Montagna, 23 Bandiere Verdi di Legambiente sventolano sulle Alpi: ecco dove e perché

In crescita il numero delle località virtuose: guida il Piemonte con 5 vessilli green, seguono Valle D’Aosta, Lombardia e Veneto con 4. Ma ci sono anche 10 bandiere nere: sotto accusa strade e nuovi impianti

di LAURA DE BENEDETTI
25 maggio 2024
Cramars, sulle Alpi del Friuli Venezia Giulia (foto vieniavivereinmontagna.it)

Cramars, sulle Alpi del Friuli Venezia Giulia (foto vieniavivereinmontagna.it)

Non si tratta di greenwashing, di tentativi di far apparire ecologici progetti che lo sono solo di 'facciata’. Le nuove 23 Bandiere Verdi assegnate per il 2024 da Legambiente a territori e regioni diversi ma che hanno come comune denominatore le Alpi, sono sostenibili nel cuore e nell’anima, e sono soprattutto azioni concrete che stanno dando i propri frutti, che si tratti di iniziative promosse da persone e singole associazioni a filiera strutturate per il recupero delle biomasse alpine fino ad arrivare ai fondi, perché anche di quello c’è bisogno, ricorda Legambiente appellandosi al Governo, stanziati per la tutela e protezione di aree montane. L’associazione ambientalista assegna però anche 10 Bandiere Nere a progetti che ritiene di peggiore impatto sull’arco per lo più per nuove piste da sci o strade.

La pole position

Il 2024 registra uno sprint delle bandiere verdi, il riconoscimento che Legambiente assegna ogni anno all’arco alpino, che arrivano a quota 23, registrando un +15,7% rispetto al 2023 (erano 19). Vessilli green che hanno per protagonisti comunità, territori, cittadini, associazioni e amministrazioni capaci di puntare su sostenibilità e innovazione dando un nuovo futuro ai luoghi montani, minacciati da crisi climatica e spopolamento abitativo. Il Piemonte, si conferma per il sesto anno consecutivo, re indiscusso di buone pratiche con 5 bandiere green, seguito da Valle D’Aosta, Lombardia, Veneto, con rispettivamente 4 bandiere, Friuli Venezia Giulia, 3 bandiere, e poi da Trentino, Alto Adige, e Liguria, tutti con una bandiera.

Agricoltura, turismo consapevole e convivenza uomo-natura anche con i grandi predatori sono i tre grandi filoni delle 23 bandiere verdi di quest’anno premiate oggi dall’associazione ambientalista in occasione del VIII Summit nazionale delle Bandiere Verdi, in corso fino a domani a Chiavenna, in provincia di Sondrio, quando l’evento si concluderà con la visita guidata al centro storico del borgo, con il convegno “Comunità in transizione”, e che vede confrontarsi esperti del settore e realtà territoriali. “Le buone pratiche premiate oggi sono una risposta concreta a crisi climatica e spopolamento – sottolinea Legambiente -, ma non bisogna abbassare la guardia come ci ricordano le 10 bandiere nere e la ferita al ghiacciaio Teodulo. Appello al Governo: più servizi per la montagna anche per aiutare quei giovani che decidono di lasciare le città per lavorare e vivere nelle zone montane”.

L’agricoltura più green

Per il filone agricoltura, tra i premiati, si va ad esempio, dal progetto piemontese Reaction che mette al centro la manutenzione dei castagneti attraverso una gestione sostenibile delle biomasse residuali della filiera del castagno; alla Valchiavenna, in provincia di Sondrio, dove sei realtà attive sul territorio - la Comunità Montana della Valchiavenna, l’Asfo di Piuro, il Consorzio Forestale di Prata, l’Associazione Amici della Val Codera, l’Associazione Patate di Starleggia e Amici della Patate di Starleggia, l’Asfo di Fraciscio Valchiavenna - sono impegnate nel recupero dell’agricoltura montana e nella valorizzazione delle varietà agronomiche locali.

