Monte Bianco Skyway, ‘bosco invisibile’ sulle vetrate: prodotto innovativo decompone gli inquinanti

Il rivestimento trasparente, nanotecnologico e 100% ecologico, a contatto con luce ed aria scompone polveri sottili, ossidi di azoto e patogeni in sale, acqua, anidride carbonica: è come se l’aria fosse stata pulita da 142 nuovi alberi

di LAURA DE BENEDETTI -
3 settembre 2024
L'intervento di 'posa' del bosco invisibile sulla Skyway Monte Bianco

L'intervento di 'posa' del bosco invisibile sulla Skyway Monte Bianco, un nuovo rivestimento trasparente, nanotecnologico, 100% green che, in combinazione con luce e aria, continua nel tempo a decomporre proattivamente inquinanti presenti nell’aria come gli ossidi di azoto

Da oggi il Monte Bianco ha 142 nuovi alberi in più. Alberi invisibili all’occhio umano, ma capaci di migliorare la qualità dell’aria e dell’ambiente: sono gli alberi del “Bosco Invisibile” di Skyway Monte Bianco, risultato del lavoro di manutenzione e pulizia realizzato da Acrobatica. Non si tratta, è ovvio, di una vera e propria piantumazione di un nuovo bosco, di quelli classici con le piante che si possono anche abbracciare. In ambienti a 3500 e 2200 metri circa di altitudine, le nuove piante non sopravviverebbero neppure.

Ma l'innovativo prodotto usato per pulire le vetrate dei punti panoramici della Skyway Monte Bianco, sia al Pavillon a 2.173 m di altezza che a Punta Helbronner, a 3466 metri, è in realtà un rivestimento trasparente, nanotecnologico, cento per cento ecologico che, una volta steso sulle vetrate ed entrato in contatto con luce ed aria, tramite un processo di ossidazione, decompone alcuni inquinanti presenti nell'aria, come gli ossidi di azoto, le polveri sottili, patogeni e microrganismi come muffe e funghi, trasformandoli in sali, acqua, anidride carbonica. Nel caso dell'operazione Monte Bianco Skyway si stima l'abbattimento di circa 60 kg di ossidi di azoto all'anno ovvero quanto farebbe l'equivalente di un bosco di 142 alberi a foglia decidua, senza però le ‘interruzioni’ stagionali di quando, questi alberi ipotetici, perdono le foglie in autunno e inverno.

Acrobatica e Nanotecnologie

SkyWay Monte Bianco
La patina trasparente pulisce i vetri ma cattura anche nel tempo gli ossidi di azoto

Chiamata per il secondo anno consecutivo ad eseguire i lavori di pulizia e manutenzione di Skyway Monte Bianco, Acrobatica, gruppo internazionale, guidato dalla ceo Anna Marras, ha utilizzato, sugli oltre 600mq di superficie outdoor tra il Pavillon e Punta Helbronner, eCoating: un rivestimento trasparente, nanotecnologico, 100% ecologico brevettato da REair che, attivato mediante la fotocatalisi, un processo di ossidazione che agisce su base fisica mediante la combinazione di luce e aria, continua nel tempo a decomporre proattivamente inquinanti presenti nell’aria come ossidi di azoto (NOx), polveri PM organiche e altri agenti patogeni nocivi, oltre a microorganismi che si possono formare sulle superfici, come muffe e funghi. Tale reazione consente di disgregare gli inquinanti presenti nell’aria, o che si possono depositare sulle superfici, trasformandoli in sottoprodotti innocui come sali, anidride carbonica ed acqua, eliminando in questo modo – nel caso dell’operazione Skyway – fino a 59kg di NOx all’anno (il tasso di abbattimento degli NOx è stato calcolato secondo il metodo di prova UNI 11484, per una media giornaliera di 8 ore di radiazione solare), l’equivalente di ciò che farebbero, appunto 142 alberi a foglia decidua.

Monte Bianco Skyway, sfida ad alta quota

L'intervento sullo Skyway Monte Bianco
L'intervento sullo Skyway Monte Bianco

“La nostra partnership con REair nasce allo scopo di rendere sempre più diffuso l’impiego di questa tecnologia - commenta Jacopo Rossi, direttore commerciale Nord Italia di Acrobatica -. Siamo partiti dal tetto d’Europa, e ora siamo pronti a far crescere boschi virtuali in tutta Italia”.

“In qualità di realtà innovativa e ambiziosa, non vedevamo l’ora di metterci alla prova con un progetto del calibro di quello sviluppato sulle facciate outdoor dello Skyway Monte Bianco, una delle strutture più all’avanguardia e, soprattutto, fiore all’occhiello del made in Italy - afferma Nicola Parenti, co-founder di REair -. Un intervento attraverso il quale siamo riusciti a dimostrare che la nostra tecnologia si può applicare non solo ai grandi centri urbani, ma anche a strutture ricettive in ambienti di incomparabile bellezza, che possono fungere da esempio per un uso attento e rispettoso del nostro straordinario patrimonio naturale”.