Strozzi Bistrò, a Firenze tra arte e gusto con cocktail d'autore

di MARINA SANTIN
20 ottobre 2023

Strozzi Bistrò interno

Nuova apertura a Firenze. Nel cuore della città, culla del Rinascimento e icona di italianità, ha aperto i battenti Strozzi Bistrò, esclusiva location, affacciata sulla corte interna di Palazzo Strozzi, nata con la volontà di offrire un’esperienza enogastronomica e di ospitalità  all’insegna dell’arte del gusto e del design. A firmare il progetto, voluto dalla Fondazione Palazzo Strozzi, due nomi di spicco del mondo del design e del fine dining: l’architetto Fabio Novembre, che a curato il restyling degli interni, e lo chef Tommaso Arrigoni, che ha ideato la linea di cucina.

Strozzi Bistrò

Chef Tommaso Arrigoni Strozzi bistrò

Lo chef Tommaso Arrigoni di Strozzi bistrò

Milanese classe ’71, cresciuto professionalmente tra Liguria e Sardegna prima di entrare nelle cucine di Claudio Sadler, Arrigoni, “anima” del suo Innocenti Evasioni (che da poco si è trasferito nel quartiere Bovisa a Milano, con tanto di orto e allevamento di api), non è nuovo alle esperienze nei musei. Già si occupa della proposta food della Rotonda Bistrò, punto gastronomico della Rotonda della Besana di Milano (che appartiene alla stessa proprietà del bistrot di Firenze), e ora, come lui stesso racconta: “Alla Besana e allo Strozzi Bistrò, senza dimenticare Innocenti Evasioni, affiancherò la consulenza per la Triennale di Milano, un nuovo progetto (l’apertura del ristorante Terrazza Triennale) che sta partendo e una sfida per me molto affascinante”. Un ambito, quello museale, in cui sembra essere davvero  proprio agio: “Vero, diciamo che in questo ultimo periodo molte società si stanno avvicinando a questi spazi molto belli all’interno dei musei, non è solo una realtà che riguarda me ma anche molti miei colleghi che stanno seguendo questo filone. Sicuramente un business interessante in quanto sono dei posti iconici dove si può dare luce alla cucina italiana per un pubblico anche di stranieri”.

Il menu di chef Arrigoni

Tornando allo Strozzi Bistrò, qui Tommaso Arrigoni ha voluto replicare la stessa formula della Rotonda della Besana, ovvero portare negli spazi di un museo una cucina che sia di facile comprensione e gestione, assecondando però le preferenze della clientela e contaminando il menù con un tocco di tradizione regionale. “Il menu di Strozzi è nato in continuità con quello della Rotonda della Besana, seppur con differenze ragionate, date dalla diversità dei luoghi – spiega - quindi, un menù studiato e pensato per garantire a chi frequenta il museo un’offerta culinaria che possa essere gustata in qualsiasi orario e momento della giornata. Rispetto alla Besana, non potevano mancare i piatti che richiamano lo stile della cucina tradizionale fiorentina, con la consapevolezza, però, di avere un pubblico più internazionale rispetto alla Besana. Vorremmo anche avvicinare la città e tutti i cittadini di Firenze a vivere questo posto straordinario con un menù che chiaramente non è quello di un ristorante gourmet, ma molto più leggero”.

Dalla colazione al dopocena

Aperto tutti i giorni da colazione al dopocena, Strozzi Bistrò offre un servizio di ristorazione completo con 40 coperti interni più un suggestivo déhor nella corte centrale del palazzo con vista sulle spettacolari installazioni artistiche che tradizionalmente occupano quest’area. A pranzo e cena si potrà scegliere da un ricco menù che “guarda ai classici, perché pensato per utilizzare materie prime stagionali, dove è presente sia la tradizione nazionale della cucina italiana sia qualche contaminazione di cucina locale, dando spazio ad alcuni piatti tipici toscani. Il tutto affiancato anche da sapori più conosciuti dai visitatori stranieri”. Volutamente, la scelta culinaria di Strozzi Bistrò è identica sia a mezzogiorno che la sera perchè, sottolinea Tommaso Arrigoni, “al suo interno sono presenti proposte adatte anche al pomeriggio, in linea con le pause e gli orari dei tanti turisti che affollano il museo. La colazione è gestita in maniera un po' differente con chiaramente un’offerta all’italiana molto tradizionale composta da una parte dolce con brioches e una parte salata”.

Uovo Cbt e Pici al ragù

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Pan Brioche tostato con pate di fegatini

Il menù integra così alcuni signature dish dello chef come l’Uovo CBT (cotto a bassa temperatura) con cremoso di capra, zucchine, pesto di basilico e pane affumicato; rivisitazioni della gastronomia locale, come i Pici al ragù ricco del Bistrò, richiamo ai sapori della tradizione fiorentina; o ancora delizie come il Pan brioche tostato con patè di fegatini alla toscana e gel di vin santo, o il Magatello di vitello al punto rosa con capperi, salsa tonnata e sedano ghiaccio. 

Cocktail Rubro: un artista, un aperitivo

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Cocktail Rubro ispirato a Kapoor

Per l’aperitivo, immancabile una proposta beverage importante che alla carta dei vini affianca una mixology originale, connubio di rivisitazioni dei grandi classici e sperimentazione, con cocktail ispirati di volta in volta alle mostre e ai loro protagonisti che si alternano a palazzo. Esempio ne sia, il cocktail Rubro, creato in occasione dell’esposizione “Untrue Unreal” di Anish Kapoor (visitabile fino al 4 febbraio 2024), sapiente mix di Gin Tanqueray Ten, Vermouth, limone, lamponi ed erbe.

Le 3 lune crescenti, simboli araldici

Vero e proprio viaggio tra arte e gusto, Strozzi Bistrò non poteva che avvalersi di un progetto di design altrettanto esclusivo. A realizzarlo, l’architetto Fabio Novembre, già firma di numerosi progetti anche nell’ambito della ristorazione (suoi il ristorante della cantina Feudi di San Gregorio a Salerno, Attimi di Heinz Beck, City Life e il Lodi Cafè). Per Strozzi Bistrò ha pensato a un progetto site specific che celebra e valorizza lo stile di Palazzo Strozzi e la sua storia. L’impianto simmetrico delle originarie volte a crociera viene enfatizzato da una pavimentazione geometrica coincidente, lo stesso avviene per i capitelli a parete che raggiungono il pavimento attraverso nuove lesene progettate ad hoc. La sala si trasforma così in un grande cannocchiale che inquadra l’imponente bottigliera in vetro che ricalca la forma del portone originario. Il banco bar come lo spazio cucina, sono, invece, rivestiti in cuoio con un motivo a mattoni che rimanda al bugnato della facciata esterna. Le pareti, infine, nei toni del blu, colore sociale del museo, sono decorate con una carta da parati che riprende le tre lune crescenti, simboli araldici della famiglia Strozzi.