Quando il turismo è consapevole

Per il filone turismo consapevole, si va dal trekking letterario, in Veneto, con l’Alta Via dell’Orso, ideato dallo scrittore padovano Matteo Righetto insieme all’associazione turistica di Colle Santa Lucia, all’Alta Via dei Monti Liguri (Ge).  Nella vicina val Borbera (Al) dove con il Cammino dei Ribelli si sta rilanciando una terra spopolata e bellissima grazie al “Coordinamento associazioni e realtà territoriali del Cammino dei Ribelli. Motivazione: “Per la capacità di rilanciare una terra spopolata e bellissima, quella della Val Borbera, attraverso il turismo lento”. In Piemonte il turismo passa anche dalla riqualificazione edilizia, il comune di Moncenisio (To) è in prima linea per il recupero e la trasformazione delle Casermette, che insieme all’Ecomuseo Le terre al Confine, costituiscono il potenziale fulcro di un processo di rinascita per il territorio.

Umani e grandi predatori

Per il filone convivenza umani-grandi predatori tra gli esempi virtuosi c’è quello del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi con il progetto Convivere con il lupo si può e il progetto Pasturs dove lavorando insieme ai pastori si affrontano i problemi della monticazione (alpeggio). A questi si aggiunge l’importante intervento della Regione Piemonte che con il “Pagamento compensativo per le zone forestali Natura 2000” contribuisce attivamente a conservare gli ecosistemi naturali.

Montagna aggredita

In questo “panorama montano” di buone pratiche non bisogna, però, abbassare la guardia come ricordano anche le 10 bandiere nere 2024 assegnate da Legambiente a quelle realtà che a suo avviso “non percorrono la retta via aggredendo la montagna”. I dieci vessilli neri - 3 al Piemonte, 2 rispettivamente a Valle d’Aosta e Friuli-Venezia-Giulia, 1 per Alto Adige, Lombardia e Veneto - sono raggruppabili in due grandi filoni: quelli legati all’industria dello sci nell’era del riscaldamento climatico e quelli di natura trasportistica e viabilistica. Tra le 10 bandiere nere, quella alla Valle d’Aosta dove Fra Zermatt e Cervinia le ruspe al lavoro hanno inferto pesanti ferite al ghiacciaio Teodulo per ampliare i domaines skiable, ossia i comprensori sciistici, ai fini di competizione agonistiche.

Alpi, le Bandiere Verdi 2024

Alpi, le Bandiere Verdi 2024 assegnate da Legambiente
Alpi, le Bandiere Verdi 2024 assegnate da Legambiente

Piemonte, 5 bandiere verdi

Il Cammino dei ribelli in Val Borbera
Il Cammino dei ribelli in Val Borbera

Progetto Reaction sulla gestione sostenibile dei castagneti avviato dal Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino e partner. Movitivazione: “Per il progetto Reaction, un progetto innovativo e sostenibile sui residui colturali dei castagneti, contro gli abbruciamenti, a favore della qualità e fertilità dei suoli”.

Associazione Egda per la promozione e valorizzazione delle identità gastronomiche e culturali. Motivazione: “Egda – Ethnobotany and Gastronomic Diversity of the Alps - Erbass ad Occhieppo inferiore (BI) per la promozione della diversità gastronomica nonché la valorizzazione delle identità gastronomiche e culturali locali, in un’ottica di salvaguardia del contesto ambientale”. Comune di Moncenisio (To) per il recupero e la trasformazione delle Casermette: Motivazione: “Il recupero e la trasformazione delle Casermette che insieme all’Ecomuseo “Le terre al Confine” costituiscono il potenziale fulcro di un processo di rinascita per il territorio”. Lavoro messo in campo da associazioni e realtà territoriali del Cammino dei Ribelli, a Val Borbera (Al), per far conoscere il territorio attraverso questo particolare itinerario. 

Motivazione: Per la capacità di rilanciare una terra spopolata e bellissima, quella della Val Borbera, attraverso il turismo lento”. Vessillo green anche alla Regione Piemonte per l’operazione “Pagamento compensativo per le zone forestali Natura 2000” del PSR 2014-2022, “Un importante intervento, utile contributo all’oculata gestione dei siti Natura 2000”.

