Le Giornate FAI di Primavera 2025 in Emilia Romagna
Il 22 e 23 marzo, torna l’iniziativa del Fai che apre luoghi solitamente inaccessibili o poco conosciuti del patrimonio storico, artistico e naturalistico italiano

Parma, Certosa, foto Panzera
L'Emilia-Romagna è certamente una tra le più affascinanti esperienze artistiche e culturali da scoprire del nostro Paese, dove storia, arte e restauro si intrecciano in modi unici.
A Bologna, il Museo MarionanniVirgola apre le porte della casa del maestro della luce Mario Nanni, un palazzo storico che ospita un'esperienza polifunzionale, tra architettura classica e soluzioni moderne. Qui, l'artista ha creato uno spazio in continua trasformazione, che comprende una biblioteca, una galleria, una caffetteria e una scuola per giovani progettisti, facendo di questo museo un luogo dove si mescolano la cultura del fare e l'arte. Durante le Giornate Fai, si potrà vivere un percorso sensoriale che racconta la luce sotto forme e funzioni diverse, esplorando il dialogo tra buio e luce, naturale e artificiale.
Un altro luogo imperdibile di Bologna è l'Oratorio di San Filippo Neri, un capolavoro del barocco che sarà al centro delle Giornate FAI di Primavera 2025. Questo spazio, che ha subito un restauro unico in Italia, racconta la storia della spiritualità bolognese e delle sue stratificazioni artistiche, dal crollo del tetto durante la Seconda Guerra Mondiale al recente intervento di restauro che ha unito la memoria storica alla modernità. L'interno è decorato da sculture e affreschi.
A Parma, invece, la Certosa di San Girolamo sarà eccezionalmente aperta, un complesso che ha ispirato il romanzo di Stendhal, "La Certosa di Parma". Fondata nel 1285 dai Certosini, la Certosa è stata trasformata nel corso dei secoli, passando da monastero a fabbrica di tabacchi e infine a scuola penitenziaria. Il percorso di visita condurrà dalla Chiesa di San Girolamo, un esempio di illusionismo scenografico barocco, alle sale con le celle dei frati e al chiostro maggiore, dove le colonne di arenaria del XVI secolo richiamano la suggestiva ambientazione del romanzo.
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