del MIUMOR - Museo Internazionale dell'Umorismo nell'Arte

La passeggiata di Tolentino arriva sino al famoso Ponte di San Nicola, che un tempo era una via di accesso fondamentale alla città, ancora oggi racchiusa entro mura di cinta ben conservate. Una leggenda aleggia attorno ad esso: si racconta, infatti, che tutto il lavoro svolto dai muratori durante il giorno sparisse nella notte, costringendoli a ricominciare daccapo ogni mattina e non portando quindi mai a termine il progetto. Disperati, si lasciarono tentare dalle promesse di Satana, che garantì una veloce costruzione del ponte in cambio della prima anima che vi fosse transitata sopra. Una volta concluso il lavoro, gli operai e i cittadini si sentirono immensamente in colpa per il patto stretto con il Diavolo: fu allora che intervenne San Nicola, il quale fece furbescamente passare per primo un cane, salvando così le anime dei suoi fedeli e innescando l’ira del Demonio, battuto in astuzia.

Prima di lasciare la città, che meriterebbe altre parole per raccontarne le numerose bellezze disposte tra piazze, vie e saliscendi, consigliamo di fermarsi a visitare il maestoso Castello della Rancia, che si staglia contro il cielo con la sua sagoma imponente a pochi chilometri dalla città. Anch’esso è destinatario di un finanziamento da parte del Commissario Straordinario per la Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli e presto tornerà fruibile dal pubblico. Costruito nel XIV secolo su una precedente struttura monastica, questo affascinante castello medievale è un perfetto esempio di architettura fortificata: le mura merlate, la torre principale e il cortile interno evocano atmosfere cavalleresche e narrano secoli di battaglie, assedi e vita quotidiana, sebbene di fatto sappiamo che esso venne principalmente utilizzato come granaio (da qui il suo nome).

Il Castello della Rancia
Il Castello della Rancia

Alla riapertura, questo spazio unico nelle Marche tornerà ad essere un luogo di cultura e memoria, ospitando mostre, eventi e rievocazioni storiche, che ne ravviveranno lo spirito senza tempo. Inoltre, la vista che si gode dalle sue mura, con il paesaggio marchigiano che si estende all’orizzonte, è un’esperienza da non perdere. Tolentino, con il suo connubio di storia, arte e tradizione, è una destinazione che non smette di incantare; una città che, pur ancorata al passato, guarda al futuro con un sorriso e una vivace vitalità.