Valle D’Aosta, 4 bandiere verdi

Paysage a manger, ossia agricoltura d'alta quota e prodotti bio a partire dalle patate
Paysage a manger, ossia agricoltura d'alta quota e prodotti bio a partire dalle patate

Comune di Champdepraz (Ao) per il suo percorso verso il raggiungimento dell’obiettivo Rifiuti Zero. La motivazione: “Per aver intrapreso a partire dal giugno 2023 come primo Comune in Valle d’Aosta il percorso per il raggiungimento, entro il 2027, dell’obiettivo “Rifiuti zero”, già avviato in altri 335 comuni italiani, con l’adozione di numerose iniziative virtuose”. Cooperativa sociale ExEat per la riapertura del rifugio Alpe Bonze unendo sostenibilità e inclusione sociale prevedendo anche opportunità di formazione professionale per i ragazzi disabili. La motivazione: “Per la riapertura del rifugio Alpe Bonze e le scelte che ne caratterizzano la gestione (valorizzazione di materie prime e prodotti a km 0, inserimento di ragazzi con disabilità cui vengono fornite opportunità di formazione professionale) e gli obiettivi (creazione di occupazione giovanile e rispetto dell’ambiente)”. Comune di Courmayeur (Ao) per l’istituzione di un servizio navette di collegamento con le valli. La motivazione: “Per l’istituzione di un servizio gratuito di navette di collegamento con le valli Veny e Ferret e per la riduzione dell’accesso ai mezzi privati nelle valli”. Progetto agricolo Paysage à Manger (che si traduce ‘paesaggio da mangiare’), a cura della società Semplice Agricola per la tutela e valorizzazione della biodiversità agricola, in qualità di azienda agricola e capofila del progetto Samstag Märt Gressoney (Ao). La motivazione: “Per la tutela e la coltivazione della biodiversità agricola. Per la centralità assegnata ai produttori di cibo anche nei territori alpini e per la costruzione di reti tra produttori di cibo in territori marginali”. Lombardia, 4 bandiere verdi La Lombardia ha ottenuto 4 Bandiere Verdi. In Valchiavenna sei realtà premiate per il recupero dell’agricoltura montana e la valorizzazione delle varietà agronomiche locali: Cooperativa Sociale Eliante Onlus, Coldiretti Bergamo, WWF Italia e WWF Bergamo-Brescia, Parco Orobie Bergamasche (e Parco Mont Avic-AO). Ecco la motivazione: “Per il recupero dell’agricoltura montana e la valorizzazione delle varietà agronomiche locali ai quali ciascuno dei sei attori collettivi della Valchiavenna sta efficacemente contribuendo in quanto tasselli di un unico mosaico”

Società Economica Valtellinese, a Sondrio, per i percorsi formativi Montagna 4.0 - Future Alps. Ecco la motivazione: “I percorsi formativi “Montagna 4.0 – FutureAlps”, progettati ed attuati da Società Economica Valtellinese con il sostegno di numerosi partner che da alcuni anni mirano a costruire negli studenti delle aree alpine la capacità di immaginare e di creare un futuro sostenibile sfuggendo alla logica della marginalità e a quella della monocultura turistica”. Museo del latte di Vendrogno, a Bellano (Lc), “per la conservazione e la promozione della cultura materiale e della memoria di borghi montani”. Cooperativa Sociale Eliante Onlus, Coldiretti Bergamo, Wwf Italia e Wwf Bergamo-Brescia, Parco Orobie Bergamasche (e Parco Mont Avic-Ao) per aver avviato azioni concrete di miglioramento della convivenza tra allevamento e grandi predatori. Ecco la motivazione: “Aver avviato azioni concrete di miglioramento della convivenza tra allevamento e grandi predatori, attraverso gio­vani volontari coinvolti nella vita lavorativa d’alpeggio, attraverso misure tradizionali e innovative di prevenzione per la difesa del bestiame”.  

Veneto, 4 bandiere verdi Trekking letterario promosso dallo scrittore Matteo Righetto e dall’Ufficio Turistico di Colle Santa Lucia (Bl). La motivazione: “Per la capacità di narrare attraverso l’esperienza immersiva e integrale dell’Alta Via dell’Orso in grado di coniugare letteratura ed ecologia, per una nuova e profonda consapevolezza ecologica”. Progetto Convivere con il lupo si può del Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi (Bl). La motivazione: “Per il progetto “Convivere con il lupo si può, sviluppato attraverso numerose attività di informazione e comunicazione, corrette ed obiettive, utili per affrontare e risolvere il problema della convivenza tra attività umane e presenza del lupo sulle Alpi Orientali e che hanno coinvolto cittadini, allevatori e amministratori del territorio del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi”. Gruppo Archeologico Cadorino, a Calalzo (BL), impegnato nella difesa e rivalutazione del patrimonio archeologico esistente. Motivazione: “Per il grande impegno nella difesa e rivalutazione del patrimonio archeologico esistente in Cadore”. Associazione La Calantina e Avviso Pubblico per il recupero e la cura della casa colonica alpina a Calalzo di Cadore (Bl).La motivazione: “Per il recupero e la cura della casa colonica alpina a Calalzo di Cadore (BL), con finalità sociali, educative, formative ed aggregative per ragazzi, famiglie, anziani e amministratori locali. Un’idea che contribuisce anche a rivitalizzare la comunità locale”.

