"Credesi che la marina da Reggio a Gaeta sia quasi la più dilettevole parte d’Italia; nella quale assai presso Salerno è una costa sopra il mare riguardante, la quale gli abitanti chiamano
la Costa d’Amalfi, piena di piccole città, di giardini e di fontane e di uomini ricchi e procaccianti in atto di mercantía sí come alcuni altri. Tra le quali cittadette n’è una chiamata Ravello, nella quale, come che oggi v’abbia di ricchi uomini, ve n’ebbe già uno il quale fu ricchissimo, chiamato Landolfo Rufolo".
Boccaccio e Wagner
Così
Giovanni Boccaccio in una delle novelle del
‘Decamerone’. Per la cronaca, la città di cui si parla è
Ravello, una delle perle della Costiera Amalfitana, in provincia di Salerno, e patria del
Ravello Festival. La casa della kermesse è
Villa Rufolo, il cui nome è legato proprio al personaggio menzionato da Boccaccio nel suo capolavoro. Punte di diamante del complesso, che raccoglie costruzioni del XIII e XIV secolo, sono l’incantevole
cortile ad archi intrecciati e il magnifico giardino che nel 1880 rapì l’animo di R
ichard Wagner (1813-1883). Fu infatti a Villa Rufolo che il celebre compositore tedesco ebbe l’ispirazione per la scenografia del
secondo atto del ‘Parsifal’. E a Wagner è legata anche l’idea del festival, le cui fondamenta furono poste nel 1953, a 70 anni dalla sua morte.
Dai concerti sinfonici alla maratona in onore di Chopin
La rassegna - in programma
dal 2 luglio al 30 agosto e organizzata dalla Fondazione Ravello con il contributo della Regione Campania e del ministero della Cultura – è arrivata all’edizione numero 71 e riporterà sul palco del Belvedere di Villa Rufolo non solo il
tradizionale concerto dedicato a Wagner ma anche l’esecuzione integrale di un’opera dopo 26 anni dal ‘Parsifal’ diretto da Valerij Abisalovič Gergiev. Ricchissimo
il cartellone dell’edizione 2023, la cui direzione artistica è affidata da Alessio Vlad:
9 concerti sinfonici, 4 concerti jazz, una ‘Maratona Chopin’ in 10 tappe e un omaggio a Frank Sinatra a 25 anni dalla scomparsa, per un totale di 24 eventi. Si comincia il 2 luglio con il concerto inaugurale, tutto wagneriano, che prevede la prima delle nuove produzioni e avrà come protagonista
l’Orf Radio-Symphonieorchester Wien, diretta da Andrey Boreyko; il 9 luglio spazio alla prima delle esclusive per l’Italia con
l’Orchestre Philharmonique du Luxembourg, sotto la direzione di Gustavo Gimeno Behzod Abduraimov; fine settimana da non perdere quello di metà luglio, con il ritorno a Ravello dell’
Orchestra dell’Accademia del Teatro alla Scala diretta da Fabio Luisi , di scena il 14, e i debutti del direttore Andrés Orozco-Estrada e di una delle più importanti orchestre tedesche, i
Münchner Philharmoniker, affiancati dal pianoforte solista di Lukas Sternath, che si esibiranno il 15. Il giorno successivo spazio al Pomo d’Oro, l’orchestra diretta da Maxim Emelyanychev; il 29 luglio è invece previsto un omaggio alla scuola napoletana del ‘700, quello della Cappella Neapolitana diretta da Antonio Florio, con le voci del soprano Valentina Varriale e del baritono Mauro Borgioni. Protagonista del Concerto all’alba, l’11 agosto, sarà invece
l’Orchestra Filarmonica G. Verdi di Salerno, diretta da Riccardo Bisatti. Il 20 agosto spazio alla
Dresdner Festspielorchester, unita al Concerto Köln e con Kent Nagano direttore, che delizierà il pubblico di Villa Rufolo con l’esecuzione di un’opera completa di Wagner,
‘L’Oro del Reno’. Chiusura in bellezza, il 25 agosto, con
l’Hr-Sinfonieorchester di Francoforte, diretta da Alain Altinoglu.
Villa Rufolo casa del Jazz e di Chopin
Come da tradizione, non mancheranno i concerti jazz. Per 5 giorni,
dal 21 al 25 luglio, si alterneranno sul palco di Villa Rufolo vari artisti e musicisti. A cominciare da
Brad Mehldau, con il suo storico Trio, di scena il 21 luglio; il 22 luglio toccherà invece a
Stefano Bollani e a
Gonzalo Rubalcaba; il 23 luglio spazio ai
New York Voices, accompagnati dalla
Salerno Jazz Orchestra; il 25 luglio il palco se lo prenderà una delle voci più influenti del panorama internazionale:
Kurt Elling. E ancora:
dal 4 al 6 agosto è in programma una vera e propria maratona musicale che proporrà
in dieci tappe l’opera per pianoforte di Fryderyk Chopin. Chiusura in bellezza con
l’omaggio a ‘The Voice’ di Vittorio Grigolo, in programma
il 30 agosto, che nel suo viaggio tra le più celebri canzoni di Sinatra sarà accompagnato dall’Orchestra Filarmonica G. Verdi di Salerno e dalla Salerno Jazz Orchestra.
Ravello capitale della cultura
Casa di Wagner, certo. Ma Ravello è stata pure la patria romantica di compositori e direttori d’orchestra del calibro di G
iuseppe Verdi, Edvard Grieg, Bruno Walter e Arturo Toscanini. E ha affascinato pittori come John Ruskin e Joan Mirò. Non può ovviamente mancare
la letteratura: oltre a Boccaccio, la cittadina del Salernitano ha ispirato André Gide, che a Ravello ha ambientato alcune pagine de ‘L’immoralista’, ed Edward M. Forster, che ha scelto fontana Carosa e Villa Episcopio per il racconto ‘Storia di un panico’. L’albergo Rufolo ha inoltre ricevuto più volte
David H. Lawrence proprio nel periodo in cui componeva il suo capolavoro, ‘L’amante di Lady Chatterley’. Paul Valery ha invece lasciato traccia del proprio passaggio dedicando a Ravello un pensiero nel libro degli ospiti. Durante la Seconda guerra mondiale, Ravello è stata inoltre visitata da Graham Greene, Tennessee Williams, William Styron, Guido Piovene, Domenico Rea, Thomas Mann, Theodor Adorno, Truman Capote, autore dei dialoghi del film ’Il tesoro dell’Africa’, di John Huston, e Gore Vidal. A proposito di
cinema: l’affascinante perla della Costiera ha lasciato il segno nel cuore di Humphrey Bogart, King Vidor, John Huston, Jennifer Jones, Paul Newman, Tim Robbins, Susan Sarandon e Greta Garbo, che a Villa Cimbrone, nel 1938, ebbe una movimentata vicenda d’amore con il direttore d’orchestra Leopold Stokowski.