Friuli-Venezia Giulia, 3 bandiere verdi Geoparco delle Alpi Carniche, a Tolmezzo (Ud), per favorire la conoscenza del patrimonio geologico. La motivazione: “Per l’impegno profuso nel favorire la conoscenza del patrimonio geologico e paesaggistico delle Alpi Carniche, mediante la ricerca applicata, la didattica e la promozione del turismo scientifico e culturale”. Azienda agricola A Man - Capre al pascolo e Dario Not Grauzaria di Moggio Udinese (Ud) per “Il connubio tra due giovani imprenditori e un tenace abitante del luogo che ha permesso la rivitalizzazione e la manutenzione dei prati circostanti di un piccolo borgo alpino mediante la pratica di un allevamento estensivo caprino”. Cooperativa Cramars, e Comuni di Tramonti di Sopra, Tramonti di Sotto, Comeglians, Resia, Resiutta, Stregna e Savogna, per il progetto Riabitare la Montagna.La motivazione: “Territori che sanno ricucire le relazioni della comunità per “Riabitare la Montagna” a partire dalle esigenze di chi ci abita”.

Liguria, 1 bandiera verde All’associazione Alta via dei monti liguri (con sede a Ventimiglia) per la realizzazione e gestione dell’omonimia alta via. La motivazione: “Per la realizzazione e la gestione dell’Alta Via dei Monti Liguri. Un itinerario escursionistico che valorizza le straordinarie potenzialità dell’entroterra ligure in un’ottica di destagionalizzazione e di distribuzione più equilibrata dei flussi turistici”.

Provincia di Trento, 1 bandiera verde Alla Cooperativa Edera per aver fornito un’opportunità di mercato ai produttori biologici.  La motivazione: “Aver fornito un’opportunità di mercato ai piccoli produttori biologici, la promozione di consapevolezza nei consumatori e la scelta di essere un punto di aggregazione nel quartiere”.

Alto Adige, 1 bandiera verde

Al Gruppo ambientalisti Val Venosta; AmUm-MeranO; Gruppo ambientalisti Caldaro; Gruppo ambientalisti Val Isarco Hyla; Ufficio Natura Provincia Autonoma di Bolzano; Thomas Wilhalm, ideatore e coordinatore (Gruppo ambientalisti Val Venosta) per l’adozione di aree protette. Motivazione: “Per l’organizzazione di adozioni di aree protette (biotopi) da parte di volontari allo scopo di supportare la conservazione ufficiale della natura nella salvaguardia e nel mantenimento delle aree e sensibilizzare alla protezione della natura”.

Alpi Bandiere Nere 2024

Alpi, le Bandiere Nere 2024 assegnate da Legambiente
Alpi, le Bandiere Nere 2024 assegnate da Legambiente

Piemonte, 3 Bandiere Nere Le bandiere nere piemontesi vanno a:

Comune Chiusa Pesio (Cn) per la costruzione della pista skiroll in Valle Pesio. Motivazione: “Per la pista skiroll in Valle Pesio, un vero e proprio scempio ambientale e paesaggistico, con esproprio e distruzione di suoli prativi in nome della pubblica utilità lungo la Valle Pesio al confine con il Parco Regionale Marguareis.”.

Provincia di Torino “per il malfunzionamento della linea ferroviaria Torre Pellice-Pinerolo-Chivasso, essenziale per i servizi lavoro-scuola e per l’esclusione dell’area della Val Pellice da un trasporto pubblico garantito ed efficiente”.

Comune di Bardonecchia (To) per il mancato contenimento dei mezzi motorizzati. Motivazione: “Per il mancato contenimento dei mezzi motorizzati che a Bardonecchia durante l’estate invadono sentieri e strade di montagna, a discapito del patrimonio naturalistico del territorio, della sicurezza e del lavoro di chi vive e lavora in queste zone rallentando così la transizione verso uno sviluppo sostenibile. Valle d’Aosta, 2 Bandiere Nere La prima al progetto di strada poderale intervalliva voluto dai Comuni di Brusson e Gressoney Saint Jean e dalla Regione Valle D’Aosta (Ao). Motivazione: “Per il devastante progetto di strada poderale intervalliva attraverso il col Ranzola, in una zona naturale stupenda e fragile”.

La seconda bandiera nera va a Cervino Spa per l’aggressione al ghiacciaio del Teodulo. La motivazione: Per il progetto “Matterhorn Cervino Speed Opening”, un’aggressione alla montagna fin sui ghiacciai per ampliare i domaines skiables ai fini di competizioni agonistiche”.

Lombardia, 1 Bandiera Nera La Bandiere Nera lombarda va alla Società RSI srl controllata da Valle Decia (Bg) per la recente riproposizione di un progetto di collegamento intervallivo per il turismo dello sci. Motivazione: “Per avere riproposto un progetto di collegamento intervallivo per il turismo dello sci, vecchio di 25 anni, tramontato per problemi finanziari e ambientali, che utilizza soldi pubblici senza offrire alle valli interessate un sostegno duraturo ed efficace”. Veneto, 1 Bandiera Nera

All’Unione Montana Alto Astico per la realizzazione della nuova seggiovia. Motivazione: “Per l’approvazione del contratto di concessione dell’area “Fratte” alla società Fiorentini Folgaria Srl per la realizzazione della nuova seggiovia Le Fratte – Monte Campolon”. Friuli-Venezia Giulia, 2 Bandiere nere A Friuli-Venezia Giulia Strade e Consiglio comunale di Verzegnis (Udine) per la realizzazione di una rotatoria in località Avons. Motivazione: “Per la realizzazione di una complessa, costosa ed inutile rotatoria in località Avons, distogliendo risorse pubbliche da ben altre esigenze e priorità della montagna”. Bandiera nera all’assessorato alle attività produttive e turismo e Promoturismo Friuli Venezia Giulia “per i progetti di nuove infrastrutture nel Tarvisiano dedicate allo sci, progetti che non considerano minimamente la crisi climatica in atto, ma nemmeno le peculiarità e l’impatto sui territori coinvolti”. Alto Adige 1 Bandiera nera Al Comune di Caldaro (Bz) per la progettazione di bacini di accumulo che comportano la perdita e distruzione di 14,9 ettari di bosco di alto valore naturalistico. Motivazione: “Per la progettazione di bacini di accumulo da parte del Consorzio di Miglioramento Fondiario di 2° Grado Caldaro s.s.d.v. che comportano la perdita e la distruzione di 14,9 ettari di bosco di alto valore naturalistico, oltre alla perdita di specie minacciate e protette, il riempimento dei bacini tramite pompaggio dal fondovalle, l’occupazione e la privatizzazione di beni comuni con usi civici”.

Legambiente: “Sostenibilità”

“Con il summit nazionale delle bandiere verdi - dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – vogliamo portare in primo piano le tante esperienze virtuose che arrivano dall’arco alpino, frutto di un cambiamento sociale e culturale. Oggi una delle grandi sfide riguarda il ripopolamento di queste zone, ripensando ad un turismo e ad un modo di vivere sempre più in una chiave sostenibile, innovativa, ma anche di inclusione sociale. Per vincere questa sfida, sia sulle Alpi sia sugli Appennini, è fondamentale non lasciare sole le comunità montane. Per questo al Governo Meloni chiediamo di sostenere la montagna con maggiori stanziamenti e incentivi economici per aiutare giovani e imprese, lavorando per un ripristino dei servizi pubblici essenziali oggi qui sempre più carenti”.

“Ancora una volta – commenta Vanda Bonardo, responsabile nazionale Alpi di Legambiente - le aree montane dimostrano di anticipare i tempi del cambiamento più che altrove, mettendo in campo anche azioni di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici. L’aver censito ben 23 bandiere verdi, per altro in crescita, ne è una prova. Le storie raccontate, per loro natura, vanno a definire una terza via, oltre le due opposte derive che confinano la montagna tra la museificazione e quella più aggressiva dell’industria del turismo. La nostra montagna non è il luogo dell’incontaminato, ma nemmeno il posto da stravolgere pur di gareggiare a tutti i costi com’è successo per il ghiacciaio del Teodulo in Valle d’Aosta”.